Melara
Melara comune | |
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La chiesa arcipretale di san Materno vescovo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Rovigo |
Amministrazione | |
Sindaco | Anna Marchesini (lista civica ImpegniAMOci per Melara) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 45°03′47.47″N 11°11′54.45″E |
Altitudine | 13 m s.l.m. |
Superficie | 17,58 km² |
Abitanti | 1 674[1] (31-7-2023) |
Densità | 95,22 ab./km² |
Frazioni | Santo Stefano |
Comuni confinanti | Bergantino, Borgocarbonara (MN), Cerea (VR), Ostiglia (MN) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 45037 |
Prefisso | 0425 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 029032 |
Cod. catastale | F095 |
Targa | RO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 355 GG[3] |
Nome abitanti | melaresi |
Patrono | san Materno |
Giorno festivo | 18 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Melara nella provincia di Rovigo | |
Sito istituzionale | |
Melara (Mlara in dialetto ferrarese transpadano) è un comune italiano di 1 674 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato ad ovest del capoluogo.
Il suo territorio comunale è il più occidentale del Polesine ed è collocato nella zona d'incontro tra le province di Mantova, Verona e Rovigo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini del centro di Melara non sono certe, ma reperti in ceramica, palco di cervo, bronzo e vetro ritrovati in località Mariconda[4], attestano che il territorio era frequentato almeno dall'età del Bronzo. L'insediamento protovillanoviano di Mariconda, datato al XII - XI secolo a.C. doveva trovarsi sulle rive dell'antico Po di Adria, analogamente a Frattesina di Fratta Polesine. Con questo sito protourbano, Mariconda condivideva anche la lavorazione del vetro, attività artigianale all'epoca sconosciuta in gran parte d'Europa. Prodotti vetrari tipici dei villaggi del Veneto meridionale (perle monocrome o decorate) si trovano in molti siti archeologici dell'Europa centrale, lungo la cosiddetta "via dell'ambra".
Durante l'epoca romana la città, benedetta dal fiume Po che la attraversa, assume grande importanza per l'allevamento delle api (il toponimo stesso deriva da 'miele'), come le si vede ancora nello stemma cittadino.[5]
Nel 1315 fu sotto il controllo della diocesi di Ferrara che nella locale rocca insediò un visconte e in seguito venne controllata dagli Este e poi dallo Stato Pontificio. In occasione della guerra di Ferrara, le forze di Ercole I d'Este distrussero con l'artiglieria il ponte gettato sul Po dai veneziani.[6]
Il toponimo sembra sia da risalire all'epoca romana dove "melara" potrebbe identificare il territorio come zona di produzione di miele.[7]
In epoca più recente, interventi di bonifica ad opera dei monaci benedettini prima e, dopo l'acquisizione del territorio, dagli estensi migliorarono le condizioni di vita. Questi ultimi, grazie all'importanza strategica data dalla possibilità di controllare il confine naturale del Po, edificarono un castello una rocca ed altre opere di fortificazione ora scomparse.[7] Fino al Congresso di Vienna il centro fu sottoposto alla sovranità degli Stati della Chiesa.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Per la Chiesa cattolica il territorio è amministrativamente parte del vicariato di Castelmassa, a sua volta divisione amministrativa della diocesi di Adria-Rovigo.[8]
- Chiesa di San Materno. Chiesa arcipretale e parrocchiale intitolata a San Materno, vescovo di Milano, edificata nel diciottesimo secolo su progetto degli architetti ferraresi Sante e Vincenzo Santini[9] dove sorgeva un preesistente edificio religioso. Il campanile, situato davanti alla facciata, risale al XV secolo e sorge sui ruderi del castello.[7][10]
- Chiesa della Santa Croce[11]
- Oratorio di santo Stefano
- Oratorio della Beata Vergine di Loreto[12]
- Oratorio della Beata Vergine Addolorata
- Cappella del cimitero
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo municipale
- Villa Borghi Leati (XVI secolo) già dimora del Visconte Governatore estense
- Villa Patrizia (fine XIX secolo)
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Arco Chigi (XVII secolo) Situato sulla parte opposta della torre campanaria, è decorato con gli stemmi dei cardinali Chigi e Rospigliosi.[7]
- Monumento ad Amos Bernini (XX secolo)
Il monumento originale in bronzo era opera dello scultore melarese Policronio Carletti[13]. Venne posizionato nel cortile delle scuole su una colonna di marmo ed inaugurato nel maggio 1911. Il busto venne fuso durante il secondo conflitto mondiale e solo nel marzo 1957 venne a lui dedicata una nuova piazza e nel giugno del 1958 si inaugurò il nuovo monumento davanti al municipio (recentemente restaurato in occasione del centenario della morte)[14].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[15]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Giampiero Negrini | Lista Civica | Sindaco | |
1999 | 2004 | Barbara Losi | Lista Civica | Sindaco | |
2004 | 2009 | Francesco Losi | Lista Civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
2009 | 2014 | Francesco Losi | Lista Civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
2014 | 2019 | Paola Davì | Lista Civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
2019 | in carica | Anna Marchesini | Lista Civica "Impegnamoci per Melara" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Vedi bibliografia: Fasani 1984; Salzani 1984
- ^ K. Kristensen, L'apicoltura in età romana. Economia, produzione, simbolismo, Cagliari-Milano, Estratto da tesi di laurea, 2007, pp. 4-5.
- ^ Storia del Comune di Melara, su sac2.halleysac.it, Comune di Melara. URL consultato l'8 dicembre 2023.
- ^ a b c d Rovigo e la sua provincia, p. 225.
- ^ Annuario della Diocesi di Adria-Rovigo, anno 2011, pag. 108
- ^ ARCHITETTURE E MAGISTERI MURARI DELL '700 PADANO, a cura di Ugo Soragni, Rovigo, Minelliana, 2002.
- ^ Melara in Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo.
- ^ Raffaele Ridolfi, Primi studi sulla chiesa della Santa Croce, Melara, Associazione Culturale Mellaria, 2001.
- ^ Raffaele Ridolfi, NIGRA SUM, Melara, Associazione Culturale Mellaria, 2011.
- ^ Sulla vita e le opere di veda Antonio Romagnolo, POLICRONIO CARLETTI, Rovigo, Minelliana, 1991.
- ^ In memoria dell'Avvocato Commendatore AMOS BERNINI, a cura di Raffaele Ridolfi, Melara, Associazione Culturale Mellaria-Amministrazione Comunale di Melara, 2009.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
- Fasani L. 1984, Una stazione preistorica della fine dell'età del bronzo a Mariconda presso Melara (Rovigo), "Padusa" II, 1966, ried. in Padusa XX, 1984, pp. 9–12.
- Sergio Garbato (aggiornamento a cura di), Rovigo e la sua provincia - Guida Turistica e culturale, seconda edizione, Amministrazione Provinciale di Rovigo, assessorato al turismo, 2003, ISBN non esistente.
- Salzani L. 1984, L'insediamento protoveneto di mariconda (Melara- Rovigo), "Padusa", IX, 1973, ried. in Padusa XX, 1984, pp. 167–202.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Melara
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.melara.ro.it.
- Melara, su Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo, polesineterratraduefiumi.it. URL consultato il 5 settembre 2011.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 126489053 |
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