Coordinate: 47°21′45″N 9°27′16″E

Gais (Svizzera)

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Gais
comune
Gais – Stemma
Gais – Veduta
Gais – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Appenzello Esterno
DistrettoNon presente
Amministrazione
Lingue ufficialiTedesco
Territorio
Coordinate47°21′45″N 9°27′16″E
Altitudine933 m s.l.m.
Superficie21,23 km²
Abitanti3 098[1] (2021)
Densità145,93 ab./km²
Comuni confinantiAltstätten (SG), Appenzello (AI), Bühler, Eichberg (SG), Rüte (AI), Schlatt-Haslen (AI), Trogen
Altre informazioni
Cod. postale9056
Prefisso071
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS3022
TargaAR
Nome abitantigaiser
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Gais
Gais
Gais – Mappa
Gais – Mappa
Sito istituzionale

Gais (toponimo tedesco) è un comune svizzero di 3 098 abitanti del Canton Appenzello Esterno.[1][2]

Geografia fisica

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Il comune confina a nord con i comuni di Bühler e Trogen, a est con Altstätten nel Canton San Gallo, a sud con Schwende-Rüte nel Canton Appenzello Interno, e a ovest sempre in Appenzello Interno con i comuni di Schlatt-Haslen e Appenzello.[3]

Idrografia e orografia

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Vista aerea sul Gäbris

Il comune è quasi interamente attraversato dal Rotbach, affluente del Sitter che si forma nella parte settentrionale.[3] A nord, sulla linea del confine comunale, scorrono lo Wissbach e il Bruederbach, mentre a sud si trova lo Zwislenbach.[3] A est si formano vari corsi d'acqua di varie dimensioni che scorrono verso il Canton San Gallo, fra cui il Fluebach, il Trübbach, il Luterbach e lo Schachenbach.[3] A nord il comune include anche un piccolo lago, il Gäbrisseeli.[3]

Ai confini settentrionali e meridionali sono situati due gruppi montuosi, tra le cui cime vi sono a nord il Gäbris (1250 m s.l.m., punto più elevato del comune) e il Kellersegg (1194 m s.l.m.), e a sud il Golterberg (1175 m s.l.m.), il Brandegg (1140 m s.l.m.) e l'Hörchelkopf (877 m s.l.m.).[3]

Dati meteo (simulazione)[4] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 22611141720201614732,310,31912,311
T. min. media (°C) −5−5−304791074−1−4−4,70,38,73,31,9
Giorni di calura (Tmax ≥ 30 °C) 00000000000000000
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) 25,822,220,212,13,00,60,10,00,33,814,222,970,935,30,718,3125,2
Giorni di ghiaccio (Tmax ≤ 0 °C) 7,98,03,90,40,00,00,00,00,00,13,37,223,14,30,03,430,8
Giorni di pioggia 12,512,414,012,714,013,513,312,011,510,612,213,638,540,738,834,3152,3
Giorni di neve 7,27,66,42,80,40,00,00,00,10,74,17,222,09,60,04,936,5
Giorni con manto nevoso ≥ 1 cm 00000000000000000
Giorni di cielo sereno 976,76,56,05,47,69,07,78,47,67,423,419,222,023,788,3
Vento (direzione-m/s) 3,13,33,12,82,52,22,21,92,22,22,53,13,22,82,12,32,6

Utilizzo del suolo

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Il suolo comunale è prevalentemente occupato da superfici boschive, campi e prati.[5] Dal 1983 al 2017 si è assistito ad un aumento dell'area edificata (da 78 a 100 ettari) a scapito di campi e prati (da 1060 a 1028 ettari), mentre gli altri utilizzi risultano stabili.[5] Il tasso di impermeabilizzazione, pari al 5,4% della superficie del comune, è più alto della media svizzera ed è in leggera crescita negli ultimi decenni.[6]


