Ivan Ivanovič Chemnicer
Ivan Ivanovič Chemnicer, Chemnitzer o Khemnitzer (in russo Иван Иванович Хемницер?; Enotaevskoe, 1745 – San Pietroburgo, 1784), è stato uno scrittore russo, ritenuto il più importante favolista precedente a Krylov.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque nel governatorato di Astrachan', figlio di un fisico tedesco che prestò il servizio sotto l'esercito russo ai tempi di Pietro il Grande.[2]
Dopo aver frequentato studi tecnico-scientifici ed aver visitato vari Paesi europei, tra i quali Germania, Paesi Bassi e Francia, accettò l'incarico di console presso gli uffici diplomatici di Smirne.
Contrariamente a Sumarokov ed agli altri precedenti favolisti russi, le cui opere si articolavano con intenti soprattutto satirici, Chemnitzer introdusse il genere favolistico a tematica moralistica nell'ambito della letteratura russa.[1]
La sua produzione complessivamente comprese un centinaio di favole, tra le quali un terzo derivava dalle traduzioni dal francese delle favole di La Fontaine e da quelle di Gellert, un buon numero di liriche e due satire influenzate dallo stile di Kantemir.[2]
La sua fama venne raggiunta solamente nel 1799, grazie alla pubblicazione postuma di 81 favole, tra le quali Metafizik ("Il metafisico"), Oboz ("Il convoglio") e Lestnica ("La scala"), Dionisio e il suo ministro, Il privilegio, che sono ancora oggi riprodotte nelle antologie scolastiche.[3]
Le sue favole si contraddistinsero per la vivacità dei dialoghi, per i caratteri nazionali, per gli elementi della saggezza popolare quali proverbi e modi di dire, per la leggerezza e semplicità della lingua che facilitarono il grande e duraturo successo popolare.[1]
Il celeberrimo poeta Puskin prese spunto dalla favola Il metafisico per polemizzare su alcuni gruppi di intellettuali moscoviti, fautori della filosofia idealistica tedesca.[1]
Uomo di grande cultura, Chemnitzer conservò un atteggiamento democratico nei confronti delle tendenze reazionarie del suo tempo.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, pp. 243-244.
- ^ a b Ivan Ivanovič Chemnicer, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 24 giugno 2018.
- ^ Chemnicer, Ivan Ivanovič, su sapere.it. URL consultato il 24 giugno 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) L. Berdnikov e Y. Serebryany, Pantheon degli scrittori russi del 13 ° secolo. AP, San Pietroburgo, 2002.
- (RU) Y. K. Grotta, Ivan Ivanovich Chemnitzer. 1745-1784. Biografia, San Pietroburgo, 1872.
- (RU) G. P. Nadkhin, Memorial di Chemnitzer, San Pietroburgo, 1872.
- (DE) M. v. Beguelin, Ivan Ivanovič Chemnicer, Berlino, 1886.
- E. Lo Gatto, Storia della letteratura russa, Roma, 1928.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua russa dedicata a Ivan Ivanovič Chemnicer
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ivan Ivanovič Chemnicer
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chemnicer, Ivan Ivanovič, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ettore Lo Gatto, CHEMNICER, Ivan Ivanovič, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Chemnicer, Ivan Ivanovič, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Opere di Ivan Ivanovič Chemnicer, su Open Library, Internet Archive.
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