Fasci siciliani
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Citazioni sui fasci siciliani.
- I fasci siciliani erano, in sostanza, leghe di «cafoni» (o «birritti»), nate dalla necessità di difendere la vita contro lo sfruttamento esercitato dai «galantuomini» (o «cappeddi»), per mezzo dei loro «gabellotti». Fino al 1891-92, fino, cioè, alle avvisaglie della rivolta, i fasci erano rimasti una forma di federazione di società operaie di mutuo soccorso, dominate, come avveniva anche in molte zone dell'Italia peninsulare, dalle vecchie classi dirigenti. Ma in quegli stessi anni si delineò altresì, confusamente, una nuova forma di organizzazione popolare di massa che tendeva ad estendersi a tutta l'isola: agli operai di Palermo come ai braccianti agricoli di Catania, agli zolfatari di Girgenti[1] e di Caltanissetta, ai commercianti in prodotti agricoli. Era il confuso preannuncio di una lotta di classe. (Nino Valeri)
Note
[modifica]- ↑ Nome ufficiale della città di Agrigento fino al 1927.
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