Glossario musicale (I-Q)

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Indice generale
Glossario musicale (A-H) - Glossario musicale (I-Q) - Glossario musicale (R-Z)

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z


Legenda

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<H-J>

Gli I. sono strumenti a percussione il cui suono è prodotto con la vibrazione del corpo stesso dello strumento, senza l'utilizzo di corde o membrane.
Questa famiglia è una delle cinque principali nella famosa divisione dei pionieri Erich von Hornbostel e Curt Sachs per la classificazione degli strumenti musicali. Gli idiofoni sono stati ulteriormente suddivisi in quattro sottocategorie: percussione, frizione, pizzico e ad aria. //⇒Aerofoni; Aerofoni; Cordofoni; Cordofoni; Idiofoni; Membranofoni; Membranofoni; Percussione

Implicito, metro

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//⇒ Metro, Metro

Improvvisazione

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Per I. si intende un'esecuzione musicale spontanea ed immediata, non vincolata dal sistema di scrittura o da un atto creativo che la preceda e che stabilisca i materiali esecutivi.
In realtà l'I. è spesso basata su modelli o stereotipi che fungono da guida ma che non costituiscono un impedimento troppo gravoso all'espressione personale dell'esecutore. In tal senso, l'I. si situa in un terreno centrale tra la composizione e l'esecuzione pura e semplice.
Vi sono casi nei quali l'I. è prevista dal compositore ed inserita nelle opere musicali. Può essere lasciata completamente alla libera iniziativa dell'esecutore (alea) o guidata attraverso prescrizioni più o meno rigide (alea controllata). //⇒ Improvvisazione; Improvvisazione nel jazz e nella musica in generale
L'I. è un genere di composizione musicale avente carattere d'improvvisazione. È generalmente scritta per strumento solista (quasi sempre il pianoforte).
//⇒Improvviso
Indicazione che il compositore appone accanto all'andamento per segnalare una particolare scrittura: ogni misura del brano va considerata un tempo di una misura più grande, non determinata esattamente dalla frazione metrica. In pratica, ogni stanghetta di misura non separa più una misura dall'altra, come nella scrittura usuale, ma divide un tempo dal successivo. Il metro reale, non essendo più determinato con esattezza, va quindi ricavato dall'accentuazione del brano stesso. Il compositore approfitta spesso di questa indicazione per effettuare cambi metrici, creando in pratica composizioni a metro variabile senza che questi cambi siano effettivamente segnalati.

È la più piccola parte del discorso musicale. Due incisi sono uguali a una semifrase e due semifrasi sono uguali a una frase e due frasi formano un periodo musicale

Indeterminato, suono

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Si dice di una sensazione uditiva nella quale non esiste una componente spettrale (frequenza) dominante. Gli strumenti a S.i. sono quindi essenzialmente quel genere di percussioni nelle quali non sia possibile identificare con chiarezza l'altezza del suono. In tal caso si preferisce spesso parlare di registri (2), grave, medio e acuto, per indicare l'ambito approssimativo dei suoni prodotti dallo strumento.
//⇒Nota

