Poul Nielson
Poul Nielson | |
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Commissario europeo per lo Sviluppo e gli Aiuti Umanitari | |
Durata mandato | 16 settembre 1999 – 22 novembre 2004 |
Presidente | Romano Prodi |
Predecessore | João de Deus Pinheiro |
Successore | Louis Michel |
Dati generali | |
Partito politico | Socialdemocratici |
Poul Nielson (Copenaghen, 11 aprile 1943) è un politico danese, esponente dei Socialdemocratici. È stato ministro e commissario europeo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Formazione e carriera professionale
[modifica | modifica wikitesto]Nielson frequentò la scuola superiore presso la contea di Nassau nello stato di New York, diplomandosi nel 1961[1]. Nel 1963 conseguì anche il diploma danese[1].
Nielson si laureò in scienze politiche presso l'università di Aarhus nel 1972[1]. Dopo la laurea tenne delle lezioni presso la NATO a Roma e fu esaminatore esterno presso l'Istituto di scienze politiche di Aarhus nel 1978-79[1].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Sia il padre che il nonno di Nielson erano militanti socialdemocratici[2]. Nel 1966 Nielson fu nominato presidente nazionale dell'organizzazione giovanile del partito socialdemocratico Frit Forum[1]. Svolse l'incarico anche l'anno successivo[1].
Nel 1971 Nielson fu eletto al Folketing[1]. L'anno successivo fu nominato delegato presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite[1]. Fece parte anche dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa[1]. Nel 1973 lasciò il seggio parlamentare e nel 1974 entrò nel ministero degli affari esteri, dove rimase fino al 1979[1]. Tra 1974 e 1979 presiedette inoltre il comitato del partito socialdemocratico per la politica estera, di cui faceva parte dal 1965[3]. Fu eletto nuovamente al Folketing nel 1977 e nominato nuovamente delegato presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite[1]. Tra il 1977 e il 1979 presiedette il movimento europeo della Danimarca[1].
Ministro
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1979 Nielson fu nominato presidente della commissione parlamentare per il commercio e l'industria e ministro dell'energia[1]. Rimase ministro fino al 1982[1]. Dal 1984 al 1994 presiedette il comitato del partito socialdemocratico per la politica energetica[1].
Tra il 1984 e il 1985 Nielson non fu membro del Folketing e diresse il dipartimento politico del ministero degli esteri[3]. Nel 1985-86 fu consulente della Scuola danese di amministrazione[1]. Nel 1986 fu rieletto al Folketing ed in seguito ne fece parte ininterrottamente fino al 1999[1]. Dal 1986 al 1994 fece parte del Consiglio nordico[1]. Tra gli anni Ottanta ed i primi anni Novanta Nielson fece parte dei consigli di amministrazione di una serie di imprese[1].
Nel 1994 Nielson fu nominato ministro della cooperazione allo sviluppo[1]. Svolse l'incarico fino al 1999, quando fu indicato dal governo danese come commissario europeo della Danimarca.
Commissario europeo
[modifica | modifica wikitesto]Nielson entrò in carica come Commissario europeo per lo Sviluppo e gli aiuti umanitari nell'ambito della Commissione Prodi e rimase in carica dal settembre 1999 al novembre 2004. Durante il suo mandato venne firmata la Convenzione di Cotonou.
Attività successive
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la fine del mandato da commissario europeo Nielson è tornato a presiedere il comitato del partito socialdemocratico per la politica estera[4]. È stato nominato membro del comitato consultivo del segretario generale dell'ONU sull'acqua[4].
Nielson insegna politica europea e discipline dello sviluppo presso l'università di Aalborg[4].
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Powergame and Security (coautore), 1969[1]
- Socialdemocrats from 6 countries about the EC,1972[1]
- The Corporation Law and the wage earners, 1974[1]
- Politicians and civil servants, 1987[1]
Vita personale
[modifica | modifica wikitesto]Nielson è sposato ed ha tre figli[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y (EN) Poul Nielson, su ec.europa.eu, Commissione europea. URL consultato il 7 gennaio 2012.
- ^ (DA) Poul Nielson, su denstoredanske.dk, Den Store Danske. URL consultato il 7 gennaio 2012.
- ^ a b (DE) Poul Nielson, su munzinger.de, Munzinger. URL consultato il 7 gennaio 2012.
- ^ a b c (EN) Poul Nielson, su linkedin.com, Linkedin. URL consultato il 7 gennaio 2012.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Poul Nielson
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (NL) Poul Nielson, su parlement.com, Parlement & Politiek.