Lamberti (famiglia)
Lamberti | |
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D'azzurro, a sei palle d'oro[1] D'azzurro, a sei palle d'oro, ordinate in cinta | |
Stato | Italia |
Data di fondazione | X secolo |
I Lamberti sono stati un'importante famiglia della Firenze del X, XI e XII secolo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Era una famiglia di antica origine, tradizionalmente riferiti come scesi dalla Germania al seguito dell'imperatore Ottone I, e molti membri della famiglia ricoprirono importanti ruoli nella società comunale.
Lamberto fu vescovo di Firenze dal 1025 al 1032.[1] Alcuni membri furono condottieri. Quando Firenze fu lacerata dai continui scontri tra guelfi e ghibellini, i Lamberti si schierarono dalla parte questi ultimi. Furono, come tutte le altre famiglie ghibelline, inizialmente a capo della città, poi esiliati; tornarono di nuovo al comando, per poi essere nuovamente esiliati. Mosca dei Lamberti è stato uno dei membri più celebri di questa illustre famiglia, e nell'incertezza dei suoi consorti Amidei se vendicarsi di Buondelmonte de' Buondelmonti pronunciò la famosa frase: «Cosa fatta capo ha». Furono esiliati e le loro case confiscate, tra cui la torre che divenne la sede della Parte Guelfa e il gruppo di case noto come dado dei Lamberti (che darà ancora oggi nome alla centrale via de' Lamberti).
Dopo l'esilio numerose altre nobili famiglie Lamberti si registrano a Bari, Belluno, Brescia, Cuneo, Milano, Palermo, Treviso, Venezia e Verona,[2][3] alcune oggi estinte. A Firenze alcuni di loro vennero poi riammessi e aggiunsero al cognome quello di Rossellini Gualandi.[1]
Ebbero la villa di Poggio a Uzzano, su cui si trova una lapide dettata da Isidoro Del Lungo per Carlo Mario de' Lamberti caduto in Africa nel 1896. Mario Lamberti fu invece un generale del Regno e vicegovernatore dell'Eritrea.
Arma
[modifica | modifica wikitesto]D'azzurro, a sei palle d'oro,[4] con numerose varianti.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, Bologna, 1886, Vol.2.