Utilizzo del suolo per tipologia (2017)[5]
tipologia   ettari
Area edificata
  
100
Superfici del traffico
  
28
Superfici d'insediamenti speciali
  
3
Zone verdi e di riposo
  
6
Frutticoltura, viticoltura, orticoltura
  
1
Campicoltura e praticoltura
  
1028
Alpeggi
  
9
Bosco
  
896
Laghi e fiumi
  
11
Superfici improduttive
  
27

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Tasso di superfici impermeabilizzate[6]

██ Svizzera

██ Gais

Sotto l'abbazia di San Gallo Gais costituì un baliaggio distinto con un proprio Ammann e un proprio tribunale, e già dal XIV secolo sussisteva una certa autonomia comunale.[2] Sotto l'egida di Konrad Geppensteiner, Ammann ze Geiss, gli abitanti di Gais aderirono alla Lega delle città sveve nel 1377 e nel 1401 a quella dei sudditi dell'abate di San Gallo, la cosiddetta Lega popolare dei servi ecclesiastici.[2] La battaglia dello Stoss, un episodio rilevante nel quadro delle guerre di Appenzello, si svolse sul territorio di Gais.[2]

Nel nuovo Paese di Appenzello Gais passò alla Rhode di Rinkenbach-Wies. Gli sviluppi successivi vennero determinati dall'appartenenza ecclesiastica.[2] La popolazione di Gais, che in precedenza faceva capo alla chiesa di San Lorenzo, a San Gallo, e ad Appenzello, tra il 1275 e il 1333 (forse nel 1315) ottenne una propria chiesa, elevata a parrocchiale dedicata alla Madonna prima del 1370.[2] Progressivamente ad essa fecero riferimento anche i fedeli della semi-Rhode di Rotenwies appartenente a Trogen, che facevano capo a Marbach e ad Altstätten, e quelli della curtis di Rietli, compresa nella giurisdizione (Meieramt) di Altstätten.[2] Nonostante una tradizione amministrativa eterogenea - appartenenza a una Rhode per Rotenwies, diritto curtense del Rheintal per Rietli, baliaggio con statuto particolare per Gais - e le strutture comunitarie di cui al più tardi dal XV secolo ognuna di queste regioni disponeva per lo sfruttamento dei beni comuni - specialmente boschi - sotto l'egida comune della chiesa di Gais gradualmente venne a crearsi il comune attuale.[2]

Illustrazione del centro di Gais risalente al 1830-1840

La costruzione della nuova chiesa attorno al 1460 e la conversione alla fede riformata nel 1525 favorirono il processo di formazione del comune e fecero sì che la parrocchia di Gais si presentasse in seguito come unità politica.[2] Dal 1527 al 1597 anche i riformati di Appenzello si recarono a Gais per seguire le funzioni religiose.[2] Con l'atto di separazione del 1597, Gais entrò a far parte di Appenzello Esterno, conservando comunque i diritti sugli alpeggi e sull'opera comune Mendle nell'Appenzello Interno rispettivamente fino al 1674 e al 1815.[2] Le comunità delle opere collettive sul territorio di Gais risultano tuttora esistenti come corporazioni autonome: Hackbüel, Rotenwies e Rietli-Schachen.[2] Soprattutto nel XIX secolo esse accrebbero le loro proprietà terriere.[2]

L'insediamento menzionato nel 1467 come ville Gais, nato nei pressi della chiesa, si sviluppò attorno a un'ampia piazza, seguendo un piano prestabilito.[2] Dopo l'incendio del 1780, il villaggio venne ricostruito rispettando la struttura precedente.[2] Il nuovo stile architettonico, pur alterandone il carattere, allo stesso tempo conferì alla piazza un aspetto uniforme: gli sforzi per mantenere intatta l'immagine di questi luoghi di importanza nazionale nel 1977 valsero al comune il premio Wakker.[2] Nel XIX secolo la località si espanse gradualmente e divenne un villaggio agglomerato, e dopo il 1960 quartieri di nuova costruzione modificarono profondamente il paesaggio.[2]

