Massacro di Vinnycja
Massacro di Vinnycja strage | |
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Persone di Vinnycja alla ricerca dei loro parenti tra i corpi esumati | |
Tipo | Sparatoria |
Data | 1937 - 1938 |
Stato | Ucraina |
Hromada | Vinnycja |
Responsabili | NKVD |
Motivazione | Olocausto |
Conseguenze | |
Morti | 9000[1] - 11000[2] |
Mappa di localizzazione | |
Il massacro di Vinnycja fu l'esecuzione di massa di un numero di persone stimate tra 9000 e 11000 individui nella città ucraina di Vinnycja da parte della polizia segreta sovietica NKVD durante la Grande Purga o Yezhovshchina nel 1937-1938, evento che la Germania nazista affermò di aver scoperto durante la sua occupazione dell'Ucraina nel 1943.[3] L'indagine sul sito condotta per la prima volta dalla Commissione internazionale di Katyn' coincise con la scoperta di un simile luogo di omicidio di massa di prigionieri di guerra polacchi a Katyn'. La propaganda nazista invocò la menzione del massacro per illustrare il terrore comunista instaurato dall'Unione Sovietica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Massacro
[modifica | modifica wikitesto]La maggior parte delle vittime sepolte a Vinnycja furono uccise usando un proiettile calibro .22 sparato alla nuca.[4] A causa del piccolo calibro del proiettile, la maggior parte delle vittime fu colpita due volte e almeno 78 di loro furono colpiti tre volte; 395 delle vittime trovate avevano il cranio rotto oltre ad altre tracce di trauma da arma da fuoco.[4] Quasi tutti gli uomini, di cui furono rinvenuti i resti, avevano le mani legate. Le donne anziane furono vestite di poche cose, mentre le vittime più giovani vennero sepolte nude.[4]
Le esecuzioni furono clandestine; le famiglie non furono informate della sorte dei loro parenti. Gli oggetti personali, i documenti e gli atti processuali non furono conservati e furono invece sepolti in una fossa separata non lontano dalle fosse comuni.[4] Successivamente, dopo un'indagine, la Croce Rossa internazionale stabilì che i sovietici furono responsabili del massacro.
La commissione investigativa
[modifica | modifica wikitesto]I primi esami dei corpi riesumati furono effettuati da medici come il professor Gerhard Schrader dell'Università di Halle-Wittenberg, il docente Doroshenko di Vinnycja e il professor Malinin di Krasnodar. Gli scavi iniziarono nel maggio 1943 in tre località: il frutteto a ovest, il cimitero centrale e il Parco del Popolo. La maggior parte dei corpi fu trovata nel frutteto (5644 corpi). Complessivamente, nei tre luoghi furono scoperte 91 fosse comuni e furono riesumati 9432 corpi; 149 di loro erano donne. Gli scavi al Parco del Popolo non furono terminati, anche se si pensò che molti altri corpi potessero essere ancora sepolti.[5]
Dopo un'indagine preliminare condotta dal team del professor Schrader, furono invitate due squadre di medici legali, una internazionale e l'altra composta da 13 esperti provenienti dalle università della Germania nazista. Una commissione internazionale di esperti in anatomia e patologia forense fu portata da 11 paesi europei, principalmente dagli stati alleati o occupati della Germania nazista. Furono:[6][7]
- Dr. Soenen, Università di Gand, del Belgio occupato.
- Dr. Michailov, Università di Sofia, del Regno di Bulgaria.
- Dr. Niilo Pesonen, Università di Helsinki, della Repubblica di Finlandia.
- Dr. Duvoir, Università di Parigi, della Francia occupata.
- Dott. Cazzaniga, Università degli Studi di Milano, dell'Italia Fascista.
- Dr. Ljudevit Jurak, Università di Zagabria, dello Stato Indipendente di Croazia.
- Dr. ter Poorten, Università di Amsterdam, dei Paesi Bassi Occupati.
- Dr. Alexandru Birkle, Istituto di Medicina Legale e Criminologia, Bucarest, del Regno di Romania.[8]
- Dr. Gösta Häggqvist, Karolinska Institutet, Stoccolma, del Regno di Svezia.
- Dr. Krsek, Università di Bratislava, della Repubblica Slovacca.
- Dr. Ferenc Orsós, Università di Budapest, del Regno d'Ungheria.
Il gruppo visitò le fosse comuni tra il 13 luglio e il 15 luglio 1943. La commissione nazista completò il suo rapporto il 29 luglio 1943. Entrambe le commissioni stabilirono che quasi tutte le vittime furono giustiziate con due colpi alla nuca tra il 1937 e 1938.[9]
Furono identificati 468 corpi da persone di Vinnycja e dintorni; gli altri 202 furono individuati sulla base dei documenti e delle testimonianze rinvenute nelle tombe. La maggior parte dei corpi identificati furono ucraini; ci furono anche 28 corpi identificati di etnia polacca.[10] Non ci furono ebrei per identificare i loro parenti tra i cadaveri.
