Luca (Eneide)
Luca | |
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Saga | Eneide |
Nome orig. | Lucam |
1ª app. in | Eneide di Virgilio |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | pilastro (con Anteo) |
Sesso | maschio |
Luogo di nascita | Ardea |
Affiliazione | esercito di Turno |
Luca (latino Lucas)[1] è un personaggio dell'Eneide di Virgilio, menzionato nel decimo libro del poema. Nelle traduzioni di Annibal Caro e Clemente Bondi il nome viene deformato in "Lica".
Il mito
[modifica | modifica wikitesto]Le origini
[modifica | modifica wikitesto]Luca è un giovane guerriero rutulo. Col compagno Anteo risulta essere come uno dei più forti eroi dell'esercito di Turno, poiché il poeta definisce la coppia di guerrieri prima agmina (ovvero, 'due pilastri').
La morte
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante l'affermazione del loro valore, Virgilio rappresenta Anteo e Luca - insieme ad altri due guerrieri italici, Numa e Camerte - fuggenti all'avanzata di Enea; d'altronde il poeta tiene a precisare il furore che in quel frangente anima il capo troiano, per la morte del caro amico Pallante, il figlio dell'arcade Evandro ucciso poco prima da Turno. Il verso 570 non lascia dubbi sull'uccisione dei quattro guerrieri, colpiti tutti con la spada, anche se non viene precisato dove:
"Protinus Antaeum et Lucam [2], prima agmina Turni,
persequitur fortemque Numam fulvumque Camertem,
magnanimo Volcente satum, ditissimus agri
qui fuit Ausonidum et tacitis regnavit Amyclis.
Aegaeon qualis, centum cui bracchia dicunt
centenasque manus, quinquaginta oribus ignem
pectoribusque arsisse, Iovis cum fulmina contra
tot paribus streperet clipeis, tot stringeret enses:
sic toto Aeneas desaevit in aequore victor,
ut semel intepuit mucro. "
(Virgilio, Eneide, libro X, vv. 560-570).
" Subito dopo Anteo e Luca, tra i più forti di Turno
rincorre e il forte Numa ed il fulvo Camerte,
figlio a Volcente magnanimo, il più ricco di terre
che vi fu tra gli Ausonidi: su Amicla la muta regnò
Quale Egeone, che, dicono, braccia ebbe cento
e cento mani,e per cinquanta bocche dal petto
fiammeggiò il fuoco, quando di Giove contro le folgori
cinquanta spade impugnò, con altrettanti scudi tonando;
tale per tutta la piana infuria Enea vincitore,
com' ha intiepidita la lama. "
(traduzione di Rosa Calzecchi Onesti)
"Poi insegue Anteo e Luca, che in prima fila combattono
con Turno, il forte Numa e il biondo Camerte
figlio di Volcente magnanimo, il più ricco di terre
che visse tra la gente d'Ausonia, re della tacita Amicle.
Quale Egeone, che, dicono, avesse centinaia di braccia e di mani,
e da cinquanta bocche spirasse le fiamme
dal petto, quando, contro i fulmini lanciati da Giove, batteva
cinquanta scudi e cinquanta spade impugnava;
così per tutta la piana vincendo Enea s'infuriò, poi che
intiepidì il ferro nel sangue. "
(traduzione di Francesco Della Corte)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il poema virgiliano è il testo più antico in cui viene attestata la forma onomastica Lucas, passata poi in italiano come "Luca".
- ^ Lucam, accusativo del nome latino Lucas.