11 Parthenope
Parthenope (11 Parthenope) | |
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Scoperta | 11 maggio 1850 |
Scopritore | Annibale de Gasparis |
Famiglia | Fascia principale |
Classe spettrale | S |
Parametri orbitali | |
(all'epoca K172G) | |
Semiasse maggiore | 366 938 072 km 2,45282951 au |
Perielio | 330 101 421 km 2,20659171 au |
Afelio | 403 774 723 km 2,69906731 au |
Periodo orbitale | 1403,11 giorni (3,84 anni) |
Velocità orbitale |
|
Inclinazione sull'eclittica | 4,62955° |
Eccentricità | 0,1003893 |
Longitudine del nodo ascendente | 125,56310° |
Argom. del perielio | 195,93117° |
Anomalia media | 73,21447° |
Par. Tisserand (TJ) | 3,483 (calcolato) |
Dati fisici | |
Dimensioni | 153,3 km |
Massa | 5,13×1018 kg
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Densità media | 2,72×103 kg/m³ |
Acceleraz. di gravità in superficie | 0,0578 m/s² |
Velocità di fuga | 94,1 m/s |
Periodo di rotazione | 0,393 giorni |
Temperatura superficiale |
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Albedo | 0,180 |
Dati osservativi | |
Magnitudine ass. | 6,55 |
Partenope (dal greco antico Παρθενόπη?, catalogato secondo la designazione asteroidale come 11 Parthenope) è un grande e brillante asteroide della Fascia principale. La sua composizione è una miscela di nichel e ferro allo stato metallico e silicati di magnesio e ferro.
Parthenope fu scoperto l'11 maggio 1850 da Annibale de Gasparis come un oggetto della nona magnitudine, il secondo dei nove asteroidi individuati nella sua vita. Fu battezzato così in onore di Partenope, una delle sirene nella mitologia greca, che secondo la leggenda fondò la città di Napoli. Quando de Gasperis individuò Igea nel 1849, John Herschel gli suggerì di adottare il nome Partenope per quell'asteroide, per omaggiare il luogo della scoperta - l'osservatorio di Capodimonte a Napoli. De Gasperis, allora, decise di impegnarsi allo stremo per individuare un secondo asteroide e realizzare l'impresa di «avere una "Parthenope" nei cieli»; annunciò la scoperta in una lettera a John Herschel nel maggio del 1850.[1][2][3]
Sono state osservate due occultazioni stellari di Parthenope, una il 13 febbraio 1987[4] e un'altra il 28 aprile 2006.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Annibale de Gasparis, The New Planet Parthenope, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 10, 1850, pp. 144-147. URL consultato il 14 agosto 2015.
- ^ Vincenzo De Ritis, Cenno de' lavori accademici e dell'azione governativa ne' reali domini continentali dal 1848 al primo semestre del 1852, in Salvatore Murena, Direttore del Ministero dell'Interno (a cura di), Annali Civili del Regno delle Due Sicilie, vol. 46, Napoli, Tipografia del Real ministero degli affari interni, 1852, pp. XVII-XVIII. URL consultato il 14 agosto 2015.
- ^ (EN) John Russell Hind, Parthenope, in The Solar System: Descriptive Treatise Upon the Sun, Moon, and Planets, Including an Account of All the Recent Discoveries, New York, G. P. Putnam, 1852, p. 127. URL consultato il 14 agosto 2015.
- ^ (EN) David Dunham et al., Summary of observed asteroidal occultations (TXT), su World Asteroidal Occultations, 10 ottobre 1998. URL consultato il 14 agosto 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 11 Parthenope
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) 11 Parthenope - Dati riportati nel database dell'IAU, su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center.
- (EN) 11 Parthenope - Dati riportati nello Small-Body Database, su ssd.jpl.nasa.gov, Jet Propulsion Laboratory.