La conquista del Messico 1517-1521
La conquista del Messico 1517-1521 | |
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Titolo originale | Historia verdadera de la conquista de la Nueva España |
Autore | Bernal Díaz del Castillo |
1ª ed. originale | 1632 |
Genere | trattato |
Lingua originale | spagnolo |
La conquista del Messico 1517-1521 (Historia verdadera de la conquista de la Nueva España, letteralmente "Storia vera della conquista della Nuova Spagna")[1] è il racconto in prima persona scritto da Bernal Díaz del Castillo (1492–1581), avventuriero, conquistador e colono del XVI secolo, che partecipò a tre spedizioni in Messico: quella di Francisco Hernández de Córdoba (1517) nella penisola dello Yucatán, quella di Juan de Grijalva (1518) e quella di Hernán Cortés (1519) nella Valle del Messico. Il libro narra la sua partecipazione alla caduta dell'imperatore Montezuma, ed alla conseguente conquista dell'impero azteco.
L'opera venne pubblicata postuma nel 1632.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Nella storia coloniale dell'America Latina, La conquista della Nuova Spagna è un racconto, da un punto di vista militare , che pone Bernal Díaz del Castillo "tra i cronisti come Daniel Defoe lo è tra i romanzieri".[2] Scritto quando Díaz del Castillo aveva 84 anni ed abitava nella sua encomienda in Guatemala, La vera storia della conquista della Nuova Spagna difende il punto di vista dei conquistadores tra le opere che parlavano della conquista spagnola del Messico. Egli presentò il proprio racconto come un'alternativa alle critiche di fra' Bartolomé de Las Casas, le cui storie enfatizzavano la crudeltà della conquista, e le storie encomiastiche dei biografi di Hernán Cortés, soprattutto di Francisco López de Gómara, il quale minimizzò il ruolo giocato dai 700 soldati che lo coadiuvarono nella conquista. Il fatto che, secondo lui, storici e biografi non avessero la verità "né all'inizio, né a metà, né alla fine", è il motivo per cui Díaz del Castillo difese fortemente le azioni dei conquistadores, sottolineandone l'umanità e l'onestà come testimone oculare, sintetizzando il tutto come: "Vi andammo per servire Dio, e per diventare ricchi".
La storia è a volte severa con Cortés, dato che, come altri soldati professionisti che parteciparono alla conquista della Nuova Spagna, Díaz del Castillo si trovò tra le rovine di Tenochtitlán poco più ricco di quando giunse in Messico. Si tratta di un'accusa comune tra i soldati che parteciparono alla conquista, secondo i quali Cortés avrebbe trattenuto più della quota pattuita, un quinto, del tesoro azteco. Sicuramente, le ricompense in terre ed oro pagate a molti conquistadores fornirono una magra ricompensa per mesi di battaglie ed i rischi corsi in Messico .
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Edizione Penguin Books, 1963, ISBN 0-14-044123-9
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Catalogo SBN, su sbn.it. URL consultato il 20 marzo 2012.
- ^ J.M. Cohen cita The Conquest of Mexico, di W.H. Prescott in The Conquest of New Spain J.M. Cohen, editore. Londra: Penguin Books, 1963. p. 9.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Díaz del Castillo, Bernal, The Conquest of New Spain, John Michael Cohen (trad.), Penguin Classics, 6a ristampa (1973), Harmondsworth, Inghilterra, Penguin Books, 1963 [1632], ISBN 978-0-14-044123-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La conquista del Messico 1517-1521
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Historia verdadera de la conquista de la Nueva España. Tomo I, facsimile dell'edizione del 1939, con introduzione e note di Joaquín Ramírez Cabañas, pubblicata a Città del Messico da Pedro Robredo; riprodotta on-line nella Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes (Alicante, Spain, 2005)
- Historia verdadera de la conquista de la Nueva España, riproduzione on-line della Biblioteca Virtual Antorcha, basata sull'edizione del 1961 di Fernández Editores, Città del Messico