Cani aborigeni e primitivi

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Modelli di migrazione umana proposti in "Tracing the road down under"
Dingo

I cani aborigeni e primitivi sono un gruppo eterogeneo di razze canine individuato e classificato dalla Primitive and Aboriginal Dogs Society (PADS).

Questa associazione ha creato un elenco di razze che raggruppa l'insieme delle popolazioni di cani aborigeni sottoposte o meno a selezione umana, insieme ai cani del gruppo di cani nordici da slitta, da pastorizia e da caccia, il gruppo dei cani Spitz europei e asiatici, e anche i cani da caccia primitivi dell'area mediterranea con gli antichi levrieri del Nord Africa, Medio Oriente e dell'Asia.[1]

Inoltre, la PADS, ha ufficialmente cambiato il nome da cane pariah o cani del villaggio a INDog (Indian Native Dog) che, insieme al dingo e al cane canoro della Nuova Guinea, sono i soli cani che non necessitano dell'uomo; anche se gli INDog si relazionano con l'uomo marginalmente nei villaggi umani.[2]

Queste sono razze canine aborigene da sempre collegate a luoghi, regioni o paesi specifici. Queste razze sono rimaste in gran parte al riparo da incroci con cani importati dai viaggiatori coloniali o mercantili dell'Europa. Non hanno interagito con altri cani importati nella loro regione dall'esterno e in molti casi si sono sviluppati senza l'interferenza dell'uomo.

Classificazione

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Cani senza proprietario in libertà

I cani possono essere classificati[3] in base al fatto che posseggano un proprietario o una comunità di proprietari, quanto liberamente possono muoversi e qualsiasi differenza genetica che hanno da altre popolazioni di cani a causa della separazione di lungo periodo.[4]

  • Cani di proprietà
  • Cani di proprietà randagi
  • Cani senza proprietario in libertà
  • Cani selvatici o aborigeni

Definizione di cane aborigeno

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Un albero filogenetico di antiche razze canine

Secondo Vladimir Beregovoy i cani aborigeni sono razze naturali, che non hanno subito manipolazione da parte di nessuna pianificazione genetica, o subito un allevamento selettivo deliberato e mai avuto incroci intenzionali di una razza con un'altra. Inoltre, ogni popolazione di una razza particolare di cani aborigeni ha la sua unica gamma geografica di distribuzione ed è sempre associata ad un specifico gruppo etnico. I cani aborigeni sono le più antiche razze di cani più immutate al mondo, infatti, gli scheletri di tipo Saluki risalgono a 2.500 anni a.C. ed anche per l'australiano Dingo; con essi sono molto antiche anche le razze di cani da guardia.[5]

Razze di aborigeni

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Cani primitivi indipendenti dagli umani

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Il grafico mostra il percorso proposto per l'introduzione dei cani dall'Asia orientale alla Polinesia, Nuova Zelanda e Australia - attraverso le isole dell'arcipelago del sud-est asiatico - indicato attraverso sequenze di mDNA.

Gli unici cani oggi veramente primitivi, perché vivono ancora in uno stato totalmente selvaggio senza contatto con l'uomo.

I dingo, come gruppo omogeneo di canidi, vivono e sono stati trovati in questi paesi:[10]

  • Filippine,
  • Indonesia,
  • Myanmar,
  • Laos,
  • Borneo,
  • Malesia,
  • Thailandia
  • Australia e
  • Nuova Guinea.

Cani aborigeni del villaggio o pariah

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Il cane pariah o cane del villaggio o più modernamente INDog (Indian Native dog) è un cane con abitudini di vita randagie/selvatiche che occupa la nicchia ecologica di spazzino di un insediamento umano.

Cani aborigeni non sottoposti a selezione umana intenzionale

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Cani aborigeni sottoposti un certo grado di selezione umana intenzionale

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Messico, Colima, 200 a.C. - 500 d.C-Ceramica ingobbiata con decoro inciso

Gruppo degli Spitz nordici e asiatici

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Cane da orso della Carelia
Spitz finlandese

Cani classificati dalla Fédération Cynologique Internationale come appartenenti al gruppo 5. cani di tipo Spitz.[24]

Laika

I cani Laika sono stati utilizzati principalmente per tre scopi:[29][30]

  1. cacciare diversi animali dallo scoiattolo all'orso e in Estremo Oriente anche la tigre,
  2. tirare le slitte,
  3. nell'allevamento delle renne come Cani da pastore per sorvegliare e raggruppare.

I Cani classificati dalla Fédération Cynologique Internationale come appartenenti al gruppo 5 nella sezione 1 (cani da slitta) nella sezione 2 (cani da caccia), sono:

Tazy

Cani da pastore aborigeni

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Cani da caccia primitivi del mediterraneo

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Mosaico con scena di caccia con Cirneco dell'Etna della villa Casale dei Sarraceni

Cani classificati dalla Fédération Cynologique Internationale come appartenenti al gruppo 5 nella sezione 7 cani di tipo primitivo da caccia, tutti cararatterizzati per le orecchie erette, triangolari a punta, sono anche chiamati cani podenco o podengo.

Levrieri antichi

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  1. ^ (EN) Marjorie Daley, The Ultimate Guide to Wild Canines, Primitive Dogs, and Pariah Dogs: An Owner's Guide Book for Wolfdogs, Coydogs, and Other Hereditarily Wild Dog Breeds, LP Media Inc, 17 agosto 2019, pp. 33–, GGKEY:2ERZQRCFXW0.
  2. ^ Primitive and Aboriginal Dogs Society – Website, su padsociety.org. URL consultato il 26 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2021).
  3. ^ Free-ranging dog, su WikiMili.com, 7 novembre 2020. URL consultato il 30 novembre 2020.
  4. ^ A. Miklósi, Dog Behaviour, Evolution, and Cognition, Oxford University Press, 2015, p. 172, ISBN 978-0-19-964666-1. URL consultato il 30 novembre 2020.
  5. ^ Vladimir Beregovoy, The Concept of an Aboriginal Dog Breed, from The Fan Hitch, June 2013 - 1
  6. ^ a b (EN) Viet dingo - Dingo et al. (PDF), su padsociety.org, Journal 36 November 2013.
  7. ^ a b (EN) Vladimir Beregovoy, PRIMITIVE ABORIGINAL DOGS (PDF), su bradanderson.org.
  8. ^ a b c d e f (EN) PADS, Formosan Mountain Dogs - Dogs from Papua New Guinea to Southeast Asia and India (PDF), su padsociety.org, Journal 43 April 2015.
  9. ^ Troughton, E. (1955). A new native dog from the Papuan Highlands. The Proceedings of the Royal Zoological Society of New South Wales, 93–94.
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  11. ^ (EN) PADS, INDog (PDF), su padsociety.org, Journal 42 March 2015.
  12. ^ Majumder, Sreejani Sen, et al. “A Dog’s Day with Humans – Time Activity Budget of Free-Ranging Dogs in India.” Current Science, vol. 106, no. 6, Current Science Association, 2014, pp. 874–78, http://www.jstor.org/stable/24102275
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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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