BL 9.2 inch
Ordnance BL 9.2 inch | |
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Batteria australiana da 9.2 inch in azione presso Fricourt, durante la battaglia della Somme, agosto 1916. | |
Tipo | obice pesante da assedio |
Origine | Regno Unito |
Impiego | |
Utilizzatori | British Army Australian Army Canadian Army United States Army Armée belge Russkaja imperatorskaja armija[1]Armée de terre |
Conflitti | prima guerra mondiale seconda guerra mondiale |
Produzione | |
Progettista | Mk I: Coventry Ordnance Works Mk II: Vickers |
Data progettazione | 1913 |
Costruttore | Vickers Bethlehem Steel |
Entrata in servizio | 1914 |
Ritiro dal servizio | 1945 |
Numero prodotto | 632 pezzi completi 43 bocche da fuoco[2] |
Varianti | Mk I Mk II |
Descrizione | |
Peso | Mk II: 23,445 t[3] |
Lunghezza canna | Mk I: 3,0 m Mk II: 4,0 m[3] |
Calibro | 233,7 mm |
Peso proiettile | HE: 130 kg |
Azionamento | otturatore a vite interrotta tipo Welin con meccanismo Asbury |
Velocità alla volata | Mk I: 362 m/s Mk II: 490 m/s[4] |
Gittata massima | Mk I: 9.200 m Mk II: 12.742 m[5] |
Elevazione | Mk I: +15°/+50° Mk II: +15°/+50°[5] |
Angolo di tiro | -30°/+30° |
Corsa di rinculo | Mk I: 58-100 cm Mk II: 50-140 cm |
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I'Ordnance BL 9.2 inch era un obice pesante da assedio, arma principale per il fuoco di controbatteria a disposizione delle forze britanniche in Francia durante la prima guerra mondiale. Equipaggiava buona parte delle batterie d'assedio della Royal Garrison Artillery e rimase in servizio fino alla metà della seconda guerra mondiale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini di questo obice pesante da assedio britannico sono collegate agli avanzamenti tecnologici di inizio secolo ed alla comparsa degli obici campali tedeschi da 21 cm di calibro[6]. Nel 1900 infatti gli inglesi avevano acquistato degli obici Škoda da 24 cm Mörser M. 98 austro-ungarici, designati BL 9.45 inch Howitzer Mk I, per il servizio in Sudafrica. Durante l'utilizzo sul campo l'eccessiva elevazione minima si rivelò problematica. I britannici decisero quindi di sviluppare un proprio obice pesante, conservando però la tecnica di trasporto in tre carichi su altrettanti carrelli ruotati, introdotta dalla Škoda. Il primo prototipo fu consegnato nel 1913 e provato a Woolwich e Shoeburyness nello stesso inverno. Nel luglio 1914 venne trasferito nel poligono di tiro di Rhayader ed assegnato ad una compagnia di artiglieria d'assedio. L'esito delle prove dimostrò la superiorità del pezzo su qualsiasi altra artiglieria d'assedio in servizio e se ne auspicava l'acquisizione. Il maggior generale von Donop, Master-General of the Ordnance, ordinò immediatamente 16 obici[7], cui seguirono altri 16 nell'ottobre 1914. Il prototipo, soprannominato Mother, entrò in azione in Francia il 31 ottobre 1914, mentre i pezzi di produzione di serie entrarono in servizio nel 1915[2].
Il pezzo veniva trasportato scomposto in tre carichi su carrelli ruotati - affusto e culla, piattaforma, bocca da fuoco - ognuno trainato da un tiro di 8 cavalli o da un trattore d'artiglieria. La piattaforma di tiro era formata da sezioni d'acciaio imbullonate ad un castello anteriore che affondava nel terreno. Il castello era collegato anteriormente da traverse ad un cassone metallico che, riempito con 9,1 t di terra nel Mk I o 11,2 t nel Mk II, fungeva da zavorra contro il rinculo. Su terreni cedevoli, delle travi supplementari venivano poste sotto al castello[3]. L'affusto a cassa era imperniato anteriormente sul castello e posteriormente scorreva tramite rulli su una sezione curva di rotaia; il pezzo poteva così brandeggiare di 30° a sinistra ed a destra tramite un ingranaggio che impegnava una sezione curva di cremagliera.
