Carlo Ridolfi

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo politico del XIX secolo, vedi Carlo Ridolfi (politico).
Carlo Ridolfi

Carlo Ridolfi, nato Carlo Sartor[1] (Lonigo, 1º aprile 1594Venezia, 5 settembre 1658), è stato un pittore e scrittore italiano.

Nacque a Lonigo, nella provincia vicentina, ma si trasferì molto giovane a Venezia, dove fu allievo del pittore Antonio Vassilacchi, noto come l'Aliense[2]. Di Ridolfi pittore si ricorda, in particolare, una Visitazione già nella chiesa di Ognissanti (ora alle Gallerie dell'Accademia, depositi), un'Adorazione dei Magi, ancora visibile nella chiesa di San Giovanni Elemosinario e la copia della Lavanda dei piedi di Tintoretto nella Chiesa di San Marcuola. L'originale entrò nella collezione di Carlo I d'Inghilterra e oggi si trova nel Museo del Prado.[3][4] La copia di Ridolfi resta ancora nella Chiesa di San Marcuola.[4] Altre opere sono oggi sparse nella Terraferma veneta. Nella chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro Martire a Cortenuova (Bg) si conserva una Santa Maria Maddalena in adorazione dei chiodi della Santa Croce databile alla prima metà del XVII secolo. Nella chiesa arcipresbiterale di Dossena (Bg) sono presenti la Coronazione di spine e la Flagellazione (1650).

Fu anche incisore ma soprattutto collezionista di disegni, come il suo omologo toscano Giorgio Vasari: molti pezzi della sua raccolta si trovano oggi presso la Christ Church Library di Oxford, in Inghilterra.

Il biografo degli artisti: Le Meraviglie dell'arte

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Carlo Ridolfi, Vita del Tintoretto

Carlo Ridolfi è ricordato soprattutto per aver scritto una raccolta di biografie di pittori veneti: la sua opera più nota si intitola Le Maraviglie dell'arte[5], uscita nel 1648. In precedenza aveva dato alle stampe la vita di Jacopo Tintoretto (1642) e quella di Paolo Veronese (1646)[6].

Se Vasari si dedicò soprattutto agli artisti toscani, il Ridolfi trattò specialmente quelli di terra veneta: la sua intenzione era quella di completare il testo vasariano, che trascurava gli artisti della Serenissima. Lo stile letterario di Carlo Ridolfi è spesso ampolloso e ricco di citazioni erudite, mentre le sue vite sono quasi sempre arricchite di aneddoti e curiosità biografiche. Nonostante alcuni suoi giudizi siano stati messi in discussione[7], il libro di Ridolfi rimane comunque una fonte fondamentale per la storia della pittura del Cinquecento veneto.

  1. ^ DBI.
  2. ^ Andrea Polati, Il cavalier Carlo Ridolfi (1594-1658): la vita e l'opera pittorica, Vicenza, Editrice Veneta, 2010.
  3. ^ Prado
  4. ^ a b Churches of Venice, su churchesofvenice.co.uk. URL consultato il 19 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2018).
  5. ^ Le meraviglie dell'arte.
  6. ^ Julius Schlosser Magnino, La letteratura artistica, Firenze, La Nuova Italia, 1924-2000; pag. 531
  7. ^ Michael Hirst in Jane Martineau (ed), The Genius of Venice, 1500-1600, pag. 210, 1983, Londra, Royal Academy of Arts
  • Francesco Pasqualigo, Carlo Ridolfi scrittore e pittore, Venezia 1878;
  • Domenico Vitaliani, Carlo Ridolfi pittore e scrittore, Lonigo 1911;
  • Julius von Schlosser, Die Kunstliteratur, Vienna 1934;
  • A. Moschetti, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con bibl.);
  • A. Tositti, Boschini, in Convivium, 1934.

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