Storia successiva
[modifica | modifica wikitesto]Oltre al primo gruppo di tredici persone, diverse altre delegazioni visitarono i siti a metà del 1943. Tra loro ci furono politici e altri funzionari del Regno di Bulgaria, della Danimarca occupata, della Grecia occupata, della Repubblica di Finlandia e del Regno di Svezia.[11] Le foto e i risultati dell'indagine furono pubblicati in molti paesi europei e furono usati dalla Germania nazista per la propaganda contro l'Unione Sovietica.
La maggior parte dei corpi furono seppelliti dopo un servizio funebre del metropolita Vissarion di Odessa, parteciparono anche molti altri vescovi ortodossi e funzionari di chiese straniere.[12]
Fu eretto anche un monumento alle "Vittime del terrore stalinista". Successivamente le autorità sovietiche riconsacrarono il monumento alle "Vittime del terrore nazista", rimuovendolo definitivamente e creando al suo posto un parco divertimenti. Negli ultimi dieci anni fu realizzato un nuovo monumento nel luogo di sepoltura, si riferisce più in generale alle "vittime del totalitarismo".[9] Durante il periodo sovietico, le informazioni sul massacro furono diffuse e indagate in seguito alla diaspora ucraina in Occidente. L'omicidio di massa a Vinnycja è tornato come argomento critico in Ucraina nel 1988.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Causarano, p. 510.
- ^ The Ukrainian Review, p. 93.
- ^ a b Valery Vasiliev, Yuriy Shapoval, "Stages of «Great Terror»: The Vinnytsia Tragedy", Zerkalo Nedeli, № 31 (406), August 17–23, 2002, ( in Russian (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2007)., in Ukrainian (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2009).)
- ^ a b c d (PL) Józef Mackiewicz, Klucz do "Parku Kultury i Odpoczynku" (Keys to "Park of Culture and Leisure") (PDF), in Jacek Trznadel (a cura di), Katyń. Zbrodnia bez sądu i kary (Katyn, Crime without trial nor punishment), Zeszyty Katyńskie, II, 1ª ed., Varsavia, Antyk, 1997, pp. 329–339, ISBN 83-86482-32-X, ISSN 1426-4064 . URL consultato il 18 ottobre 2011.; pubblicato anche in: Józef Mackiewicz, Klucz do "Parku Kultury i Odpoczynku", in Wiadomości, n. 48, 2 dicembre 1951.
- ^ Materiale ufficiale di Vinnycja, pp. 83–86, 117.
- ^ Materiale ufficiale di Vinnycja, p. 103.
- ^ Vinnytsia 1943. From the materials of an international commission of forensic medical experts working on the excavation, su memorial.kiev.ua. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2016).
- ^ (RO) Toma Roman Jr., Cum a dus-o masacrul de la Katyn pe Rodica Marta în pușcărie, su jurnalul.antena3.ro, Jurnalul Național, 3 aprile 2009. URL consultato il 29 luglio 2020.
- ^ a b Peter Pavlovych, About Crime in Vinnytsia, su memorial.kiev.ua, Ukrainian society of the repressed. URL consultato il 7 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2006).
- ^ Materiale ufficiale di Vinnycja, pp. 124, 215–248.
- ^ Materiale ufficiale di Vinnycja, pp. 6, 206–207.
- ^ Materiale ufficiale di Vinnycja, pp. 124, 208–209.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Causarano, Le XXe siècle des guerres, Editions de l'Atelier, 2004, ISBN 2708237624.
- Ihor Kamenetsky, The Tragedy of Vinnytsia: Materials on Stalin's Policy of Extermination in Ukraine/1936-1938 (PDF), Ukrainian Historical Assn, 1991, ISBN 978-0-685-37560-0. URL consultato il 7 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- I. I. Sandul, A. P. Stepovy e S. O. Pidhainy, The Black Deeds Of The Kremlin: A White Book. Ukrainian Association of Victims of Russian Communist Terror, Toronto, 1953.
- Israel Charny, William S. Parsons e Samuel Totten, Century of Genocide: Critical Essays and Eyewitness Accounts, New York, Londra, Routledge, ISBN 0-415-94429-5.
- Anthony Dragan, Vinnytsia: A Forgotten Holocaus (PDF), Jersey City, NJ, Svoboda Press, Ukrainian National Association, 1986, octavo. URL consultato il 7 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- Crime of Moscow in Vynnytsia, New York, Ukrainian Publication of the Ukrainian American Youth Association Inc., 1951.
- Вінниця - Злочин Без Кари. Воскресіння. Київ. 1994
- Вінницький злочин // Енциклопедія українознавства.: [В 10 т.]. - Перевид. в Україні. - Київ., 1993. - Т.1. - С.282
- Amir Weiner, Making sense of war: the Second World War and the fate of the Bolshevik Revolution, Princeton, Princeton University Press, 2001, ISBN 0-691-05702-8.
- The Ukrainian Review, vol. 7, Association of Ukrainians in Great Britain, Ltd, 1959.
- Irina Paperno, Exhuming the Bodies of Soviet Terror, in Representations, vol. 75, n. 1, 2001, pp. 89–118, DOI:10.1525/rep.2001.75.1.89, JSTOR 10.1525/rep.2001.75.1.89.
- Materiale ufficiale di Vinnycja, archivio 1999 (Facsimile dell'edizione del 1944).
Altri progetti
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