Indici acustici

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Indici di ottava

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Si dice I.d.o. un numero scritto in carattere minore – detto pedice – posto dopo il nome di una nota per indicare l'ottava alla quale quella nota appartiene. Per convenzione, in Italia l'ottava che ha inizio dal cosiddetto DO centrale è detta "ottava 3" e il DO suddetto viene contraddistinto dal pedice 3: DO3; di conseguenza tutte le note seguenti al DO3 saranno contraddistinte dallo stesso pedice: RE3, MI3, FA3, ecc. Le ottave precedenti all'ottava 3 saranno l'ottava 2, l'ottava 1, precedute a loro volta dalle ottave 0, -1 ("meno uno"), -2, ecc. mentre le ottave seguenti saranno le ottave 4, 5, ecc. Il sistema degli I.d.o. permette di indicare con esattezza l'altezza di un suono senza dover ricorrere alle note su rigo musicale. La convenzione degli indici di ottava varia da paese a paese: nei paesi anglosassoni, ad esempio, l'ottava centrale è detta "ottava 4".
Metodo di notazione musicale, ampiamente adottato a partire dal 1500, in cui la durata e l'altezza delle note vengono rappresentate con un codice di numeri, lettere e segni particolari. Questi segni vengono distribuiti su una rappresentazione grafica schematica della tastiera dello strumento, e quindi l'intavolatura è caratteristica di ogni singolo strumento (contrariamente alla notazione astratta di uso comune). Oggi viene adottata per indicare al chitarrista di musica leggera la corretta posizione delle dita nei vari accordi. Nei fiati è usata nelle tabelle sinottiche delle posizioni e talvolta insieme al rigo musicale per ricordare o suggerire determinate combinazioni di tasti e fori.
//⇒ Intavolatura
Dimensione del suono attinente alla forza con il quale esso è percepito. In musica viene segnalato attraverso i simboli di dinamica. L'unità di misura in fisica è il decibel.
//⇒ Intensità; Suono
Fenomeno di sovrapposizione di due suoni. L'I., in musica, è responsabile delle sensazioni di consonanza e dissonanza.
//⇒ Interferenza

Intermedia, legatura

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I. o semibreve.
//⇒Figura
L'intervallo, in musica, è la distanza fra due suoni. Si dice di due note suonate contemporaneamente (intervallo armonico) o in successione (intervallo melodico). //⇒ Intervallo.
//⇒Intervallo vocale

Irregolari, gruppi

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Irregolari, misure

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Particolarità di più eventi di presentarsi sempre alla stessa distanza l'uno dall'altro, come lo scandire di un orologio o di un metronomo. Le forme di ritmo più diffuse nella musica occidentale sono a base isocrona.
//⇒Isocronia

<I | K>

Si dice di evento musicale in cui i musicisti non sono parte di una formazione precostituita, ma formata estemporaneamente. Normalmente la jam session è basata sull'improvvisazione: i musicisti suonano senza aver provato assieme in precedenza i brani che stanno eseguendo; è frequente nel jazz e nel blues. //⇒ Jam session
Genere musicale che fu creato negli USA, all'inizio del XX secolo, dalla popolazione afroamericana. Il jazz dà grande spazio agli interpreti, e dà grande spazio all'improvvisazione.
//⇒Jazz

<J | L>

Prefisso utilizzato per indicare brani di Wolfgang Amadeus Mozart catalogati secondo il Catalogo Köchel

<K | M>

Canzone sacra dialettale in Italia nel tardo medioevo e nel rinascimento. Essa tornerà popolare nel XIX secolo. Inizialmente monodica, verso i primi anni del XV secolo divenne polifonica.
//⇒Lauda
Abbreviazione di "lasciar vibrare". In uso prevalentemente negli strumenti a percussione, indica che la vibrazione va lasciata estinguersi senza ulteriori interventi del musicista.
Espressione che prescrive un'esecuzione priva di pause tra un suono e l'altro. In sostituzione, può essere utilizzata la legatura di portamento o la litote "non staccato". Si oppone a staccato.
//⇒ Legato
Simbolo grafico consistente in una linea curva che unisce due note. Nel caso che siano della stessa altezza (legatura di valore), si ha come risultante una note che somma il valore delle due note componenti; nel caso unisca due o più note di diversa altezza, è detta legatura di portamento o legatura di frase e attiene all'Articolazione. Questo tipo di legatura è eseguito diversamente a seconda se destinato al canto o ad uno strumento, in relazione alla natura di questo (sarà differente se è uno strumento ad arco, a fiato, o un pianoforte, e così via), ma in linea generale indica che le note interessate devono essere unite strettamente. L'effetto opposto al legato è lo staccato.

Anche agile. Indicazione agogica.

