San Secondo

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San Secondo
 

Militare e martire

 
NascitaIII secolo
MorteVictimula, 286 o 302
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza26 agosto
AttributiPalma, spada e stendardo
Patrono diVentimiglia, Pergola e Contrada della Torre
San Secondo
NascitaIII secolo
MorteVictimula, 286 o 302
Cause della morteDecapitazione
ReligioneCristianesimo
Dati militari
Paese servitoImpero romano
Forza armataEsercito romano
UnitàLegione Tebea
GradoTribuno militare
ComandantiPraefectus legionis Mauricius
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San Secondo (III secoloVictimula, 286 o 302) è stato un militare romano, martire per la sua fede: è venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica.

Era luogotenente di san Maurizio, comandante della legione Tebea inviata dall'imperatore Diocleziano in aiuto a Massimiano per combattere alcune popolazioni della Gallia che rifiutavano di rinnegare la religione cristiana.

Di fronte al rifiuto di combattere una popolazione inerme, per di più salda nella fede cristiana, l'imperatore Massimiano ordinò la flagellazione pubblica e quindi la decapitazione dei militari. L'esecuzione avvenne nei pressi di Salussola, antico vicus di Victimula nel 286 o nel 302 (presunte coordinate 45°26′06.36″N 8°05′48.26″E).

Le sue spoglie sono tuttora conservate nel duomo di Torino, città di cui fu uno dei patroni dal 1630 fino al 1850[1], mentre il capo dal X secolo è conservato a Ventimiglia, della cui diocesi è patrono. La sua festività cade il 26 agosto.

La sua figura viene talvolta confusa con quella di altri santi omonimi, come ad esempio san Secondo di Asti.

  1. ^ In Torino esistono inoltre una chiesa parrocchiale ed una via cittadina a lui dedicate.

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Collegamenti esterni

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  • San Secondo, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it. Modifica su Wikidata
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