L'economia lattiera e l'allevamento costituirono le tradizionali basi di sostentamento, a cui dal XVI secolo si aggiunsero il servizio mercenario e la produzione tessile.[2] Nel XIX secolo soprattutto lungo il Rotbach nacquero diverse industrie tessili, come un impianto per la filatura, lo stampaggio e l'apprettatura in località Strahlholz nel periodo 1802-1929, uno stabilimento per il candeggio, la tintura e l'apprettatura nella medesima località a partire dal 1805, diverse fabbriche di ricamo e ditte per la commercializzazione di prodotti tessili dal 1872 e sei impianti per la ritorcitura dal 1875.[2] La fabbrica di laterizi fu in funzione dal 1846 al 1917.[2] La crisi economica del periodo tra le due guerre mondiali colpì soprattutto l'industria a domicilio, mentre la maggior parte delle fabbriche sopravvisse.[2] Fra il 1749 e il 1860 Gais acquisì fama mondiale come centro per la cura del siero.[2] Tuttavia Gais non riuscì a trasformarsi in una moderna stazione climatica, per cui dopo il 1860 l'afflusso di turisti calò in misura massiccia nonostante l'apertura di parecchie pensioni.[2]

Fotografia aerea di Gais del 1923

Le strade per Altstätten e Bühler vennero ampliate a partire dal 1836, e le linee ferroviarie per San Gallo, Appenzello e Altstätten vennero inaugurate rispettivamente nel 1889, nel 1904 e nel 1911.[2] L'istituto magistrale cantonale situato in località Rieseren rimase aperto dal 1833 al 1866.[2] Il comune parrocchiale cattolico, fondato nel 1884, eresse una cappella nel 1885.[2] L'ospedale comunale del 1904 fu trasformato in clinica nel 1982, e nel 1958 a Gais fu inaugurata la prima clinica di riabilitazione della Svizzera.[2] Nel 1980 tra i 731 edifici a uso abitativo figuravano 120 case di vacanza, mentre 50 appartamenti affittati a scopi turistici si trovavano all'interno di altre abitazioni.[2] Dalla fine della seconda guerra mondiale, l'agricoltura, l'industria tessile, l'artigianato e il commercio costituiscono le principali fonti di reddito.[2] Dal 1980 è in atto una progressiva trasformazione di Gais in comunità residenziale.[2] Dal 1960 al 2000 i pendolari in uscita sono aumentati in misura significativa, corrispondenti a quasi la metà della popolazione attiva nel 2000.[2]

Monumenti e luoghi d'interesse

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La Gasthof Krone

Gais comprende nel suo territorio 6 edifici classificati come beni culturali di importanza nazionale, e 12 beni culturali di importanza regionale[7].

Architetture religiose

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La chiesa riformata

Fra i beni culturali di importanza nazionale vi è la Chiesa riformata (già di Santa Maria), attestata dal 1370 e ricostruita nel 1460[8].

Fra gli edifici di importanza nazionale, oltre alla chiesa riformata già menzionata, vi sono:

Dal 1972 Gais ospita un museo cittadino (Museum Gais), classificato come bene culturale di interesse regionale.[7][9] Il museo contiene vari dipinti, fotografie e acquerelli della cittadina e una serie di opere del disegnatore e incisore appenzellese Johann Ulrich Fitzi.[9]

A Gais si trova una cappella (Schlachtkapelle) e una statua (Schlacht-Denkmal) che commemorano la vittoria degli Appenzellesi nella Battaglia dello Stoss. Entrambe le strutture sono considerate beni culturali di interesse regionale.

Evoluzione demografica

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L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1][2]:

Abitanti censiti[10]

Nel 2021 a Gais abitavano 1 327 nuclei famigliari (economie domestiche).[11] Nel comune le famiglie tendono a essere di dimensioni leggermente maggiori rispetto alla media nazionale.[11]

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Distribuzione delle famiglie per numero di componenti, 2021[11]

