Libro primo - Capitolo 25
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17 settembre 2008
75%
letteratura
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<dc:creator opt:role="aut">Giovanni Boccaccio</dc:creator>
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20110417152443
Filocolo - Libro primo - Capitolo 25 Giovanni Boccaccio1336
Libro primo - Capitolo 25
A’ quali compagni ritornato, Lelio li trovò per le predette parole sì animosi della battaglia che, poco più che fosse dimorato, gli avrebbe trovati mossi per andare verso i loro nimici. Ma poi che egli con alcuna dolce paroletta gli ebbe alquanto raffrenati, comandò a un santo uomo, il quale menato aveano con seco per tal volta sacrificare a Giove, che egli prestamente gli rendesse degni sacrificii; e questo fatto, davanti alle sue schiere, sì alto che tutti potevano vedere, voltato a’ suoi compagni, gli pregò che divotamente pregassero Giove per la loro salute. E così, sanza discendere de’ loro cavalli, in atto reverente tutti divotamente cominciarono a pregare; e Lelio, davanti a tutti, dicea così: - O sommo Giove, grazioso Signore, per la cui virtù con perpetua ragione si governa l’universo, se tu per alcuni prieghi ti pieghi, riguarda a noi, e nel presente bisogno ne porgi il tuo aiuto. Noi solamente in te speriamo, i quali disiderosi dimoriamo nel santo viaggio del tuo caro fratello. E come tu, a cui niuna cosa si nasconde, vedi, noi ci apparecchiamo di muovere nuove battaglie a strani popoli, e non per ampliare le nostre ricchezze o il mondano onore, ma solamente perché la tua santa legge per negligenza di noi non si occulti sotto la falsa volontà di questa gente, la quale veramente credo che del tutto le siano ribelli. Adunque prima il tuo aiuto ci porgi, sanza il quale indarno s’affatica ciascuno operante, e appresso alcun manifesto segno dalla tua somma sedia ne dimostra, il quale le nostre speranze conforti e i nostri cuori sempre ne’ tuoi servigi. E in questo ne dimostra il tuo piacere, acciò che noi, credendoci bene adoperare, non bagnassimo le nostre mani in innocente sangue, o, sanza dovere, nel nocente -. Appena ebbe finita Lelio la sua orazione, che sopra lui e i suoi cavalieri apparve una nuvoletta tanto lucente che appena poteano con li loro occhi sostenere tanta luce; della quale una voce uscì, e disse: - Sicuramente e sanza dubbio combattete, che io sarò sempre appresso di voi aiutandovi vendicare le vostre morti; e sanza alcuna ammirazione le presenti parole ascoltate, che tal volta conviene che ’l sangue d’uno uomo giusto per salvamento di tutto un popolo si spanda. Voi sarete oggi tutti meco nel vero tempio di Colui il cui voi andate a vedere, e quivi le corone apparecchiate alla vostra vittoria vi donerò -. E questo detto, come subita venne, così subitamente sparve. Allora Lelio co’ suoi, lieti, si dirizzarono, ringraziando la divina potenza, e, riprese le loro armi, s’apparecchiarono di resistere a’ loro nimici, i quali con grandissimo romore già s’appressavano a loro.