La culla a manicotto era incavalcata tramite orecchioni sull'affusto. La culla supportava la canna, collegata superiormente al pistone idropneumatico del freno di sparo)[8]. Tuttavia il progetto iniziale soffriva di un'eccessiva corsa di rinculo e venne modificato nel 1916. Nel 1917 il freno di sparo venne ulteriormente migliorato con l'aggiunta di un indicatore di rinculo e di un dispositivo di regolazione[9]. La corsa massima di rinculo (100 cm nel Mk I e 140 cm nel Mk II[10]) era consentita alle basse elevazioni, quando il freno di sparo doveva assorbire la maggior parte della forza di rinculo orizzontale. Corse inferiori (rispettivamente 58 cm e 50 cm[11]) erano utilizzate agli alti angoli di elevazione, quando era il terreno ad assorbire la maggior parte della forza di rinculo verticale. Questo sistema di rinculo variabile evitava che la culatta colpisse la piattaforma rinculando. La canna doveva essere depressa a 3° per il caricamento.
Mark II
[modifica | modifica wikitesto]La gittata della prima versione, denominata Mk I, era relativamente limitata e nel giugno 1916 il comandante in capo dell'artiglieria in Francia, maggior generale Noel Birch[12], richiese ulteriori modifiche al pezzo per portare la gittata ad almeno 14.000 m, «anche a costo di un aumento di peso del complesso»[13]. La nuova versione risultante, denominata Mk II e presentata a dicembre del 1916, impiegava una carica propellente massima più pesante, una canna più lunga ed una gittata di 12.742 m. Tuttavia, l'impiego in combattimento dimostrò che la maggiore velocità alla volata del Mk II riduceva la vita utile della canna a 3.500 colpi[14], contro una vita media della Mk I di 6.000 colpi[9].
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]Commonwealth britannico
[modifica | modifica wikitesto]L'ingresso in servizio con le forze armate dell'Impero britannico evidenziarono uno svantaggio insito nel sistema di trasporto scomposto, cioè l'impossibilità di fare fuoco direttamente dall'affusto di trasporto, come sul BL 8 inch Mk VI-VIII. Inoltre il tempo di messa in batteria aumentava notevolmente. Tuttavia, la stabilità della piattaforma da assedio rese il pezzo «il più preciso alcuni obici pesanti»[15].
Durante la Grande Guerra, il pezzo servì solo sul fronte occidentale, assegnato a 36 batterie britanniche, una australiana e due canadesi. La dotazione delle batterie passò da 4 obici a 6 durante il 1916-1917. Inizialmente, le batterie erano assegnate a gruppi di artiglieria pesante, costituiti usualmente una da 9.2 inch e 4 in altri calibri. A metà della guerra i gruppi furono riorganizzati in Brigade RGA di diversi tipi, ma che conservarono la presenza di una singola batteria da 9.2 inch per ogni brigata.
Durante la seconda guerra mondiale, alcuni obici furono inviati in Francia con la British Expeditionary Force, ma la maggior parte di essi venne schierata sul suolo britannico in funzione anti-invasione. Secondo le memorie post-belliche dello scrittore Spike Milligan, che servì nel 56th Heavy Regiment della Royal Artillery, nei primi anni della seconda guerra mondiale le riserve di munizioni da 9.2 inch erano talmente scarse che l'addestramento dei serventi si riduceva con l'urlare "bang" all'unisono, non essendo disponibili colpi per le esercitazioni[16].
Stati Uniti
[modifica | modifica wikitesto]L'acciaieria Bethlehem Steel era già stata incaricata di produrre obici da 9.2 inch per il Regno Unito prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra nell'aprile 1917. L'ordine doveva essere completato in luglio 1917, ma la Bethlehem Steel non riuscì a rispettare le scadenze ed un anno dopo le consegne non erano ancora completate[1]. Con l'aumentare delle capacità industriali britanniche, gli obici iniziarono ad essere disponibili anche per l'export. Il governo americano ordinò 100 obici BL 9.2 inch alla Bethlehem e 132 in Gran Bretagna alla Vickers per equipaggiare l'American Expeditionary Forces, in via di costituzione in Francia. La Bethlehem non riuscì ad evadere l'ordine americano, mentre 40 pezzi furono consegnati dalle industrie inglesi prima della fine della guerra[17].