██ Svizzera

██ Canton Appenzello Esterno

██ Gais

Nazionalità più presenti fra la popolazione residente permanente (2021)[12]
Nazionalità Svizzera Appenzello Esterno Gais
Svizzera (bandiera) Svizzera 74,32% 83,42% 87,06%
Germania (bandiera) Germania 3,56% 4,7% 4,07%
Portogallo (bandiera) Portogallo 2,92% 1,21% 2,1%
Austria (bandiera) Austria 0,51% 11º 1,08% 1,29%
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina 0,32% 16º 0,42% 11º 0,84%
Italia (bandiera) Italia 3,76% 1,58% 0,71%
Eritrea (bandiera) Eritrea 0,48% 12º 0,61% 0,48%
Kosovo (bandiera) Kosovo 1,31% 0,57% 0,32%
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi 0,25% 22º 0,20% 21º 0,23%
Afghanistan (bandiera) Afghanistan 0,24% 23º 0,31% 13º 0,23% 10º
Sri Lanka (bandiera) Sri Lanka 0,33% 15º 0,33% 12º 0,23% 11º

Tra il 2010 e il 2020 il comune ha aumentato la sua produzione di elettricità tramite fonti rinnovabili, specialmente energia solare.[13][14] La produzione di elettricità da solare è infatti passata da 54 MWh/anno nel 2011 a 1312 MWh/anno nel 2019.[13][14] Di conseguenza, anche la percentuale di consumo di elettricità prodotta autonomamente è aumentata dal 0,5% nel 2011 al 7,0% nel 2019.[13][14]

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Produzione di energia nel territorio comunale[13][14][15][16][17]

██ 2011

██ 2013

██ 2015

██ 2017

██ 2019

Infrastrutture e trasporti

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La stazione di Gais

Gais è servito dall'omonima stazione sulla ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello (linee S20, S21 e S22 della rete celere di San Gallo), capolinea della ferrovia Altstätten-Gais (linea S24 della rete celere di San Gallo). Inoltre, è servito dalla stazione di Zweibrücken e dalla stazione di Strahlholz, fermate a richiesta della ferrovia San Gallo-Gais-Appenzello, e dalle fermate a richiesta di Hebrig, di Schachen, di Rietli e di Stoss AR (situata nei pressi del passo Stoss) sulla ferrovia Altstätten-Gais.

Amministrazione

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Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.

  1. ^ a b c Ufficio federale di statistica, Bilancio demografico secondo il livello geografico istituzionale, su pxweb.bfs.admin.ch. URL consultato il 5 giugno 2023.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af Dizionario storico della Svizzera.
  3. ^ a b c d e f Cartine della Svizzera, su map.geo.admin.ch.
  4. ^ Dati climatici e meteorologici storici simulati per Gais, su meteoblue.com. URL consultato il 10 ottobre 2022.
  5. ^ a b c (FR) Ufficio federale di statistica, Statistique de la superficie, utilisation du sol - Communes selon 10 classes, su bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  6. ^ a b (FR) Ufficio federale di statistica, Statistique de la superficie, occupation du sol - Surfaces imperméabilisées par communes, su bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  7. ^ a b (DE) Inventario della protezione beni culturali con oggetti d’importanza nazionale e regionale - AR (PDF), su babs.admin.ch, Ufficio federale della protezione della popolazione, 1º gennaio 2022. URL consultato il 25 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2021).
  8. ^ Thomas Fuchs, Gais, in Dizionario storico della Svizzera, 18 agosto 2005. URL consultato il 31 luglio 2018.
  9. ^ a b (DE) Museum Gais, su museums.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  10. ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio federale di statistica
  11. ^ a b c Ufficio federale di statistica, Economie domestiche secondo le unità geografiche istituzionali e la taglia dell'economia domestica, su pxweb.bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  12. ^ Ufficio federale di statistica, Popolazione residente permanente e non permanente secondo le unità geografiche istituzionali, il luogo di nascita e la nazionalità, su pxweb.bfs.admin.ch. URL consultato l'11 ottobre 2022.
  13. ^ a b c d (DE) Strom-Kennzahlen 2011 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  14. ^ a b c d (DE) Strom-Kennzahlen 2019 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  15. ^ (DE) Strom-Kennzahlen 2013 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  16. ^ (DE) Strom-Kennzahlen 2015 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  17. ^ (DE) Strom-Kennzahlen 2017 (PDF), su ar.ch. URL consultato il 13 ottobre 2022.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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