Società Quotes

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Plato
“Coloro che sono capaci di vedere oltre le ombre e le bugie della propria cultura non saranno mai capiti, tanto meno creduti, dalle masse.”
Plato

Yuval Noah Harari
“La felicità dipende meno da condizioni oggettive e più da aspettative personali. Le aspettative tendono ad adattarsi alle condizioni, compresa la condizione degli altri. Quando le cose migliorano, aumentano anche le nostre aspettative, e di conseguenza persino miglioramenti notevoli delle nostre condizioni potrebbero lasciarci insoddisfatti.”
Yuval Noah Harari, 21 Lessons for the 21st Century

Henry James
“- È poco gentile da parte vostra. Quando avrete la mia età capirete che ogni essere umano ha il suo guscio e che di questo guscio bisogna tener conto. E con guscio intendo tutto l’involucro delle circostanze. Un uomo o una donna isolati non sono una cosa che esista; ciascuno di noi è formato da un intrico di dipendenze. Che cosa è il nostro io? Dove comincia? Dove finisce? Inonda tutto ciò che ci appartiene... e poi rifluisce via. Io so che gran parte di me sta negli abiti che scelgo d’indossare. Ho un gran rispetto per le cose! Il nostro io, per gli altri, è l’espressione che noi diamo di noi; e la casa, i mobili, le vesti, i libri che leggiamo, la compagnia che frequentiamo... tutte queste cose sono quelle che ci esprimono. Il tutto era metafisico assai; comunque, non più di parecchie osservazioni che Madame Merle aveva fatto altre volte. Isabel era amante della metafisica, ma non riusciva a seguire l’amica in questa ardita analisi della personalità umana.
- Non sono d’accordo con voi. Penso proprio l’opposto. Non so se riesco ad esprimere me stessa, ma so che niente altro mi esprime. Niente di ciò che mi appartiene è misura di me; tutto ciò è al contrario un limite, una barriera, e del tutto arbitraria. Senza dubbio gli abiti che, come voi dite, scelgo d’indossare non mi esprimono; e voglia il cielo che non lo facciano! - Voi vestite benissimo! - interloquì Madame Merle con tono frivolo. - Può darsi; ma non mi piace essere giudicata da questo. I miei abiti possono esprimere la sarta, ma non esprimono me. Per cominciare, non è per mia scelta che li indosso, mi sono imposti dalla società. - Preferireste andar senza? - domandò Madame Merle, con un tono che virtualmente pose fine alla discussione.”
Henry James, The Portrait of a Lady

Maura Gancitano
“Il bello è libero e davvero indipendente, non è una merce, non può essere consumato, non si fa pubblicità, non può essere posseduto, non provoca la noia e l’insoddisfazione che proviamo non appena compriamo qualcosa o ogni volta che scrolliamo la timeline dei social network e non troviamo niente che ci interessi. Ma in una società come la nostra, che ha paura della contemplazione e in cui tutto può avere un prezzo di mercato, come si fa anche solo a credere che esista una bellezza del genere?”
Maura Gancitano, Specchio delle mie brame: La prigione della bellezza

Marguerite Yourcenar
“L'incivilimento dei costumi, il progresso delle idee durante l'ultimo secolo è opera d'una minoranza esigua di spiriti illuminati; la massa resta ignara, feroce quando può, sempre egoista e gretta, e si può scommettere fondatamente che tale resterà sempre.”
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano

John Stuart Mill
“Il <> che esercita il potere non è sempre quello stesso popolo sul quale il potere viene esercitato; e l'<> di cui si parla non è il governo di ognuno su se stesso, ma quello che su ognuno hanno tutti gli altri. Inoltre, volontà del popolo significa in pratica la volontà della parte più numerosa e più attiva del popolo : la maggioranza, ossia coloro che son riusciti a farsi accettare come maggioranza; ne consegue quindi la possibilità che il popolo desideri effettivamente opprimere una parte dei propri componenti: contro questo abuso di potere, non meno che contro qualsiasi altro abuso, occorre prendere delle precauzioni.”
John Stuart Mill, La libertà

John Stuart Mill
“Il "popolo" che esercita il potere non è sempre quello stesso popolo sul quale il potere viene esercitato; e l'"autogoverno" di cui si parla non è il governo di ognuno su se stesso, ma quello che su ognuno hanno tutti gli altri. Inoltre, volontà del popolo significa in pratica la volontà della parte più numerosa e più attiva del popolo : la maggioranza, ossia coloro che son riusciti a farsi accettare come maggioranza; ne consegue quindi la possibilità che il popolo desideri effettivamente opprimere una parte dei propri componenti: contro questo abuso di potere, non meno che contro qualsiasi altro abuso, occorre prendere delle precauzioni.”
John Stuart Mill, La libertà