Il manuale dell'US Army del 1920 descriveva i pezzi in servizio Model of 1917 (corrispondente al Vickers Mk I) e Model of 1918 (Mk II) come realizzati sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti[18]. pezzi di produzione americana erano probabilmente obici ordinati dai britannici alla Bethlehem dirottati all'US Army[senza fonte].
Secondo lo storico Sevellon Brown, l'ordine americano per il 9.2 inch era motivato principalmente dalla necessità contingente di sfruttare capacità costruttive immediatamente disponibili, mentre l'obiettivo finale dell'artiglieria super-pesante americana era quello di realizzare un obice da 240 mm, basato sullo Schneider 280 mm Mle 1914 francese[17]. Questa visione è supportata dal manuale del 1920, che descriveva l'obice 240 mm come nettamente superiore al pezzo da 9.2 inch[19].
Durante la prima guerra mondiale, il 65th Artillery Regiment dell'United States Army Coast Artillery Corps operò effettivamente con gli obici da 9.2 inch. L'armistizio di Compiègne mise fine alle ostilità quando il 72nd Regiment era pronto per la prima linea ed il 50th Regiment aveva raggiunto la Francia ma non aveva ancora iniziato l'addestramento[20]. Ogni reggimento schierava 24 pezzi[senza fonte].
Russia e Unione sovietica
[modifica | modifica wikitesto]Dei 44 pezzi da 9.2 inch promessi dagli Alleati, solo 4 furono effettivamente consegnati all'Impero russo, ceduti dal Giappone nel 1917. La designazione russa per l'obice era 234-mm Vickers. Da un inventario del 15 settembre 1917 risultavano disponibili negli arsenali russi 1.100 colpi da 234 mm, che tuttavia non venivano prodotti localmente ma dovevano essere importati[21].
Tre di questi obici erano ancora in servizio con il 317º Battaglione d'artiglieria, parte del 13ª Armata, nell'inverno 1939-1940, quando vennero impiegati contro la Linea Mannerheim[22].
Belgio
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1918, dopo la fine della guerra, i britannici lasciarono in Belgio un obice Mk II, precedentemente appartenuto alla 129th Siege Battery. Il pezzo, denominato obusier de 9,2'', venne assegnato dai belgi ad una batteria costiera a difesa di Knokke, ma nei primi anni trenta il pezzo posto in riserva. Dopo l'invasione tedesca del Belgio, venne catturato dalla Wehrmacht e designato 23,4 cm H 545(b)[23].
Munizionamento
[modifica | modifica wikitesto]Il munizionamento primario era costituito dalle granate ad alto esplosivo (HE), caricate con amatolo, trinitrotoluene o lyddite, dal peso standard di 130 kg. Tuttavia, erano disponibili 19 varianti di granate HE, alcune con sottovarianti. Gli ultimi modelli di granata avevano una carica esplosiva che variava da 11 a 18 kg di esplosivo, per una lunghezza tra 71 e 81 cm. Era disponibile anche una granata perforante con spoletta posteriore, caricata con shellite. Le spolette disponibili includevano varie versioni della No. 101, No. 106 e No. 188[3]. Oltre tre milioni di munizioni vennero utilizzate durante la guerra[24].
Nel 1918 vennero introdotte le granate chimiche, caricate con iprite, prodotte in soli 7.000 esemplari[25].
Esemplari esistenti
[modifica | modifica wikitesto]Imperial War Museum
[modifica | modifica wikitesto]La bocca da fuoco del prototipo originale, conosciuto come Mother, è conservata su un affusto di serie versione Mk I all'Imperial War Museum. Questo obice venne testato a Rhayader in Powys, Galles, nel luglio 1914. Inviato in Francia, venne assegnato all'8th Siege Battery (8ª Batteria d'assedio) a partire dall'ottobre 1914. A titolo di curiosità, l'obice venne ispezionato dal generale John French il 5 novembre 1914 e da Edoardo Principe di Galles il 18 novembre. Trasferito alla 10th Siege Battery all'inizio del 1915, venne usato durante la battaglia di Neuve-Chapelle nel marzo 1915 ed in quella di Festubert in maggio 1915. L'arma fu riportata in Gran Bretagna nel luglio 1915 ed utilizzata nel poligono di Shoeburyness fino ad usura dell'anima. La canna venne quindi ritubata e l'obice rispedito in Francia nel 1917[24].
