Tideo
Tideo | |
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Tideo in un disegno di Johann Adam Schweikart riproducente un Cammeo etrusco | |
Saga | Ciclo Tebano |
Nome orig. | Τυδεύς |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | Ardente |
Sesso | Maschio |
Luogo di nascita | Calidone |
Professione | principe di Calidone e di Argo |
Tideo[N 1] (in greco antico: Τυδεύς?, Tydèus) è un personaggio della mitologia greca. Fu un principe di Calidone e di Argo e fu uno dei sette contro Tebe[4].
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Oineo[4][5][6] e di Peribea[5][6] o di Gorga[5], sposò Deipile[4][7] e fu padre di Diomede[5][8].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Fu costretto a lasciare Calidone dopo aver ucciso un parente (sulla cui identità le fonti non concordano[4][5]) e per purificarsi si recò ad Argo dove fu accolto da re Adrasto[7].
Esilio e l'incontro con Polinice
[modifica | modifica wikitesto]Nello stesso periodo, anche un altro principe (Polinice, a sua volta bandito da Tebe), fu ospite del re ed i due una notte si affrontarono per causa di un diverbio[7].
Adrasto li divise e notando che entrambi avevano sullo scudo[5] (oppure indossavano[8]) una pelle di animale, si ricordò di una profezia sul suo futuro e così, per rispettarla, decise di dare in moglie a ciascuno dei due una delle proprie figlie e di aiutarli a fare ritorno nelle rispettive città[7]. Così a Tideo (che aveva la pelle di un cinghiale), spettò Deifile[7][8] e con il matrimonio acquisì il titolo di principe di Argo.
Negli anni successivi e prima della guerra, ebbe il figlio Diomede (che nell'Iliade spesso è citato come Tidìde[9]) e partecipò ai Giochi nemei tenutisi dopo la morte di Archemoro vincendo il torneo di pugilato[7].
I sette contro Tebe
[modifica | modifica wikitesto]Da Adrasto ricevette l'incarico di recarsi a Tebe per incontrare Eteocle (fratello e nemico di Polinice) per portare un'ambasciata e reclamare il regno, ma nel ritorno subì un'imboscata di cinquanta uomini e per difendersi dovette combatterli ed ucciderli. Si salvò solo Maeone, che riuscì a[7] (o fu lasciato[10]) fuggire.
Così ad Adrasto (che dopo aver concesso le mani delle figlie aveva dato la sua parola), non rimase altro che organizzare un esercito ed attaccare Tebe[7].
Durante l'attacco Tideo prese d'assalto una delle sette porte di Tebe (la Crenidiana[7]) ed uccise[7] (o solo ferì e l'uccisore fu Anfiarao[11] oppure Capaneo[12]) in un duello il nemico Melanippo, che era stato posto a guardia della stessa porta[13] e che in ogni versione riuscì a ferire a morte Tideo[7][14] prima di essere decapitato.
Mentre giaceva in fin di vita, Tideo fu raggiunto da Atena intenzionata a salvarlo tramite una medicina avuta da Zeus e che lo avrebbe reso immortale, ma Anfiarao (che in precedenza aveva avuto il compito di riunire l'esercito ed era stato ostacolato da Tideo), vide la dea e decidendo di vendicarsi con Tideo tagliò la testa del già morto Melanippo e la porse a Tideo. Questi l'aprì e ne mangiò il cervello sotto gli occhi della dea che, disgustata, trattenne per sé la medicina e lo lasciò morire[7].
Varianti sull'ambasciata ad Eteocle
[modifica | modifica wikitesto]Nel libro IV dell'Iliade Agamennone racconta a Diomede le azioni di Tideo dicendogli che quando suo padre entrò a Tebe con l'ambasciata degli Argivi, sfidò e sconfisse tutti i comandanti tebani in combattimenti singoli e che solo in seguito Eteocle organizzò l'imboscata[15].