//⇒Legni
//⇒Levare
Pagina musicale per voci, nella quale queste siano scritte separatamente e sistemate su due facciate in modo da essere lette a libro aperto. A volte alcune parti vocali sono stampate in modo da essere lette dagli esecutori posti di lato o anche rovesciate, per chi è posto di fronte a chi legge il libro.
//⇒Cartina; Libro corale; Partitura (4); Particella
La scala lidia dovrebbe essere più propriamente chiamata modo lidio, in quanto non può essere avulsa dal contesto delle sette scale modali.
Secondo l'accezione odierna, che si distingue nettamente dal concetto dell'antica musica greca - che dava lo stesso nome di "lidia" ad una scala discendente ben diversamente costruita - la scala lidia in questione è il modo che inizia dal IV grado di una comune scala maggiore. Ad esempio, prendendo come riferimento la scala di Do maggiore (do re mi fa sol la si do), la scala lidia sarà costruita sul IV grado della scala in questione, si chiamerà perciò "fa lidio", e sarà dunque composta dalle note: fa sol la si do re mi fa. Analogamente, per esempio, la scala di re lidio si ottiene utilizzando le stesse note della scala di La maggiore (di cui il re è IV grado); dunque si ha che la scala di re lidio è così composta: re mi fa# sol# la si do# re.

Quando una composizione è basata sulla scala lidia, pertanto ha un carattere modale, è necessario che nella melodia sia particolarmente evidenziato il IV grado alzato, che si distingue a livello di sonorità dal quarto grado della scala maggiore. Ad esempio, componendo in do lidio (do re mi fa# sol la si do) si metterà in evidenza la quarta lidia, nel caso specifico il fa#, che contraddistinge questo modo dalla comune scala di do maggiore (nella quale il fa è naturale e non diesis).

Anche nell'armonia di una musica in modo lidio si darà la precedenza agli accordi che contengono la nota modale caratteristica - nell'esempio precedente il fa#; così in do lidio saranno più utilizzati gli accordi di do maggiore (in qualità di accordo tonale), di re maggiore, di fa# diminuito e di si minore (in quanto tutti e tre contengono il fa#).
Il modo lidio è il più brillante di tutti i sette modi, all'opposto del locrio che è il più cupo. Per l'orecchio occidentale assuefatto alle scale maggiori e minori, suona come una scala maggiore con la sottodominante innalzata. È particolarmente utilizzato nella musica napoletana. La vecchia sigla della trasmissione serale 'l'almanacco del giorno dopo' prevedeva una melodia lidia.

Linea di chiave

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Linea di simultaneità

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//⇒Sistema

-Linea del [pentagramma]

//⇒Lira (strumento musicale)
//⇒Liutaio
//⇒Liuteria
//⇒Liuto

Live electronics

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Pratica di manipolazione dei suoni di origine acustica o elettroacustica in tempo reale, cioè durante l'esecuzione. Tale manipolazione può avvenire sia a livello di elaborazione sia di riproduzione, attraverso l'uso di strumenti appositamente progettati per la musica elettroacustica, ovvero di sintetizzatori e computer.

//⇒Live electronics

Longa, duplex; Longa, dupla

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//⇒Massima
In quasi tutti gli amplificatori HiFi esiste un pulsante per l'inserimento del Loudness. L'inserzione di tale dispositivo porta ad un miglioramento dell'ascolto, in quanto tiene conto dell'udito rispetto al livello di riproduzione. In pratica il Loudness enfatizza i toni bassi e i toni alti quando il livello di ascolto è basso. A livelli di ascolto elevati il loudness non interviene anche se inserito.

Lunga; Longa; Longa, simplex

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//⇒Lunga (musica)

<L | N>

//⇒Mandolino

Marcia; Marciato; Marziale

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//⇒Alla marcia;
Acronimo di Metronomo Mälzel, sigla che identifica l'indicazione metronomica dell'andamento di un brano musicale in pulsazioni al minuto. //⇒BPM, Metronomo, Tempo, Ritmo
Abbreviazione per mezzosoprano.

Maschile, ritmo

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Massima; Maxima

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//⇒Massima (musica)
//⇒Melodia

Melodica, scala

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Scala minore che, rispetto alla scala naturale, presenta un innalzamento cromatico del VI e del VII grado in senso ascendente, che poi vengono riabbassati in senso discendente.