John Stuart Mill
“La fede dell'individuo in questa autorità collettiva non vacillerà minimamente, neanche quando si renderà conto che altre epoche, altri Paesi, sette, chiese, classi e partiti hanno pensato esattamente il contrario, e magari lo pensano ancora. Egli trasferisce al proprio mondo la responsabilità di aver ragione, di fronte al dissenso dei mondi altrui; e non lo turba mai il pensiero che solo un puro caso ha deciso quale di questi numerosi mondi sia oggetto della sua fiducia, e che le stesse cause che han fatto di lui un anglicano a Londra, avrebbero potuto farne un buddista o un confuciano a Pechino.”
John Stuart Mill, La libertà

John Stuart Mill
“Chi lascia al mondo o alla parte di mondo in cui vive il compito di scegliere in sua vece il progetto della propria vita non ha bisogno di altre facoltà se non l'imitazione, la facoltà delle scimmie. Chi sceglie da sé il progetto della propria vita impegna invece tutte le proprie facoltà. Deve usare l'osservazione per vedere, il ragionamento e il giudizio per prevedere, l'attività per raccogliere elementi utili alla sua decisione, il discernimento per decidere e, una volta presa una decisione ponderata, fermezza e autocontrollo per attenervisi. [...] Potrà anche capitargli di farsi condurre su una buona strada e di tenersi alla larga dalla strada cattiva pur non facendo nulla di tutto ciò: ma lui, come essere umano, che valore avrà a confronto con gli altri?”
John Stuart Mill, La libertà

John Stuart Mill
“Coloro le cui opinioni vanno sotto il nome di opinione pubblica non sono sempre gente dello stesso tipo: in America, è tutta la popolazione bianca; in Inghilterra, soprattutto la classe media. Ma sempre di masse si tratta, cioè di una mediocrità collettiva. E una novità ancor maggiore e che la massa non attinge le sue opinioni dai prelati della Chiesa o dai dignitari dello Stato, da qualche capo riconoscibile oppure dai libri: a pensare in loro vece sono degli uomini esattamente come loro, che si rivolgono a loro o parlano a loro nome attraverso i giornali, sull'estro del momento. Non mi sto lamentando di tutto ciò. Non voglio affermare che ci sia qualcosa di meglio da proporre, in una situazione di così basso livello come quella in cui oggi versa la mente umana. Ma ciò non toglie che il governo della mediocrità resti un governo mediocre.”
John Stuart Mill, La libertà

John Stuart Mill
“La cruda verità è questa: si può anche dire di voler rendere omaggio alla superiorità intellettuale, reale o presunta, e magari lo si fa pure davvero; ma la tendenza generale in tutto il mondo è quello di assegnare il predominio alla mediocrità. Nel mondo antico, nel Medioevo e, in misura via via decrescente, in tutto il periodo di transazione che va dal feudalesimo fino a oggi, l'individuo costituiva un potere a sé: e quando aveva o un gran talento o una posizione sociale elevata, era un potere considerevole. Oggi, gli individui si perdono nella folla.”
John Stuart Mill, La libertà

“Il filosofo cinese Tchouang Tsi spiegava che "tutti conoscono l'utilità dell'utile, ma pochi quella dll'inutile". L'utilità dell'inutile è l'utilità della vita, della creazione, dell'amore, del desiderio... L'inutile produce ciò che è di più utile, che si crea senza scorciatoie, senza guadagnare tempo, al di là del miraggio creato dalla società.”
Miguel Benasayag, L'epoca delle passioni tristi

Natascha Kampusch
“Crimini come quello da me subito, permettono di stabilire il contrasto stridente, bianco e nero, che sta alla base delle categorie del Bene e del Male sulle quali si regge la società. Il rapitore deve essere una bestia, in modo che possiamo rimanere dalla parte del Bene. Bisogna arricchire il suo crimine di fantasie sado-maso e di orge selvagge, in modo che si allontani il più possibile dalla nostra vita, finché non avrà più niente a che fare con essa. E la vittima deve essere una persona distrutta e rimanere tale, in modo che l’esternazione del Male sia possibile. Una vittima che non accetta questo ruolo, personifica la contraddizione esistente nella società. E questo nessuno desidera vederlo. Perché allora ci si dovrebbe confrontare con se stessi. È per questo motivo che in alcune persone io suscito un’inconsapevole ostilità. Forse è il tipo di crimine e tutto quello che mi è successo, a suscitare astio. E poiché dopo la morte del rapitore, io sono la sola persona disponibile, questa ostilità ricade su di me. In un modo particolarmente violento, quando voglio costringere la società a vedere. Che il criminale che mi ha rapita era anche un essere umano. Uno che ha vissuto in mezzo a loro. Chi può reagire anonimamente, postando un messaggio in internet, sfoga il proprio odio direttamente su di me. È l’odio che la società prova per se stessa quando è costretta a tornare sui suoi passi e a chiedersi perché tollera cose del genere. Perché le persone che vivono in mezzo a noi possano uscire dalla carreggiata così, senza che nessuno se ne accorga. Per otto anni. Coloro che mi stanno di fronte durante le interviste e gli incontri pubblici, agiscono in un modo più raffinato: fanno di me – l’unica persona che ha sperimentato la prigionia – una vittima per la seconda volta, usando una semplice espressione. Dicono soltanto: “sindrome di Stoccolma”.”
Natascha Kampusch, 3,096 Days