Acquistato dall'Imperial War Museum, l'obice venne esposto al Crystal Palace[26] dal 1920 e a South Kensington dal 1924[27]. Intorno a questo periodo, l'obice servì da modello per il Royal Artillery Memorial, progettato da Charles Sargeant Jagger.[28].
Australian War Memorial
[modifica | modifica wikitesto]Un obice Mk I, probabilmente impiegato dalla 55th Siege Battery del First Australian Imperial Force nel 1917, è conservato presso l'Australian War Memorial di Canberra. L'arma venne ceduta al museo nel 1939, dopo essere stata usata nel poligono d'artiglieria di Port Wakefield per prove di stress, prima di essere riportato nei magazzini del museo in aprile 1949. Venne dato in prestito alla Royal Australian Artillery per essere esposto presso le Holsworthy Barracks. Venne riconsegnato al museo nel 1998[29].
Charleston, South Carolina
[modifica | modifica wikitesto]Una canna di obice BL 9.2 inch, prodotta nel 1918 dalla Bethlehem Steel Company, è esposta nel White Point Garden di Charleston (Carolina del Sud)[30]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Official History of the Ministry of Munitions Vol X The Supply of Munitions Part 1 Guns, Chap V The Manufacture and repair of Guns, Sect V Supply of the Main Types (g) 9.2-in Howitzer
- ^ a b Official History of the Ministry of Munitions Vol X The Supply of Munitions Part 1 Guns, Appendix Deliveries to Service of Guns and Carriages from Aug 1914 to Dec 1918 (a) New Guns and Carriages
- ^ a b c d Handbook for the B.L. 9.2-inch Mks I & II Howitzers on Mks I & II Carriages (Land Service 1931)
- ^ Hogg & Thurston 1972, pp. 161, 162 quote 1,600 ft/s (0,488 m/s) for Mk II in WWI British service. US Army manual May 1920 quotes 1,500 ft/s (0,457 m/s) Mk II, pp. 295, 303.
- ^ a b Hogg & Thurston 1972, pp. 161, 162
- ^ Headlam, p. 262
- ^ Headlam, p. 263
- ^ Hogg IV, Allied Artillery of World War One. The Crowood Press, Marlborough, 1998
- ^ a b Official History of the Ministry of Munitions Vol X The Supply of Munitions Part 1 Guns, Sect VI Other Modifications in Design, (g) 9.2-inch Howitzer
- ^ Hogg & Thurston 1972 pp. 161–162 for WWI British service; US Army Handbook 1920 p. 295 for US service.
- ^ Hogg & Thurston 1972 riportano corse di rinculo alla massima elevazione di 58 cm per il Mk I e 50 cm per il Mk II inglesi durante la prima guerra mondiale; il manuale dell'US Army del 1920 indica 48 cm per entrambi i modelli alla massima elevazione.
- ^ Il MGRA, Major-General, Royal Artillery
- ^ Da una lettera del maggior generale Birch al War Office, 24 giugno 1916, citata in Farndale 1986 Annex E, Appendix 1.
- ^ Handbook of artillery, United States. Army. Ordnance Dept, May 1920, p. 286
- ^ Farndale 1986, p. 139
- ^ Spike Milligan, Adolf Hitler: My Part in His Downfall, Michael Joseph, 1971, pp. 36, 81.
- ^ a b Brown 1920, pp. 68–69
- ^ Handbook of artillery, United States. Army. Ordnance Dept, May 1920. p. 288
- ^ Handbook of artillery, United States. Army. Ordnance Dept, May 1920. p. 300
- ^ Coast Artillery Corps regiments in WWI, su freepages.military.rootsweb.ancestry.com.
- ^ Е.З. Барсуков, Артиллерия русской армии (1900–1917 гг.), vol. 2, Воениздат, 1949, pp. 177, 228, 252.