Melodico, intervallo

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Famiglia di strumenti a percussione in cui il suono è generato da una membrana opportunamente tesa e percossa. Generalmente le vibrazioni vengono amplificate da un'apposita cassa di risonanza. Sono strumenti dalla tradizione antichissima che ancora oggi trovano un ampio uso in ogni genere musicale. //⇒ Membranofoni.

Dal latino "MInisterialis", è una figura diffusasi intorno al IX secolo d.C. che svolgeva molteplici funzioni, come quella di giocoliere o di "postino" di corte. Egli si esibiva nelle piazze, nelle fiere o nelle feste, dove suonava musica profana (che era spesso trasmessa oralmente, e quindi non scritta). Solo i più fortunati erano ammessi alle corti e potevano vivere senza molti problemi. È una figura importante per ciò che riguarda il repertorio di musica profana insieme ai Chierici Vaganti ed i Goliardi.

//⇒Messa
Ritmo di base di una composizione musicale, fondato sull'interazione di diverse ed infinite serie di pulsazioni, dette serie metriche, in vario rapporto l'una con l'altra. Si parla di M. esplicito quando esso viene reso evidente attraverso gli accenti (1) del brano; un M. si dice invece implicito quando la musica non presenta un'accentuazione tale da suggerirlo.
  • Serie metriche. Le pulsazioni delle quali è formato il M. si dicono serie metriche ed hanno tradizionalmente questo assetto:
  • serie delle misure, la serie metrica più lenta
  • serie dei tempi, più veloce della precedente e in rapporto di 2/1, 3/1,... fino ad 7/1 con quella precedente
  • serie delle suddivisioni, ancora più veloce ed in rapporto 2/1 e 3/1 con la serie dei tempi
  • le serie seguenti non hanno vocaboli che le contraddistinguano e si trovano tutte in rapporto 2/1 rispetto alla serie loro superiore
  • Tempi per misura. Il M., in base al rapporto misure/tempi, si classifica in:
  • M. binario, 2 tempi per misura
  • M. ternario, 3 tempi per misura
  • M. quanternario, 4 tempi per misura
  • M. quinario, 5 tempi per misura
  • M. senario, 6 tempi per misura
  • M. settenario, 7 tempi per misura
I metri binario e ternario sono detti primari mentre gli altri sono secondari perché risultanti dall'addizione di due o più metri primari.
I metri quaternario e senario sono detti secondari regolari perché risultanti dall'addizione dello stesso metro primario per sé stesso (2+2 per il metro quaternario; 2+2+2 o 3+3 per il senario) mentre i metri quinario e settenario sono detti irregolari perché ricavati dall'addizione di metri primari diversi (2+3 per il quinario e 2+2+3 per il settenario).
  • Suddivisioni per tempo. In base al rapporto tempi/suddivisioni, si dirà:
  • M. semplice, 2 suddivisioni per tempo
  • M. composto, 3 suddivisioni per tempo
  • M. àksak, variamente 2 e 3 suddivisioni per tempo
//⇒ Metro
Congegno meccanico inventato ad inizio Ottocento dal tedesco Mälzel che emette una serie isocrona di pulsazioni acustiche o luminose ed utilizzato per determinare con esattezza la velocità delle serie metriche di un brano musicale. Unità di misura è il numero di battiti al minuto, che varia nella pratica comune tra 40 e 200. In genere si utilizza la sigla "MM" (Metronomo Mälzel) accanto al numero di pulsazioni al minuto.
//⇒ Metro; Metronomo; Battiti per minuto
Scritto minuscolo e corsivo, abbreviazione di mezzoforte.
//⇒Minima
//⇒Minnesang
//⇒Minnesanger
Per M. (o battuta) si intende tradizionalmente lo spazio del rigo musicale compreso tra due stanghette o tra l'inizio del rigo e la prima stanghetta. In realtà si tratta di una serie metrica, l'unica ad avere una rappresentazione grafica in partitura. //⇒ Misura

