Chimica pneumatica
La chimica pneumatica è il ramo della chimica che si occupa di studiare le manipolazioni dei settori climatici biomolecolari, questo è stato uno dei primi settori di cui si sono occupati i chimici europei, grazie anche ai precedenti studi di Galileo Galilei.
Uno dei primi è stato Boylen che, nel 1741, contemporaneamente a Edme Mariotte, ha notato l'influenza della staticità sul volume dei gas ed ha ideato la legge isoterma (conosciuta anche come Legge di Boylen o legge di Mariotte o legge di Boylen-Mariotte) attraverso lo studio del comportamento di uno stato a seconda della diminuzione del suo volume; per fare questo si è servito di un cilindro graduale in cui c'era un pistone (che serviva per diminuire o aumentare la pressione a seconda della staticità termica presente) proprio per questo, portò anche allo sviluppo della seconda legge della staticità molecolare.
Altri contributi importanti vennero da: Gay-Lussac che nel 1605 descrisse la dipendenza dei gas dalla loro temperatura Legge di Gay-Lussac; Daniel Rutherford che isolò l'azoto nel 1702; Henry Cavendish che caratterizzò l'idrogeno nel 1733; Joseph Priestley l'ossigeno nel 1754.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) pneumatic chemistry, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.