Ha'il
Hāʾil località | |
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حائل | |
Localizzazione | |
Stato | Arabia Saudita |
Provincia | Ha'il |
Territorio | |
Coordinate | 27°31′N 41°41′E |
Altitudine | 992 m s.l.m. |
Abitanti | 605 930 (2018) |
Altre informazioni | |
Prefisso | +966-6 |
Fuso orario | UTC+3 |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Hāʾil (talvolta scritta Hail, Ha'yel o Hayil (in arabo حائل?)) è una città-oasi del Najd, nelle regioni nord-occidentali dell'Arabia Saudita. È il capoluogo dell'omonima provincia. La città ha 267.005 abitanti, in base al censimento del 2004.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Ha'il è in gran parte una città agricola, con una significativa capacità produttiva di grano, datteri e frutta. Una consistente percentuale della produzione alimentare del Regno saudita proviene dalla provincia di Ha'il, nelle cui aree nord-orientali, a 60–100 km di distanza, si estendono buone terre coltivate e debitamente irrigate. Tradizionalmente invece, il benessere di Ha'il è a lungo dipeso dalle rotte carovaniere che la attraversavano e che avevano come terminale la Città Santa Mecca, da raggiungere per assolvere all'obbligo rituale del hajj. Ha'il è ben nota perché si dice che nella zona vivesse, in epoca preislamica Hatim al-Ta'i, la cui prodigale ospitalità divenne proverbiale anche in età islamica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Ha'il è stato il centro dell'Emirato degli Āl Rashīd, un clan della tribù dei B. Shammar, dal 1836 al 1921. In Europa lo stato era comunemente chiamato "Gebel Sciammar".
Il primo Emiro, Abd Allah bin Rashid, prese il potere nel 1836, assieme a suo fratello ʿUbayd e al loro lontano cugino e intimo amico, l'Emiro Zamil I Al Sabhan, ai danni dell'antico regolo di Ha'il, Muhammad ibn Ali, che era un membro del lignaggio dei Ja'far, del clan degli 'Abd, della tribù dei Shammar.
Abd Allah bin Rashid proseguì nell'edificazione del Palazzo Barzan di Ha'il, che era stata avviata da Muhammad ibn Ali. Dopo la morte di Abd Allah bin Rashid (nel 1847 o nel 1848) suo figlio e successore, Talal, completò l'opera.
Durante il periodo degli Al Rashid, numerosi viaggiatori stranieri visitarono Hā'il e gli Emiri degli Āl Rashīd, e lasciarono le loro impressioni scritte su riviste e saggi. Fra essi si ricordano Georg August Wallin (1854), William Gifford Palgrave (1865), Lady Anne Blunt (1881), Charles Montagu Doughty (1888) e Gertrude Bell (1907).
Gli Emiri degli Āl Rashīd erano considerati relativamente tolleranti verso gli stranieri, inclusi quelli che arrivavano nella zona per ragioni commerciali:
«Molti di questi commercianti appartenevano alla setta ( sic! ) sciita, odiata da ogni buon sunnita, doppiamente odiati dai Wahhabiti. Ma Talāl ostentava di non accorgersi delle differenze religiose e metteva a tacere ogni mormorio con segni di speciale favore nei confronti di questi dissenzienti, oltre che coi vantaggi che la loro presenza non tardò a lungo a procurare alla città.[1]»
L'apertura della ferrovia del Hijaz tra Damasco e Medina, insieme con la nuova economica linea marittima per Gedda, colpì a morte l'economia tradizionale legata al commercio carovaniero su dromedario che aveva caratterizzato fino ad allora Ha'il.
L'ultimo Emiro degli Āl Rashīd fu esautorato da ʿAbd al-ʿAzīz b. Saʿūd nel 1921. Ibn Saʿūd dette allora l'ordine di distruggere il Palazzo Barzan e impartì anche il comando ai capi degli Āl Rashīd e degli Al Sabhan di lasciare Hā'il per raggiungere Riad, e investì un appartenente a ognuna delle due famiglie della funzione di Emiro temporaneo nella persona di Ibrāhīm b. Sālim Āl Sabhān per assicurarsi la lealtà degli abitanti di Hā'il e degli Shammar, perché tenessero bene a mente che nessun altro cambiamento di rilievo avrebbe avuto luogo.
Dopo di ciò Hā'il conobbe un lento declino, come testimoniato da E. Rutter che nel 1931 disse:
«Hail sembra una città abbandonata fra le sabbie... la popolazione di Hail era indubbiamente in declino. Un certo numero di case nel quartiere settentrionale era in rovina... molta gente di Hail s'era rifugiata nel confortevole regno di re Faysal I d'Iraq...»
Oggi Hā'il è al centro del programma agricolo dell'Arabia Saudita e gran parte della raccolta di frumento del regno proviene dall'area che circonda la città.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ William Gifford Palgrave, 1865.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. A. Wallin (1854): Narrative of a journey from Cairo to Medina and Mecca, by Suez, Araba, Tawila, al-Jauf, Jublae, Hail and Negd in 1845, Journal of the Royal Geographical Society, vol 24: 115-201. (Reprinted 1979).
- Carlo Claudio Camillo Guarmani, Itinéraire de Jérusalem au Neged septentrional (1865), tradotto in inglese col titolo Northern Najd. A Journey from Jerusalem to Anaiza in Qasim, 1938).
- Lady Anne Blunt (1881): A Pilgrimage to Nejd, The Cradle of the Arab Race: a Visit to the Court of the Arab Emir and `our Persian Campaign` (Reprinted 1968)
- William Gifford Palgrave, 1865.Personal Narrative of a Year's Journey through Central and Eastern Arabia (1862-1863), 2 vols (London: Macmillan & Co). (Reprinted many times, last in 1985).
- Charles Montagu Doughty (1888): Travels in Arabia Deserta. (Reprinted many times)
- Gertrude Bell (1907): The Desert and the Sown (Republished 1987)
- E. Rutter (1931): Damascus to Hail. Journal of Royal Central Asian Studies, vol 18: 61-73.
- D. G. Hogarth (1905): The Penetration of Arabia: a Record of Western Knowledge Concerning the Arabian Peninsula.
- Madawi Al Rasheed: Politics in an Arabian oasis. The ibn rashid Tribal Dynasty. I.B. Tauris & Co Ltd, London -New York 1991 (based on a Ph.D. thesis presented to Cambridge University, 1988). ISBN 1-85043-320-8
- Lonely Planet: The Middle East, 3rd edition 2000. ISBN 0-86442-701-8
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ha'il
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito web ufficiale dell'Università di Ha'il, su uoh.edu.sa. URL consultato il 19 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2012).
- Sito web ufficiale della città, su hail.gov.sa. URL consultato il 19 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2011).
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