Diogo do Couto
Diogo do Couto (Lisbona, 1542 – Goa, 10 dicembre 1616) è stato uno storico portoghese.
Conosciuto anche come Diego de Couto nel mondo anglosassone, studiò latino e retorica nel Collegio gesuita di Sant'Antonio e filosofia presso il Convento di Benfica, a Lisbona. Nel 1559 partì per l'India, da dove sarebbe tornato solo un decennio più tardi. Amico intimo del poeta Luís de Camões, lo incontrò sull'Isola di Mozambico indebitato e senza i soldi per tornare in patria. Diogo ed altri suoi amici con una colletta gli permisero di risollevarsi da una situazione personale disastrosa e ritornare a Lisbona, dove compose le Lusiadi, il suo capolavoro.
Fece ritorno in patria nel 1570, ma non poté sbarcare a Lisbona a causa di un'epidemia di peste. Ritornò in Oriente, avendo ricevuto da Filippo II di Spagna (che dal 1580 governava anche il Portogallo come Filippo I, a seguito della morte di re Sebastiano I del Portogallo nella battaglia di Ksar El Kebir) la nomina a cronista ufficiale del regno[1]. Proseguì nella stesura delle Décadas da Ásia di João de Barros, contenenti la storia dei viaggi di esplorazione e colonizzazione intrapresi in Asia dai portoghesi a partire dal regno di Manuele I del Portogallo. Vi aggiunse nove tomi, per un totale di novanta libri.[1] Essi però furono pubblicati solo in parte a causa di varie vicissitudini, tra le quali il furto dell'ottavo e nono tomo.[2] Un'edizione di 14 tomi, completa tranne per le parti perse in incendi e furti, uscì solo nel decennio 1778-1788.
L'epoca in cui visse Couto fu ricca di tormenti per il regno del Portogallo, entrato in una fase di decadenza.[3] I suoi volumi delle Décadas perdono il tono in genere apologetico di quelli di Barros.[4] Diogo do Couto non si peritò di nascondere abusi, corruzione e violenza perpetrati dai portoghesi nelle Indie e si documentò sugli scritti di storici orientali, oltre a raccogliere resoconti di prima mano di viaggiatori portoghesi.
Tra le sue opere, oltre alle Décadas e alle orazioni commemorative e gratulatorie proferite durante i soggiorni in Oriente, vi sono la relazione del naufragio della nave S.Thomé nella História trágico-marítima e il Diálogo do Soldado Prático, che contiene una critica del comportamento dei funzionari coloniali portoghesi e rivela la loro smodata ambizione, l'amore per il lusso, l'oppressione dei poveri, la mancanza di dignità e l'abitudine di relazionare falsamente il re.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Pope, 1989, p.87.
- ^ Pope, 1989, p.88.
- ^ Newitt, 2005, p.188.
- ^ Newitt, 2005, p.139.
- ^ Pope, 1989, p.100.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ethel M. Pope, India in Portuguese literature, Asian educational services, 1989, ISBN 978-81-206-0496-4.
- (PT) António Coimbra Martins, Em torno de Diogo do Couto, Biblioteca geral de Universidade de Coimbra, 1985, ISBN 978-972-616-058-8.
- (EN) Malyn Newitt, A History of Portuguese Overseas Expansion 1400-1668[collegamento interrotto], Routledge, 2005, ISBN 978-0-415-23979-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diogo do Couto
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Couto, Diogo do, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Salvatore Battaglia, COUTO, Diogo do, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- (EN) Diogo do Couto, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Diogo do Couto, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 95903 · ISNI (EN) 0000 0001 0861 3555 · SBN UFIV105359 · BAV 495/107110 · CERL cnp00401637 · LCCN (EN) n80104813 · GND (DE) 118872060 · BNE (ES) XX1477286 (data) · BNF (FR) cb12401430d (data) · J9U (EN, HE) 987007276046605171 |
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