Misurato, ritmo/tempo

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Mobili, gradi

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Modale, musica

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//⇒ Musica modale
1. Terzo grado di una scala diatonica. Sinonimi sono:
  • caratteristica, poiché (come del resto anche il termine M.) nel sistema dualistico classico occidentale, formato essenzialmente da soli due modi, la sua distanza dalla tonica determina se il modo è maggiore (a distanza di due toni) o minore (un tono e un semitono);
  • mediante, perché nota centrale dell'accordo di tonica).
/⇒Tonica; Caratteristica; Caratteristica; Grado
2. Dicesi di scala antica o tratta dal repertorio popolare o non occidentale, in contrapposizione a tonale.
/⇒Scala; Scala

Modo musicale

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//⇒ Modulazione
Musica composta per una sola linea melodica senza accompagnamento. Si parla invece di M. accompagnata nel caso di composizione polifonica nella quale sia dato rilievo ad una linea portante mentre alle altre sia stato lasciato il ruolo di sfondo.
//⇒Monodia; Polifonia
Rigo musicale per le percussioni a suono indeterminato.
//⇒ Monodia
Gruppetto di note (in genere da 1 a 4) legate ad una nota principale.
//⇒ Abbellimento
Scritto minuscolo e corsivo, abbreviazione di mezzopiano.
La Musica è l'arte dei suoni. //⇒ Musica

Musica profana

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//⇒Musica sacra
//⇒Musica sacra
//⇒Musicologia

Musicoterapia

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//⇒Musicoterapia
Negli strumenti elettronici e negli apparecchi audio rappresenta l'azione dell'"ammutire" il suono, ovvero di portarne il volume a zero rendendolo non udibile.

<M | O>

Scala minore armonica col secondo grado abbassato.
scala napoletana
Che appartiene alla scala naturale, cioè a quell'insieme di suoni corrispondenti ai tasti bianchi degli strumenti a tastiera. Questa successione di suoni non è una vera e propria scala ma piuttosto un raggruppamento di tutto il materiale sonoro utilizzato nella teoria musicale della Grecia antica, base speculativa per la teoria musicale occidentale. In particolare, la scala naturale è tratta dal Sistema perfetto maggiore, una successione di due ottave che si estendeva dal La1 al La3, concepita come unione di tutti suoni diatonici.

Nella notazione musicale medievale è il segno che indica l'insieme delle note presenti su un'unica sillaba.

//⇒Neuma
//⇒Intervallo
//⇒ Nota musicale

Nota del lupo

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La cosiddetta nota del lupo si produce quando il musicista si trova a emettere una nota vicina o coincidente con frequenza di risonanza del corpo dello strumento musicale, con un rafforzamento artificiale dell'emissione sonora (con possibile emissione di battimenti quando le due frequenza quasi coincidono). Il nome deriva dal fatto che le oscillazioni di intensità sonora dovute ai battimenti possono richiamare le variazioni di emissioni degli ululati del lupo.

Notazione mensurale

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//⇒Notazione mensurale

Notazione metense

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//⇒Notazione metense

Notazione modale

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//⇒Notazione modale

Notazione quadrata

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//⇒Notazione quadrata

Notazione sangallese

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//⇒Notazione sangallese

Note ornamentali melodiche

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Chiamati suoni reali i suoni di un accordo, sono dette N.o.m. le note utilizzate per arricchire le melodie. Esse sono classificate in:
  • N.o.m. dissonanti, cioè non appartenenti all'accordo all'interno del quale si trovano
  1. Ritardo: suono che, prolungato dall'accordo precedente (preparazione), prende temporaneamente il posto di una nota dell'accordo, alla quale deve giungere attraverso un movimento discendente (risoluzione); in latino viene detta suspensio
  2. Appoggiatura: simile al ritardo ma senza l'obbligo della preparazione e della risoluzione discendente (può anche risolvere sulla nota superiore)
  1. Nota di passaggio: suono o gruppi di suoni che collegano due note reali; devono obbligatoriamente procedere per grado congiunto (2) e non possono cambiare direzione; in latino viene detta transitus
  2. Nota di volta: suono che si allontana per grado congiunto dal suono reale per farvi immediatamente ritorno
  3. Anticipazione: suono appartenente all'accordo successivo ed eseguito immediatamente prima di questo