- ^ Широкорад А.Б., Северные войны России, ACT / Харвест, 2001, ISBN 5-17-009849-9.
- ^ (PL) Haubica Obusier de 9,2”, su dws-xip.pl. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ a b c Imperial War Museum, 9.2in BL Howitzer Mk 1 (Mother), British, su iwm.org.uk, p. Imperial War Museum Collections Search. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Official History of the Ministry of Munitions Vol X The Supply of Munitions Part III Gun Ammunition: Shell Manufacture, Chap III The Climax of Shell Production Sect V Chemical, Smoke and Incendiary
- ^ Imperial War Museum, Q 31396, su IWM Collections Search. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Imperial War Museum, Q 44827A, su IWM Collections Search. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Imperial War Museum, Royal Artillery, su War Memorials Archive. URL consultato il 4 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2008).
- ^ Australian War Memorial, 9.2 inch Howitzer Mk 1: 1st Australian Imperial Force [RELAWM15742], su awm.gov.au. URL consultato il 4 maggio 2017.
- ^ Young, John R, A Walk in the Parks: The Definitive Guidebook to Monuments in Charleston's Major Downtown Parks-- Including White Point Garden, Marion Square, Waterfront Park, and Washington Square, Charleston, SC, EveningPostBooks, 2010, p. 61, ISBN 978-0-9825154-4-0. URL consultato il 23 ottobre 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Official History of the Ministry of Munitions Vol X The Supply of Munitions. 1922. Facsimile reprint by Imperial War Museum and Naval & Military Press, 2008. ISBN 1-84734-884-X
- "Counter-Battery Work" GHQ Artillery Notes No. 3 February 1918. Redistributed by US Army War College April 1918. Archiviato il 2 gennaio 2013 in Archive.is. Provided online by Combined Arms Research Library
- Sevellon Brown, "The story of ordnance in the World War". Washington, James William Bryan Press, circa. 1920.
- Dale Clarke, British Artillery 1914–1919. Heavy Artillery. Osprey Publishing, Oxford UK, 2005 ISBN 1-84176-788-3
- General Sir Martin Farndale, History of the Royal Regiment of Artillery. Western Front 1914–18. London: The Royal Artillery Institution, 1986 ISBN 1-870114-00-0
- Major General Sir John Headlam, The History of the Royal Artillery - From the Indian Mutiny to the Great War Volume II (1899–1914). Woolwich, 1934
- I.V. Hogg, Allied Artillery of World War One. The Crowood Press, Marlborough, 1998
- I.V. Hogg & L.F. Thurston, British Artillery Weapons & Ammunition 1914–1918. London: Ian Allan, 1972
- United States. Army. Ordnance Dept, "Handbook of artillery : including mobile, anti-aircraft and trench matériel", May 1920. See "9.2-Inch Howitzer Matériel (Vickers)" pp. 283–299
- United States War Department Service Handbook of the 9.2-inch Howitzer Matériel
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su BL 9.2 inch
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Manuale per 9.2-inch B.L. howitzer Mark II 1920 della State Library of Victoria
- Manuale per 9.2-inch B.L. howitzer Mark II affusto Mark II 1923 della State Library of Victoria
- Manuale per 9.2 inch Howitzer matériel model of 1917 (Vickers Mark I) e model of 1918 (Vickers Mark II). United States. War Department. Washington. 1922 della State Library of Victoria
- Hamilton, Douglas T, Chapter III: Forging High-explosive Shells; Chapter VII: Machining British Howitzer Shells, in High-Explosive Shell Manufacture, New York, The Industrial Press, 1916. URL consultato il 4 maggio 2017.
- Kempf, P, 9.2-inch Mark I Howitzer, su Landships II. URL consultato il 4 maggio 2017.
- Hartwell, Joseph Allen, 9.2-inch British Howitzer, su Defeating the Hun: History of United States Army Coast Artillery Corps During World War One. URL consultato il 4 maggio 2017.
- Passion Compassione 14-18, http://www.passioncompassion1418.com/Canons/Eng_AfficheCanonGET.php?IdCanonAffiche=675 . URL consultato il 4 maggio 2017.
- BL 9.2-inch Howitzer Marks I & II, su YouTube. URL consultato il 4 maggio 2017.