Margot Dreschel
Margot Dreschel | |
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Nascita | Neugersdorf, 17 maggio 1908 |
Morte | Bautzen, maggio o giugno 1945 |
Cause della morte | Condanna a morte per impiccagione |
Dati militari | |
Paese servito | Germania |
Forza armata | Schutzstaffel |
Anni di servizio | 1941 - 1945 |
Grado | SS-Aufseherin |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
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Margot Elisabeth Dreschel, chiamata anche Drechsler o Drexler[1] (Neugersdorf, 17 maggio 1908 – Bautzen, maggio/giugno 1945), è stata una militare tedesca, guardia carceraria nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Prima di essere arruolata come ausiliaria delle SS, lavorò a Berlino. Il 31 gennaio 1941 arrivò al campo di concentramento di Ravensbrück per seguire l'addestramento come guardia carceraria. All'inizio fu una SS-Aufseherin, una guardia femminile di rango inferiore responsabile delle donne internate a Ravensbrück. Si formò sotto l'Oberaufseherin Johanna Langefeld nel 1941 e divenne rapidamente una SS-Rapportführerin, una guardia di grado superiore.
Auschwitz-Birkenau
[modifica | modifica wikitesto]Il 27 aprile 1942, Dreschel fu selezionata per il trasferimento nel campo di concentramento di Auschwitz II - Birkenau, di recente apertura. La Dreschel iniziò i suoi servizi a Birkenau nell'agosto 1942, non appena fu istituito il campo femminile con le donne trasferite da Auschwitz, durante l'espansione del campo. Fu in servizio sotto Maria Mandl e lavorò come associata del dottor Mengele.[1]
Dreschel fu a capo di tutti gli uffici del campo ad Auschwitz. Secondo quanto riferito, il suo aspetto fu repellente, come raccontò una prigioniera di Auschwitz:"la leader del campo era Dreschel, i suoi denti da coniglio erano sporgenti, anche con la bocca chiusa". I detenuti la descrissero come volgare, magra e brutta. Dopo la guerra, molti sopravvissuti testimoniarono delle sue percosse notoriamente brutali.[2] Si occupò delle selezioni indossando camice e guanti bianchi, travestita da medico.
«Appena arrivò la signora Drechaler [Dreschler], con il suo enorme segugio, ha spogliato tutti, ci ha portato via anche le scarpe, e siamo dovuti rimanere per ore completamente nudi, nessuno di noi pensava più alla vita, la camera a gas sembrava inevitabile.»
Margot si spostò regolarmente tra il campo di Auschwitz I e Birkenau, e si occupò di selezionare le donne e i bambini da mandare nelle camere a gas. Il 1º novembre 1944 si recò nel campo di concentramento di Flossenbürg come Oberaufseherin e come addestratrice delle sorveglianti arruolate. Nel gennaio 1945, fu spostata di nuovo nel sottocampo di Ravensbruck a Neustadt-Glewe e fuggì da lì nell'aprile 1945 quando la Germania nazista si arrese.
Nel maggio 1945, diversi ex prigionieri di Auschwitz la riconobbero su una strada da Pirna a Bautzen nella zona sovietica,[3] e la consegnarono alla polizia militare sovietica. I sovietici la condannarono a morte e la giustiziarono nel maggio o giugno 1945 per impiccagione a Bautzen.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d SS Female Overseers in Auschwitz, su degob.org, National Committee for Attending Deportees DEGOB (Hungarian Jewish relief). URL consultato il 10 agosto 2012.
- ^ Margot Dreschel profile, su sadakoreview.com, Sadako Review. URL consultato il 10 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2012).
- ^ Auschwitz Concentration Camp, su capitalpunishmentuk.org, Capital Punishment UK. URL consultato il 10 agosto 2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Margot Drexler (1908-1945), su geocities.com. URL consultato l'8 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2009).
- D. P. Brown, The Camp Women: The Female Auxiliaries Who Assisted the SS in Running the Nazi Concentration Camp System, Schiffer Publishing, 2002, ISBN 0-7643-1444-0.
- Juergen Matthaus, Approaching an Auschwitz Survivor: Holocaust History and its Transformations, Oxford University Press, 2009, ISBN 0-19-538915-8.
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