Jeanne Duval

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Disegno realizzato da Charles Baudelaire raffigurante Jeanne Duval

Jeanne Duval (Jacmel, 1820Parigi, 1862) fu la compagna e la musa ispiratrice di Charles Baudelaire.

Nata nel 1820 (nel 1827 secondo altre testimonianze) a Jacmel, ad Haiti,[1][2] Duval era creola di origini africane e francesi ed era la figlia illegittima di una prostituta di Nantes.[3][4] Trasferitasi a Parigi, andò a vivere al numero 6 di rue de la Femme-sans-tête sull'Île Saint-Louis, vicino all'Hôtel Pimodan,[5] e iniziò a lavorare come attrice e ballerina al Théȃtre de la Porte Saint-Antoine.

Ritratto di Jeanne Duval (1862) di Édouard Manet

Duval conobbe Baudelaire nel 1842 e con lui iniziò una relazione burrascosa destinata a perdurare per due decenni.[6] Affascinato dall'aspetto esotico e avvenente della compagna, il poeta la definiva "amante delle amanti" e "Venere nera" ed era per lui una donna fatale.[7] Varie poesie di Baudelaire come Il balcone, Il profumo esotico, Il serpente che danza, Il viaggio, Una carogna, Sed non satiata e Un emisfero nei tuoi capelli sono ispirate a Duval.[8] Nel 1862, periodo in cui stava diventando cieca, venne rappresentata in un ritratto da Édouard Manet.[9][10]

La data della morte di Duval è incerta. Alcuni ritengono che mancò nel 1862 di sifilide.[1][11] Altre fonti sostengono che Duval fosse invece sopravvissuta a Baudelaire.[12] Nadar dichiarò di aver visto Duval per l'ultima volta nel 1870, quando, a causa della sifilide, usava le stampelle per camminare.[13]

  1. ^ a b (ES) Roland Forgues, Mujer, creación y problemas de identidad en América Latina, Universidad de los Andes, Consejo de Publicaciones, 1999, p. 224.
  2. ^ (EN) Caleb Sivyer, Jennifer Gustar, Sarah Gamble, Ludics and Laughter as Feminist Aesthetic - Angela Carter at Play, Liverpool University Press, 2021, p. 105.
  3. ^ La voce verticale, su google.it. URL consultato il 7 luglio 2023.
  4. ^ Parigi magica, su google.it. URL consultato il 7 luglio 2023.
  5. ^ (EN) Charles Baudelaire - Jeanne Duval, su baudelaire.litteratura.com. URL consultato il 7 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2007).
  6. ^ (EN) Charles Baudelaire, su britannica.com. URL consultato il 7 luglio 2023.
  7. ^ (EN) Black Venus - Angela Carter, su webdoc.gwdg.de. URL consultato il 7 luglio 2023.
  8. ^ (EN) Baud1, su sunderland.ac.uk. URL consultato il 7 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2007).
  9. ^ (EN) Skirting the issue: Manet's portrait of 'Baudelaire's Mistress, Reclining', su tandfonline.com. URL consultato il 7 luglio 2023.
  10. ^ (EN) Charles Pierre Baudelaire Biography, su bookrags.com. URL consultato il 7 luglio 2023.
  11. ^ (EN) Baudelaire, su homepages.westminster.org.uk. URL consultato il 7 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2007).
  12. ^ (EN) Infective Writing: Baudelaire's Flowers of Evil and Angela Carter's 'Black Venus', su wwwmcc.murdoch.edu.au. URL consultato il 7 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2020).
  13. ^ (EN) Archived copy, su scifi.com. URL consultato il 7 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2006).
  • (EN) Rosemary Lloyd, The Cambridge Companion to Baudelaire, Cambridge University Press, 2005.

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