Pollia condensata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Pollia condensata
Pollia condensata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineCommelinales
FamigliaCommelinaceae
GenerePollia
SpecieP. condensata
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCommelinales
FamigliaCommelinaceae
GenerePollia
SpecieP. condensata
Nomenclatura binomiale
Pollia condensata
C.B.Clarke, 1881

Pollia condensata C.B.Clarke, è una pianta erbacea perenne con steli stoloniferi e frutti duri, secchi, lucidi, rotondi, di colore blu metallico appartenente alla famiglia delle Commelinaceae.[1] Si trova nelle regioni boschive dell'Africa.[1] Il colore blu del frutto, creato dalla colorazione strutturale, è il più intenso tra tutti i materiali biologici conosciuti.[2]

Esemplare di P. condensata

La pianta è stata originariamente descritta in Angola,[3] nell'Africa meridionale. Ha foglie grandi, lisce e strette e fiori rosa pallido o biancastri su uno stelo lungo circa 60 cm di altezza.[3] La capsula del frutto misura circa 4 mm di diametro.[3]

La superficie del frutto presenta una cuticola particolarmente liscia e trasparente che riflette la luce come uno specchio (riflessione speculare). Sotto questa superficie lucida si trova uno speciale strato di cellule dotate di una microstruttura elaborata ma non pigmentata, la cui funzione è quella di riflettere la luce entro uno stretto intervallo di lunghezze d'onda. Questa colorazione strutturale è creata dalla riflessione di Bragg delle microfibrille di cellulosa impilate a spirale nelle pareti di queste cellule. La lunghezza d'onda riflessa dipende dall'altezza della pila, che varia da cella a cella. La variabilità nell'altezza della pila consente di riflettere una maggiore quantità di luce complessiva e ciò incrementa ulteriormentela la lucentezza, ma fa sì che il frutto sembri leggermente pixelato.[2]

Oltre a riflettere semplicemente la luce di una specifica lunghezza d'onda, la struttura elicoidale fa sì che la luce di altre lunghezze d'onda venga modificata in modo che la lunghezza d'onda converga entro un intervallo ristretto prima di essere riflessa, il che amplifica la luce a quella specifica lunghezza d'onda. Questo processo di interferenza costruttiva produce la colorazione più intensa tra tutti gli organismi viventi. La riflettività totale è circa il 30% di quella di uno specchio di vetro argentato, ed è la più alta di qualsiasi materiale biologico conosciuto.[2] La colorazione intensa rende il frutto attraente per alcuni uccelli nonostante questo non abbia alcun valore nutrizionale.[4] Gli uccelli a volte decorano il loro nido con le bacche, il che a lungo termine aiuta a disperdere i semi.[5]

La colorazione è stata confrontata con altri colori strutturali, come quelli dell'ala delle farfalle del genere Morpho ed è stata ritenuta la più intensa conosciuta.[6]

Distribuzione e habitat

[modifica | modifica wikitesto]

P. condensata è originaria di Angola, Camerun, Costa d'Avorio, Congo, Guinea Equatoriale, Etiopia, Gabon, Ghana, Guinea, Costa d'Avorio, Kenya, Liberia, Mozambico, Nigeria, Sierra Leone, Sudan, Tanzania, Togo e Uganda.[1]

  1. ^ a b c (EN) Pollia condensata C.B.Clarke, su Plants of the World Online, Kew Science. URL consultato il 19 ottobre 2024.
  2. ^ a b c (EN) Silvia Vignolini, Paula J. Rudall e Alice V. Rowland, Pointillist structural color in Pollia fruit, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 109, n. 39, 25 settembre 2012, pp. 15712–15715, DOI:10.1073/pnas.1210105109. URL consultato il 19 ottobre 2024.
  3. ^ a b c de Candolle, Alphonse e de Candolle, Casimir, Monographiæ phanerogamarum :Prodromi nunc continuatio, nunc revisio, vol. 3, G. Masson, 1881, p. 125.
  4. ^ Angier, Natalie, New York Times, https://www.nytimes.com/2012/10/23/science/with-new-findings-scientists-are-captivated-by-the-color-blue.html.
  5. ^ Discovery News, http://news.discovery.com/earth/berry-bling-shines-on-forever-120912.html.
  6. ^ (EN) Brandon Keim, Super Blue Berry: The Natural World's Most Intense Color, in Wired. URL consultato il 19 ottobre 2024.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica