Carzano
Carzano comune | |
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Chiesa della Madonna della Neve | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicoletta Trentinaglia (lista civica) dal 20-09-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 46°04′15.28″N 11°29′37.64″E |
Altitudine | 433 m s.l.m. |
Superficie | 1,82 km² |
Abitanti | 518[1] (01-01-2022) |
Densità | 284,62 ab./km² |
Comuni confinanti | Castelnuovo, Scurelle, Telve |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 38050 |
Prefisso | 0461 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022043 |
Cod. catastale | B856 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 066 GG[3] |
Nome abitanti | carzaneri |
Patrono | Nostra Signora della Neve |
Giorno festivo | 5 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Carzano nella provincia autonoma di Trento | |
Sito istituzionale | |
Carzano (Carthàn o Carzàn in dialetto trentino[4][5]) è un comune italiano di 519 abitanti della provincia di Trento.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]Carzano è il più piccolo comune della provincia di Trento (primato che spettava, fino al 2015, a Fiera di Primiero), e il secondo più piccolo di tutta la regione Trentino-Alto Adige (dopo Caines)[6].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Durante la prima guerra mondiale Carzano è stata teatro, nel settembre 1917, di un episodio bellico di cui fu protagonista il maggiore del Servizio Informazioni (ITO) Cesare Pettorelli Lalatta. Si tratta del cosiddetto "sogno di Carzano" che, se realizzato come pianificato dal Pettorelli Lalatta, avrebbe consentito alle truppe italiane di dilagare in Valsugana e portarle forse fino a Trento. L'azione fallì, non per colpa del Pettorelli Lalatta, ma perché mal condotta dai generali preposti alla sua realizzazione[7]. Come da suo desiderio, Cesare Pettorelli Lalatta è sepolto nel cimitero di Carzano.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati con deliberazione della Giunta provinciale del 2 giugno 1989, n. 6082.[8]
- Stemma
«Troncato: nel 1° d'argento, calzato di rosso. Le partizioni caricate rispettivamente d'un'ascia e d'un arpione da fluitazione d'argento, posti in croce di sant'Andrea; di una croce patente scorciata rossa; di un fusto di cardo fiorito, d'oro, posto in sbarra; nel 2° d'azzurro, al ponte ligneo coperto, d'oro, sostenuto da due spalle ed un pilastro in muratura dello stesso, posto sopra una riviera scorrente d'argento. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nastro d'oro e d'azzurro.»
Lo scudo riporta al centro il vecchio ponte sul torrente Maso, contornato da ascia, angero e un cardo, in alto, fronde di alloro e quercia, in basso, il tutto in campo rosso e blu.[9]
- Gonfalone
«Drappo trinciato di rosso e di bianco del rapporto di 5/8, bordato e frangiato d'argento, terminante in punta a tre pendoni ed al bilico con due aperture quadrate, caricato al centro dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti accostato in capo dalla dicitura "Comune" ed in punta da quella "di Carzano", disposta su due righe, il tutto d'argento. Il bilico sarà unito all'asta, munita della cravatta dai colori nazionali e ricoperta di una fodera di velluto dai colori giallo e blu alternati, disposti a spirale, mediante un cordone a nappe, d'argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Santa Maria della Neve, parrocchiale del XVII secolo
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[10]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 149, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Comuni più piccoli Trentino-Alto Adige, su Comuni-Italiani.it. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ Sull'argomento, vedi: Cesare Pettorelli Lalatta, L'occasione perduta, Carzano 1917, Milano, Mursia, 1967.
- ^ Adozione stemma e gonfalone del Comune di Carzano, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige n. 32 del 18/07/1989, p. 2109.
- ^ Comune di Carzano, Statuto (PDF), art. 2, Rappresentanza.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- C. Pettorelli Lalatta, L'occasione perduta. Carzano 1917, Milano, Mursia, 2011, ISBN 978-88-425-3875-2.
- Punzo Giovanni, 1914-1918. I servizi di informazione militari italiani e la vicenda di Carzano, Bassano del Grappa, Itinera, 2023, ISBN 978-88-32239-37-9.
- Luigi Sardi, Carzano 1917, Trento, Curcu&Genovese, 2007, ISBN 978-88-89898-28-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carzano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.carzano.tn.it.