Notazione musicale

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//⇒ Semiografia musicale

<N | P>

//⇒ Oboe

Un suono omofono è un suono che assume un nome ed una rappresentazione grafica differente (indipendentemente dalla durata dello stesso) rispetto ad un altro suono, ma che in realtà rappresenta lo stesso suono. Ad esempio LA# è un suono omofono rispetto a SIb, oppure FA è un suono omofono rispetto a SOLbb.

  1. Si dicono scale O. o suoni O., quelli che hanno stesso nome ma altezze diverse (come ad esempio i suoni all'ottava Do2 e Do3, le scale di Do maggiore e di Do minore, che iniziano dallo stesso suono ma poi procedono con suoni diversi).
  2. Si dice O. anche una struttura musicale affine ad un'altra (ad esempio, il modo maggiore è formato da due tetracordi, Do-Re-Mi-Fa e Sol-La-Si-Do, omologhi, vale a dire entrambi formati dalla successione di due toni ed un semitono conclusivo).
Caratteristica di una composizione polifonica avente tutte le voci procedenti con il medesimo ritmo. Più corretto rispetto al termine usuale omofonia.
//⇒Omoritmia; Polifonia

Onde Martenot

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//⇒ Onde Martenot
//⇒Orchestra

Orchestrazione

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//⇒Orchestrazione

Orecchio assoluto

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Capacità di identificare all'ascolto le note che compongono un brano musicale.
//⇒Orecchio assoluto

Orecchio relativo

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Capacità di riconoscere all'ascolto gli intervalli fra le note che compongono un brano musicale, ma non le note stesse.
L'insieme degli strumenti e delle voci utilizzate per eseguire un brano musicale. A partire dal XVII secolo è generalmente prescritto dal compositore.
//⇒Organo
//⇒Organum

Orientale, scala

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Ornamentale, nota; Ornamento

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//⇒Abbellimento

Oscillogramma

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Oscilloscopio

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Utilizzato generalmente nell'ambito dell'elettronica, esso è usato per mostrare graficamente, in un sistema di assi cartesiani, un segnale nel dominio della frequenza. Allo stesso modo, può mostrare il segnale relativo ala frequenza di ciascun suono, mediante appositi sistemi elettronici.

//⇒Ostinato
Intervallo musicale tra due suoni aventi frequenza di oscillazione doppia. È probabilmente l'unico intervallo musicale presente in tutte le culture del mondo, essendo in genere la distanza naturale tra una voce maschile ed una femminile che cantano la stessa melodia. Lo stesso intervallo si può produrre dimezzando la lunghezza di una corda vibrante o stimolando la produzione del secondo armonico negli strumenti a fiato.
//⇒ Ottava (musica)
//⇒Ottavino

Nota musicale di durata doppia rispetto alla semicroma e metà rispetto alla semiminima.

<O | Q>

Scritto minuscolo e corsivo, abbreviazione di piano.
Termine usato in ambito chitarristico. Si indica il silenziamento delle corde (tutte o in parte) della chitarra, con l'aiuto della costa del palmo della mano destra (plettrante)

