Kawasaki Ki-66
Kawasaki Ki-66 | |
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Descrizione | |
Tipo | bombardiere in picchiata |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Takeo Doi |
Costruttore | Kawasaki |
Data primo volo | 1942 |
Data entrata in servizio | mai |
Utilizzatore principale | Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu |
Esemplari | 6 |
Sviluppato dal | Kawasaki Ki-45 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 11,2 m |
Apertura alare | 15,5 m |
Altezza | 3,7 m |
Superficie alare | 34,00 m² |
Peso a vuoto | 4 100 kg |
Peso carico | 5 750 kg |
Propulsione | |
Motore | 2 radiali Nakajima Ha-115 Type 1 |
Potenza | 1 130 CV (831 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 535 km/h |
Velocità di salita | 5 000 m in 7 min 30 s |
Autonomia | 2 000 km |
Tangenza | 10 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 Type 1 calibro 12,7 mm 2 Type 89 calibro 7,7 mm |
Bombe | 500 kg |
Note | dati riferiti al Ki-66-Ia |
dati da Japanese Aircraft of the Pacific War.[1] | |
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Il Kawasaki Ki-66 (川崎 キ66?) fu un bombardiere in picchiata sviluppato dall'azienda aeronautica giapponese Kawasaki Kōkūki Kogyo, divisione aeronautica della Kawasaki Heavy Industries, nei primi anni quaranta e rimasto allo stato di prototipo.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Il Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu, il Servizio aeronautico dell'Esercito imperiale giapponese, rimase impressionato dai successi (seppur esaltati dalla propaganda) ottenuti dalla Luftwaffe con i suoi bombardieri in picchiata Junkers Ju 87 durante le prime fasi della seconda guerra mondiale e quindi richiese, autonomamente da quanto aveva già realizzato il Servizio aeronautico della Marina imperiale (Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu), un bombardiere in picchiata bimotore.
L'incarico venne affidato nel 1941 alla Kawasaki, il cui capo progettista Takeo Doi aveva già una buona esperienza nel campo dei bimotori da combattimento, avendo realizzato il Ki-45 e il Ki-48.[2] In particolare, il progettista per il nuovo velivolo si basò principalmente sul primo dei due, che rispondeva meglio alle caratteristiche richieste e presentava buone prestazioni.
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]Il primo prototipo venne completato nell'ottobre 1942 e ne seguirono altri 5, l'ultimo dei quali fu completato nell'aprile 1943. Malgrado le soddisfacenti prove di volo, il Ki-66 non venne ordinato in serie, dato che le sue prestazioni non si discostavano di molto da quelle del Ki-48-II (già in produzione) di cui era comunque previsto l'utilizzo anche quale bombardiere in picchiata.
Tentativi per migliorare le prestazioni del Ki-66 furono portati avanti sostituendo i motori Ha-115 con i più potenti Ha-315 da 1 350 CV su uno dei prototipi già completati, dando vita quindi alla versione Ki-66-Ib, ma lo sviluppo venne definitivamente interrotto nell'ottobre 1943. Rimasero così sulla carta le versioni Ki-66-Ic, Ki-66-Id, che avrebbero dovuto montare motori ancora più potenti, e il caccia pesante Ki-66-II.[1]
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Versioni
[modifica | modifica wikitesto]- Ki-66-Ia sei prototipi con motori Nakajima Ha-115;
- Ki-66-Ib uno dei prototipi su cui furono montati motori Nakajima Ha-315;
- Ki-66-Ic, Ki-66-Id e Ki-66-II non realizzati.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Francillion 1970, p.124.
- ^ Francillion 1970, p.123.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) René J. Francillion, Japanese Aircraft of the Pacific War, Londra, Putnam & Company, 1970, pp. 123-124, ISBN 0-370-00033-1.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (RU) Ki-66, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 31 maggio 2015.