George Orwell
“Ci sono due maniere di vivere, decise alla fine. Puoi essere ricco, o puoi deliberatamente rifiutarti di essere ricco. Puoi possedere denaro, o puoi disprezzarlo; la sola cosa fatale è adorare il denaro e non riuscire ad accumularne.”
Orwell George, Keep the Aspidistra Flying

Giovannino Guareschi
“Oggi, si dà più credito alla parola di un farabutto anonimo che a quella di un uomo che ha lavorato onestamente tutta la vita.”
Giovannino Guareschi, Baffo racconta

Giovannino Guareschi
“La stupidità, quando viene ad assumere un'esagerata intensità, diventa anarchia”
Giovannino Guareschi, Baffo racconta

Simonetta Agnello Hornby
“Una società coesa non può durare se gli uomini sono occupati a deridersi a vicenda e a manifestarsi continuamente reciproco disprezzo”
Simonetta Agnello Hornby, La monaca

Charles Dickens
“Qual magnifico esempio della potenza dell'abito era il giovane Oliver Twist! Avvolto nella coperta che era stata fin allora il suo unico indumento, avrebbe potuto essere il figlio di un nobile come quello di un pezzente; sarebbe stato difficile anche per l'osservatore più acuto assegnargli un gradino nella scala sociale. Ma ora che era stato infagottato in vecchi cenci ingialliti, si trovò senz'altro classificato ed etichettato, e cadde subito al posto che gli spettava: un figlio di parrocchia, l'orfano di un ospizio di mendicità, il piccolo schiavo denutrito fatto per essere bastonato dal mondo, disprezzato da tutti e non commiserato da alcuno.

Oliver piangeva gagliardamente. Se avesse saputo di essere un orfano, affidato alle cure di una parrocchia e di un soprintendente, forse avrebbe pianto anche più forte.”
Charles Dickens

Zygmunt Bauman
“La guerra oggi è pace, e la pace è guerra. Le belle e le brutte notizie durano poco, assumono quasi subito un significato ambiguo, perdono chiarezza: e anche se non ci sono guerre o altre calamità, l’industria della paura impedisce che se ne parli in modo non allarmistico. Le belle notizie non fanno più notizia. Le brutte notizie sono, per definizione, le notizie.”
Zygmunt Bauman, Male liquido: Vivere in un mondo senza alternative

Zygmunt Bauman
“Ricordo anche che nei tuoi scritti hai richiamato l’espressione lebensunwertes Leben – «vita che non merita di essere vissuta» – con cui i nazisti designavano quei gruppi di popolazione cui negavano il diritto di esistere. Ai nostri giorni abbiamo di fronte una versione liquido moderna di questo fenomeno, che vale per regioni e paesi le cui tragedie non hanno diritto di fare notizia, o le cui vittime civili e sofferenze legate al terrorismo o alla violenza non sono legittimate a influire sui rapporti bilaterali e sugli accordi commerciali [...].”
Zygmunt Bauman, Male liquido: Vivere in un mondo senza alternative

“La revoca della possibilità, garantita a livello federale, d'interrompere legalmente una gravidanza "determina una disparità di trattamento a seconda dello Stato di residenza delineando un futuro di discriminazione e ingiustizia oltre a un impatto sociale che peserà soprattutto sulle donne appartenenti alle fasce più deboli della società".”
Simona De Ciero, Il diritto di scegliere: Sull'aborto. Storie e riflessioni oltre la retorica.

