Giacomo di Coimbra

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Giacomo di Coimbra
cardinale di Santa Romana Chiesa
La tomba di Giacomo di Coimbra nella Cappella del Cardinale del Portogallo (Firenze) di Antonio e Bernardo Rossellino
 
Incarichi ricoperti
 
Nato17 settembre 1433 a Lisbona
Creato cardinale17 settembre 1456 da papa Callisto III
Deceduto27 agosto 1459 (25 anni) a Firenze
 

Giacomo di Coimbra, o di Lusitania o di Portogallo (Lisbona, 17 settembre 1433Firenze, 27 agosto 1459), è stato un cardinale e arcivescovo cattolico portoghese, prima vescovo di Arras, nel 1453, poi vescovo titolare di Pafo, dal 1454, poi arcivescovo di Lisbona, dal 1455, e infine cardinale diacono dal 1456 al 1459.

Origine familiare

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Figlio quartogenito del primo Duca di Coimbra e reggente del regno del Portogallo, Pietro d'Aviz (figlio del re del Portogallo, Giovanni I e della moglie, Filippa di Lancaster) e Isabella di Urgell (1409-1443), figlia del pretendente alla corona d'Aragona, il conte di Urgell, Giacomo II[1] e di Isabella d'Aragona[2][3].

Giacomo apparteneva alla casa reale del Portogallo ed era cugino e cognato di re Alfonso V, che aveva sposato sua sorella Isabella di Coimbra.

Nel 1439 suo padre, Pietro, dalle cortes portoghesi fu nominato reggente per il re Alfonso V del Portogallo, ancora minorenne[2].

Scudo di Giacomo, che riuniva le armi del Portogallo e di Urgell (Catalogna)

Alfonso V, che aveva raggiunto la maggior età nel 1446, dal 9 giugno del 1448 cominciò a governare direttamente senza più bisogno della reggenza dello zio Pietro, anzi sotto l'influenza dell'altro zio, Alfonso I di Braganza, annullò tutti i provvedimenti presi da Pietro, primo Duca di Coimbra, durante la reggenza. Questo fatto portò alla rottura che sfociò, nel 1449, in una guerra aperta che si concluse con la battaglia sulle sponde del fiume Alfarrobeira[2], nelle vicinanze di Vila Franca de Xira, dove il duca di Coimbra perse la vita mentre il figlio maggiore, il conestabile del Portogallo, anche lui di nome Pietro, dovette lasciare il Portogallo e andare in esilio in Castiglia, mentre il sedicenne Giacomo, assieme agli altri fratelli, fu imprigionato per quasi un anno. Forse in seguito a queste drammatiche vicende nacque in lui un profondo sentimento religioso, che lo portò alla carriera ecclesiastica.

Giacomo, assieme ai fratelli, Giovanni e Beatrice, fu consegnato alla zia, Isabella d'Aviz, duchessa di Borgogna, che li fece educare nelle Fiandre.
Favorito dalle illustri parentele, già nel 1453 venne nominato vescovo di Arras (che allora apparteneva alle Fiandre)[2].
Poi nello stesso anno fu incaricato di amministrare l'arcidiocesi di Lisbona da Niccolò V, che gli promise il titolo di arcivescovo appena avesse raggiunto l'età adeguata (infatti fu arcivescovo di Lisbona, dal 1455).
Nel 1454 venne nominato vescovo titolare di Pafo, nell'isola di Cipro[2].

Nel 1456, a ventitré anni, Callisto III lo creò cardinale diacono[2], titolare di Sant'Eustachio. Nel 1459 si trovava a Roma quando venne invitato al Concilio di Mantova indetto da Pio II per cercare di fronteggiare la potenza dei turchi Ottomani che avevano espugnato Costantinopoli nel 1453. Lungo il viaggio manifestò condizioni di salute precarie. Si fermò a Siena e a luglio arrivò a Firenze. Qui peggiorò fino alla morte, che avvenne il 27 agosto[3], a soli venticinque anni (secondo i Reali del Portogallo, Giacomo morì a Firenze il 15 aprile 1459).

Racconta l'umanista Vespasiano da Bisticci un episodio che testimonia l'alone di santità che circondò la sua figura: uno dei medici gli aveva infatti consigliato per guarire di giacere con una donna, al che il giovane cardinale si oppose fermamente, tenendo più al suo voto di castità che alla salute. Lo stesso Vespasiano riporta come nel testamento del giovane principe-cardinale ci fosse la volontà di essere sepolto in una cappella nella basilica di San Miniato al Monte, olivetana, dove "s'avessi ogni mattina a dire messa". Si tratta della tuttora esistente Cappella del Cardinale del Portogallo, alla quale lavorarono alcuni dei migliori artisti rinascimentali dell'epoca (Bernardo Rossellino, Antonio e Piero del Pollaiolo, Alesso Baldovinetti e Luca della Robbia), con i mezzi profusi dalla sua famiglia, che tramandassero la sua stirpe reale.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro I del Portogallo Alfonso IV del Portogallo  
 
Beatrice di Castiglia  
Giovanni I del Portogallo  
Teresa Lourenço Lourenço Martins da Praça  
 
Maria di Lourdes Gil  
Pietro d'Aviz  
Giovanni Plantageneto, I duca di Lancaster Edoardo III d'Inghilterra  
 
Filippa di Hainaut  
Filippa di Lancaster  
Bianca di Lancaster Enrico Plantageneto, I duca di Lancaster  
 
Isabella di Beaumont  
Giacomo di Coimbra  
Pietro II di Urgell Giacomo I di Urgell  
 
Cecilia di Comminges  
Giacomo II di Urgell  
Margherita del Monferrato Giovanni II del Monferrato  
 
Elisabetta di Maiorca  
Isabella di Urgell  
Pietro IV d'Aragona Alfonso IV d'Aragona  
 
Teresa di Entenza  
Isabella d Aragona  
Sibilla di Fortià Bernat di Fortià  
 
Francesca di Palau  
 
  1. ^ Giacomo II di Urgell, nel 1410, fu uno dei cinque pretendenti alla corona d'Aragona, conclusosi, nel 1412, col compromesso di Caspe
  2. ^ a b c d e f (EN) Reali del Portogallo
  3. ^ a b (EN) Capetingi del Portogallo-genealogy Archiviato il 22 novembre 2010 in Internet Archive.
  • Giovanni Matteo Guidetti, La Cappella del Cardinale del Portogallo a San Miniato al Monte, in AA.VV., Cappelle del Rinascimento a Firenze, Editrice Giusti, Firenze 1998.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Amministratore apostolico di Arras Successore
Fortigario di Piacenza
(vescovo)
23 marzo - 30 aprile 1453 Jean Jouffroy, O.S.B.Clun.
(vescovo)

Predecessore Amministratore apostolico di Lisbona Successore
Luís Coutinho
(arcivescovo metropolita)
30 aprile 1453 - 27 agosto 1459 Afonso I Nogueira, C.R.S.J.E.
(arcivescovo metropolita)

Predecessore Cardinale diacono di Sant'Eustachio Successore
Alberto Alberti 17 settembre 1456 - 27 agosto 1459 Francesco Todeschini Piccolomini

Predecessore Amministratore apostolico di Pafo Successore
Gelasio di Montolivo 18 giugno 1457 - 27 agosto 1459 Michele di Pafo
(vescovo)
Controllo di autoritàVIAF (EN11288503 · ISNI (EN0000 0000 6122 6696 · BAV 495/9229 · CERL cnp01166110 · LCCN (ENn85202819 · GND (DE137305540