Classe Quintino Sella

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Classe Quintino Sella
La capoclasse Quintino Sella
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere
Numero unità4
Proprietà Regia Marina
Svenska marinen
Completamento1926 - 1927
Caratteristiche generali
Dislocamento1480 t
Lunghezza84,9 m
Larghezza8,6 m
Pescaggio3,6 m
Propulsione2 turbine a vapore per due alberi motore; 35.000 hp
Velocità35 nodi (64,82 km/h)
Autonomia1.800 miglia a 14 nodi
Equipaggio125
Armamento
Artiglieria3 cannoni da 120/45
2 cannoni Vickers-Armstrong QF 2 lb
Siluri4 tubi lanciasiluri da 533 mm
Altro40 mine
Quintino Sella su marina.difesa.it
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La classe Quintino Sella[1] è stata una classe di cacciatorpediniere della Regia Marina.

Formata da quattro unità, la classe fu completata dai Cantieri Pattison di Napoli tra il 1926 ed il 1927. Nel 1940 due delle unità, il Giovanni Nicotera ed il Bettino Ricasoli, furono cedute alla Svezia[2]; le altre due, Quintino Sella e Francesco Crispi, presero parte alla seconda guerra mondiale, venendo adibite a servizi di scorta sulle rotte dell'Adriatico e dell'Egeo, e fungendo da navi appoggio per "barchini esplosivi" che attaccarono la baia di Suda[3]. Andarono entrambi perduti in seguito agli eventi armistiziali dell'8 settembre 1943.

Caratteristiche

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L'armamento principale era composto da 3 cannoni da 120/45, di cui due in un complesso binato Mod. 1926 (furono i primi cacciatorpediniere italiani ad adottare questa sistemazione) ed un complesso singolo Mod. 1924; vi erano poi 2 pezzi Vickers-Armstrong QF 2 lb e 4 tubi lanciasiluri da 533 mm; avevano inoltre la possibilità di trasportare e posare 40 mine. La velocità massima era di 35 nodi; il dislocamento a pieno carico 1480 t. Alcune modifiche ne aumentarono la manovrabilità, ma persistette una certa difficoltà con il mare mosso. Modifiche all'armamento, nel 1929, portarono all'aggiunta di un pezzo da 120, sostituendo la torre singola con un altro complesso binato Mod. 1926, ed in seguito all'incremento dell'armamento contraereo[2].

Quintino Sella

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Lo stesso argomento in dettaglio: Quintino Sella (cacciatorpediniere).

Completato nel 1927, durante la seconda guerra mondiale ebbe un ruolo principalmente di scorta lungo le rotte dell'Egeo, con 116 missioni del tipo in quelle acque. Un suo ruolo secondario ma non meno importante fu il suo supporto alle operazioni coperte della Xª Flottiglia MAS, in particolare insieme col Crispi nell'attacco alla Baia di Suda. L'11 settembre 1943, in seguito all'armistizio, partì da Venezia - con a bordo, oltre all'equipaggio, anche un imprecisato numero di civili - diretto ad un porto controllato dagli Alleati, ma poco dopo la partenza andò in avaria e fu attaccato a sorpresa dalla motosilurante tedesca S. 54; colpito da due siluri, si spezzò in due e affondò con grande rapidità. Perirono 27 membri dell'equipaggio e circa 200 civili[4].

Francesco Crispi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Francesco Crispi (cacciatorpediniere).

Completato nel 1927, durante la seconda guerra mondiale operò in Egeo nel ruolo di scorta ai convogli, venendo danneggiato da un attacco aereo il 27 novembre 1942. Il 9 settembre 1943, in seguito all'armistizio, fu catturato dai tedeschi al Pireo; ribattezzato TA. 15, fu affondato da bombe razzo l'8 marzo 1944, a nord di Creta. Recuperato, fu nuovamente affondato da attacco aereo al Pireo, il 12 ottobre 1944[5].

Bettino Ricasoli

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Lo stesso argomento in dettaglio: Bettino Ricasoli (cacciatorpediniere).

Completato nel 1926, nel 1940 fu venduto alla Svezia, che lo ribattezzò Puke. Fu demolito nel 1947.

Giovanni Nicotera

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Lo stesso argomento in dettaglio: Giovanni Nicotera (cacciatorpediniere).

Completato nel 1926, nel 1940 fu ceduto alla Svezia (dopo un temporaneo sequestro da parte britannica, durante il viaggio) e rinominato Psilander; modificato, ma giudicato mediocre, fu demolito nel 1949[6].

  1. ^ Marina Militare - Cacciatorpediniere - Almanacco storico, su marina.difesa.it.
  2. ^ a b [1]
  3. ^ Operazione - Baia di Suda
  4. ^ Benvenuto sul sito del Gruppo Ricerche Subacquee ARGO - Venezia, su argovenezia.it. URL consultato il 1º maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2010).
  5. ^ Trentoincina
  6. ^ (EN) Three Crowns in the Baltic - The Royal Swedish Navy in “Victory at Sea” (PDF), su btinternet.com. URL consultato il 30 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).

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