E.C. Bröwa
“Camminare in gruppo era servito a vincere la durezza della montagna, ma la società moderna imponeva di correre in solitaria, non c'era tempo per aiutare i più deboli a spazzare le nevicate di difficoltà che ostruivano i loro sentieri, ognuno per sé.
Si era delegato il senso di appartenenza a un nucleo sociale; un'entità astratta come lo Stato avrebbe dovuto sopperire ai rapporti umani che avevano da sempre caratterizzato la vita di paese: il trionfo dell'ipocrisia era il traguardo che si era raggiunto.”
E.C. Bröwa, La strada nera

Roger Zelazny
“Non so se abbiate mai letto Il futuro come storia di Robert Heilbroner, scritto nel secolo scorso, in cui si affermava che le maggiori direzioni del futuro erano già storia, in quanto derivavano ineluttabilmente dalle forze già operanti, forse così forti da permetterci solo un’impercettibile opposizione al corso generale. La tecnologia, per esempio, avrebbe dovuto avanzare. Questo fatto, a sua volta, avrebbe portato a una diminuzione del lavoro manuale. La produzione abbondante avrebbe reso la vita più facile e la gente non sarebbe stata costretta a dedicarsi alle occupazioni meno attraenti solo per la pressione economica. L’autore ha avuto ragione in tutto questo, e anche sul fatto che nelle nazioni meno sviluppate non avrebbe successo un qualsiasi sistema politico che promettesse una industrializzazione troppo rapida. Da ciò, il loro futuro andrà avanti come il nostro.”
Roger Zelazny, Bridge of Ashes

Roger Zelazny
“Rosseau è stato frainteso in generale, e Thoreau non ha mai detto niente del genere. Quello cui cercavano di arrivare è una scienza dell'optimum, un tentativo di capire quanto larga, quanto complessa, quanto meccanizzata, quanto popolosa dovesse essere la società per provvedere il miglior sistema di vita per i suoi membri, una scienza per determinare questi limiti e farsi guidare da essi. Non volevano tornare nella foresta, ma cercare la via di mezzo più vantaggiosa tra l’elementare e il complesso.”
Roger Zelazny

Roger Zelazny
“Thoreau e Rosseau e tutta la loro razza vorrebbero vederci ancora vivere nei boschi.”
“Rosseau è stato frainteso in generale, e Thoreau non ha mai detto niente del genere. Quello cui cercavano di arrivare è una scienza dell'optimum, un tentativo di capire quanto larga, quanto complessa, quanto meccanizzata, quanto popolosa dovesse essere la società per provvedere il miglior sistema di vita per i suoi membri, una scienza per determinare questi limiti e farsi guidare da essi. Non volevano tornare nella foresta, ma cercare la via di mezzo più vantaggiosa tra l’elementare e il complesso.”
Roger Zelazny, Bridge of Ashes

Roger Zelazny
“Tutto quello che ho detto nel Profilo… che un giorno l'uomo sarà libero dall'avidità e dalla guerra, che l'aumento della conoscenza, la scoperta delle leggi di comportamento sociale porteranno l'uomo alla perfezione…”
Roger Zelazny, Bridge of Ashes

“Quanto a me, sono fortunato di stare qui. Le grandi compagnie evitano fin che possono di assumere i giovani francesi d'Indocina. Veniamo considerati (forse con un poco d'invidia…) alla stregua di «locali», dei furbetti che non hanno mai conosciuto i rigori della Francia, mai visto la neve né sentito freddo, tutti più o meno figli di papà, abituati alla vita facile delle colonie, arciviziati dai domestici, evidentemente incapaci di rifarsi il letto. Ma dato che le comunicazioni marittime con la Francia sono interrotte dall’inizio della guerra, le grandi Compagnie sono obbligate ad assumerci sul posto. E poi il mio letto è una stuoia, e non ho bisogno di nessuno per arrotolarla al mattino.”
Bernard Moitessier, Tamata e l'alleanza by Bernard Moitessier

“Che male c'è a essere normali? Ad avere un'esistenza a cui il mondo non dà valore? Se i miei giorni fossero felice e spensierati, non chiederei proprio nient'altro. Non voglio né una felicità estrema, né una tragedia degna di un dramma. Di fronte all'armonia quotidiana, che c'è di male a essere uno fra tanti?”
Mei Hachimoku, The Tunnel to Summer, the Exit of Goodbyes

Malcolm Gladwell
“¿Vemos ahora las consecuencias del modo que hemos decidido concebir al éxito? Cuando lo personalizamos tan profundamente, omitimos ocasiones de elevar a otros a un peldaño superior. Hacemos las reglas que frustran los logros. Amortizamos a la gente antes de tiempo como fracasados. Sentimos demasiado respeto por los que tienen éxito y demasiado poco por los que no. Por encima de todo nos hemos vuelto demasiado pasivos. Pasamos por alto el papel tan grande que desempeñamos — y este "nosotros" significa la "sociedad"— a la hora de determinar quién lo consigue y quién no.”
Malcolm Gladwell, Outliers: The Story of Success

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