Varianti sulla testa di Melanippo
[modifica | modifica wikitesto]Secondo gli Scholia a Iliade, V, 126 che riprendono l'opinione di Ferecide di Atene, il gesto di Anfiarao di lanciare la testa a Tideo non avrebbe avuto lo scopo di far desistere Atena dal salvarlo[16].
Nella Tebaide non figura Anfiarao, ma è Tideo stesso a chiedere a Capaneo di poter avere la testa di Melanippo.[17].
Tideo ed Ismene
[modifica | modifica wikitesto]Nelle leggende e nelle opere relative al ciclo tebano non c'è menzione dell'uccisione di Ismene e l'unico che ne parla è il poeta Mimnermo che la attribuisce a Tideo.
La scena è rappresentata su un'anfora corinzia del 6 ° secolo oggi conservata al Louvre[18].
Sepoltura di Tideo
[modifica | modifica wikitesto]Fu seppellito da Maeone lungo la strada da Tebe porta a Calcide e che parte dalla porta Proetidiana e la sua tomba non ebbe nessun monumento ma fu contrassegnata da tre sole pietre non lavorate[9][19].
Tideo nell'Ade
[modifica | modifica wikitesto]Come narra Virgilio, Enea giunto a Cuma ed incontrando la Sibilla, viene da questa accompagnato vivo nell'Ade per incontrare il padre Anchise e nella zona riservata agli eroi vede anche Tideo[20].
Iconografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2018 fu diffusa le notizia che una delle due statue bronzee conosciute come Bronzi di Riace e custodite presso il Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria raffiguri Tideo.
Secondo la stessa fonte l'altra statua raffigurerebbe Anfiarao[21].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Annotazioni
- Fonti
- ^ Luciano Canepari, Tideo, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Tideo", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ Luca Serianni, I.185, in Grammatica italiana, UTET Università, 2005, ISBN 978-8860080578.«La pronuncia greca è sostanzialmente stabile [...] Nei nomi propri in -eo [...] ma per alcuni nomi è ugualmente diffusa l'accentazione latina: Epimèteo, Promèteo, Tìdeo e pochi altri.»
- ^ a b c d (EN) Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 65.1 e seguenti, su theoi.com. URL consultato il 6 luglio 2019.
- ^ a b c d e f (EN) Apollodoro, Biblioteca da 1.8.4 a 1.8.5, su theoi.com. URL consultato il 23 giugno 2019.
- ^ a b (EN) Diodoro Siculo, Biblioteca Historica IV, 35.1 e 2, su theoi.com. URL consultato il 23 giugno 2019.
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Apollodoro, Biblioteca III, 6.1 e seguenti, su theoi.com. URL consultato il 30 giugno 2019.
- ^ a b c Igino, Fabulae, 69 e seguenti
- ^ a b Omero, Iliade XIV, 114, su it.m.wikisource.org. URL consultato l'8 luglio 2019.
- ^ Omero, Iliade IV, 380, su it.m.wikisource.org. URL consultato l'8 luglio 2019.
- ^ Giovanni Tzetzes, scoli a Licofrone 1066
- ^ Stazio, Tebaide, VIII, 717 e 767
- ^ Eschilo, Sette contro Tebe, 407-411
- ^ (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IX, 18.1, su theoi.com. URL consultato il 4 luglio 2019.
- ^ Omero, Iliade, libro IV
- ^ Ferecide di Atene su FGrHist 3 F 97
- ^ Stazio, Tebaide, VIII, 751-756
- ^ (EN) Minnermus, cercare "Tydeus", su demonax.info. URL consultato l'8 luglio 2019.
- ^ (EN) Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IX, 18.2, su theoi.com. URL consultato il 4 luglio 2019.
- ^ Virgilio, Eneide
- ^ BRONZI DI RIACE: SI CHIAMAVANO TIDEO E ANFIARAO E VENIVANO DA ARGO, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 19 luglio 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tideo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Tydeus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 185157340553309920640 · LCCN (EN) n2021013353 |
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