Parallele, scale

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Dicesi di scale di diverso modo ma con stesso numero di alterazioni in chiave (es., le coppie Do maggiore-La minore, SOL maggiore-Mi minore, FA maggiore-Re minore, ecc.). È sinonimo di scale relative.
  1. Notazione musicale riservata ad uno strumento solista, come un pianoforte solo, oppure uno strumento in formazione cameristica, come un violino in duo con un pianoforte (la parte pianistica è spesso scritta come P. con guida; cfr. il seguente).
  2. P. con guida. Parte che riporta anche accenni alla musica eseguita dagli altri esecutori. Nella musica da camera per pianoforte o altro strumento a tastiera, le parti dei diversi strumenti sono tassativamente riportate sopra la parte del pianoforte e scritte in carattere minore. In questo caso, la parte dello strumento a tastiera viene anche erroneamente chiamata partitura (1).
  3. P. staccata o scannata. Propriamente, la musica di un solo strumento o di una voce tratta da una partitura in modo da essere suonata dal corrispettivo esecutore. Raramente la P.s. può raccogliere i righi musicali di più esecutori. Da non confondere con Spartito. /⇒Battuta d'aspetto
//⇒ Partitura; Partitura
Pagina musicale nella quale una composizione per voci e orchestra sia ridotta in modo da riportare le sole voci con il basso continuo.
//⇒Basso continuo; Cartina; Libro corale; Partitura (4) vocale
  1. Si dice P. la sovrapposizione di molti righi musicali, eseguiti da diversi esecutori, in una sola parte complessiva, ad uso del compositore o del direttore d'orchestra. Viene impropriamente chiamata P. anche la parte (2) con guida nei duo per strumento e pianoforte (o altro strumento a tastiera), con riferimento alla parte del pianista (mentre quella dello strumento è detta parte (1)).
  2. P. condensata. Pagina musicale nella quale siano riportati solo le parti principali, spesso ripartendole in famiglie strumentali.
  3. P. ristretta. Pagina musicale nella quale tutte le parti siano trascritte su pochi righi (solitamente due).
  4. P. vocale. Riduzione di una composizione per voce e strumenti che presenti solo la parte vocale. /⇒Cartina; Libro corale; Particella
//⇒ Partitura; Conduttore (2)
La P., o partitura tascabile, è una partitura di formato che non ecceda i 25 cm.

Passaggio, nota di

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Le P. sono figure musicali che indicano il silenzio all'interno di un'esecuzione musicale.
//⇒Figura
Rigo musicale formato da 5 linee e 4 spazi.
//⇒ Pentagramma

Pentatonica, scala

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Scala formata da cinque suoni. La S. p. per antonomasia è la scala "cinese" anemitonica, corrispondente ai suoni DO RE MI SOL LA DO. In realtà questa stessa scala è pressoché presente in tutto il globo.
//⇒ Scala pentatonica

(Sono strumenti musicali nei quali il suono viene prodotto mediante la percussione (diretta o indiretta) di una delle loro parti).

Piano; Pianissimo

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Pianoforte verticale
Pianoforte a mezza coda
Strumento musicale nel quale il suono viene prodotto attraverso corde percosse da martelletti azionati da una tastiera. Fa parte, quindi, dei cordofoni a percussione indiretta. Viene normalmente costruito con le corde disposte orizzontalmente rispetto alla cassa armonica e chiamato P. a coda per distinguerlo dagli strumenti nei quali, per risparmiare spazio, fasce di corde sono situate in verticale ed intrecciate tra loro (P. verticale). I P. a coda sono a loro volta costruiti in diverse grandezze e prendono il nome di mezza coda, quarto di coda, gran coda.
//⇒Pianoforte
Per picchettato, o più raramente picchiettato, si intende nella tecnica del canto, con tale termine si intende una emissione veloce, con un solo colpo di gola senza prendere fiato, di note staccate ed acute. Ha significato simile anche nella tecnica degli strumenti ad arco, con si denomina una esecuzione di un gruppo di note, rapida e formata da note brevi e staccate.

Pick; Picking; Pick scrapes

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  1. Sensore atto a tradurre un movimento meccanico in una variazione elettrica. Ad esempio sulle chitarre elettriche, il pick-up traduce il movimento della corda, in una tensione elettrica equivalente, atta ad essere amplificata da un amplificatore.
  2. Nel jazz...

Pizzicato; Pizz

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Pizzicato alla Bartók

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Il pizzicato alla Bartók, definito così perché fu proprio Béla Bartók a metterlo in una partitura per la prima volta, è un tipo particolare di pizzicato che viene poi ripreso da molti autori di musica contemporanea. Consiste nel tirare con forza la corda verso l'alto, producendo un suono più deciso ed energico.

Piccola attrezzatura a forma di cuore realizzata con vari materiali (per lo più plastica) che permette, tenuto tra l'indice e il pollice, di colpire le corde di strumenti quali la chitarra o il mandolino per farne emettere un suono più forte. Non viene utilizzato per suonare la chitarra classica in quanto non permette di eseguire accordi se non arpeggiati.
//⇒ Plettro
Insieme a monolineare, la coppia di termini che diversifica il repertorio mondiale in quello monodico in senso stretto (monolineare) e quello nel quale la presenza di più linee melodiche è la condizione per una serie di strutture musicali aventi diversi gradi di polifonia (come monodia accompagnata, organum e gymel, omofonia).
Musica composta per più linee melodiche indipendenti, sia dal punto di vista melodico che ritmico. I più antichi esperimenti di polifonia risalgono al x secolo Il termine è in opposizione a Monodia.
//⇒Omoritmia;Omofonia;Polifonia
Dicesi di composizione plurilineare avente le linee melodiche impostate su ritmi disuguali. In questo senso gran parte del repertorio polifonico occidentale è P.. Nel linguaggio corrente tuttavia si identificano come P. i repertori dove la struttura delle composizioni è basata sostanzialmente sulla compresenza di ritmi molto diversificati.
//⇒Polifonia; Poliritmia; Ritmo
//⇒ Musica pop; Musica popolare
Scritto minuscolo e corsivo, abbreviazione di pianissimo. A volte si trovano anche ppp, pppp, per indicare intensità di suoni ancora minori.

Potenze di primi

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Precauzionali, alterazioni

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//⇒ Alterazione, 3.

Primario, intervallo

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//⇒ intervallo

Principali, misure

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Procatalettico

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//⇒ Acefalo.
//⇒ Progressione (musica)
//⇒ Progressione armonica
//⇒ Anacrusico.

Pseudopartitura

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Partitura nella quale le voci non siano verticalmente coincidenti.

Neuma monosonico.

//⇒ Punctum

Punto di valore

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Segno usato per aumentare la durata di una singola nota e/o di una pausa.

//⇒ Punto di valore

<P | R>

Quadrata, notazione

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Quadrato, ritmo/tempo

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Si definisce Quadriade o tetrade o settima un accordo costituito da quattro suoni. Si distinguono diverse specie:

  1. Accordo di prima specie o settima di dominante o semplicemente settima per antonomasia, formato, rispetto alla Fondamentale, da intervalli di terza maggiore, quinta giusta e settima minore;
  2. Accordo di seconda specie o minore settima, formato da terza minore, quinta giusta e settima minore;
  3. Accordo di terza specie o quinta diminuita e settima o settima semidiminuita, costituito da terza minore, quinta diminuita e settima minore;
  4. Accordo di quarta specie o settima maggiore, formato, da terza maggiore, quinta giusta e settima maggiore;
  5. Accordo di quinta specie o settima diminuita, formato da terza minore, quinta diminuita e settima diminuita;
  6. Accordo di sesta specie o minore, settima maggiore, costituito da terza minore, quinta giusta e settima maggiore;
  7. Accordo di settima specie o quinta aumentata, settima maggiore, costituito da terza maggiore, quinta aumentata e settima maggiore.
//⇒Armonia; Accordo; Suono; Intervallo
//⇒Quartetto
//⇒Quartetto vocale

Sequenza di 4 note della stessa durata.

In un accordo, la quinta è il suono che dista un intervallo di quinta ascendente dal suono fondamentale dell'accordo. Essa, se collocata alla estremità inferiore di un accordo, definisce il cosiddetto "Accordo in Secondo Rivolto", che non può essere la conclusione di un brano, perché dà il senso di movimento e risolve su un altro accordo.

//⇒Quintetto
È la sovrapposizione di più temi che tipici di una composizione anche tra loro contrapposti. Il termine è di origine latina e significa "ciò che piace". Un esempio di quodlibet si trova nel preludio de I maestri cantori di Norimberga di Richard Wagner, laddove si sovrappongono i tre temi principali.
//⇒Quodlibet
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