Inverno Quotes
Quotes tagged as "inverno"
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“Era daqueles dias de março em que o sol brilha quente e o vento sopra frio, de modo que se tem verão ao sol, e inverno à sombra.”
― Great Expectations
― Great Expectations
“Era novembre. Gli umani si erano fatto crescere cappotti invernali e gli alti edifici tremavano nella stretta soffocante degli equilibri tra le diverse tensioni.”
― Time's Arrow
― Time's Arrow
“Eu guardei as lembranças dos nossos momentos tal qual certos animais acumulam gordura para sobreviver ao inverno.”
― Caro Jovem Adulto
― Caro Jovem Adulto
“A primavera chegou durante a noite, como se o inverno fosse um hóspede indesejado que de repente resolveu vestir seu casaco e desaparecer sem se despedir. Tudo ficou mais verde, as ruas foram banhadas por um sol fraco, o ar agora perfumado. O dia tinha sinais florais e acolhedores, com trinados primaveris como fundo musical.
Jojo Moyes - Como eu era antes de você”
― Me Before You
Jojo Moyes - Como eu era antes de você”
― Me Before You
“Il vento si era spostato all'interno e aveva portato via con sé la pioggia; a mezzogiorno il sole aveva fatto capolino, il cielo si era fatto terso. L'aria era luminosa e frizzante di sale e questo conferiva alla passeggiata un gusto particolare; si riusciva a sentire il rumore del mare che si frangeva sugli scogli davanti alla baia. Capitava spesso, in autunno, di avere giornate così, che non appartenevano a giornate precise e avevano una freschezza tutta loro: nell'aria c'era già il brivido delle ore d'inverno, ma il profumo era ancora quello dell'estate.”
― My Cousin Rachel
― My Cousin Rachel
“uello che voglio dire è che io amo l'inverno, e quando ami qualcosa, ti ama indietro in qualsiasi modo debba amare.”
― A Separate Peace
― A Separate Peace
“Se la speranza è un sentimento che può sconfiggere la paura, allora in quel momento che ho camminato in salita attraverso sul letto di neve, le mie tracce erano di gioia determinazione.”
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“La neve cadde tutta la notte. Cadde senza fare rumore e coprì il terreno gelato e le foglie morte sotto l'acero, e piegò i rami delle conifere, e per ore e ore cadde come farina dalle nuvole alte color madreperla.”
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“O outono é uma passagem, um tempo de esvaziamento: da luz no céu, do calor no ar, das folhas nas árvores e plantas. O inverno que se segue é um estado, nele é a imobilidade que impera. A terra endurece, a água gela, a neve cobre o chão. Que este estado por vezes se represente como um rei, deve-se talvez à sensação de que a imobilidade é algo imposto, algo que vem de fora e que é imposto pela força à paisagem.”
― Om vinteren
― Om vinteren
“Insomma, la primavera è la stagione piú bella, con il suo carico di vita e speranza che rigenera corpo e spirito. Ma si porta dietro, ahimè, anche una serie infinita di fobie contro le quali diventa difficile difendersi. Allora forse è meglio l’inverno, la stagione piú abitudinaria; perché in fondo noi di quello abbiamo bisogno, delle nostre piccole e inutili certezze con cui ci illudiamo di avere tutto sotto controllo. D’estate regnano anarchia e imprevedibilità, siamo costretti ad allontanarci dalle nostre cose, anche dai medici e dai farmacisti (che se la godono alle nostre spalle), e semmai ci ritroviamo su un’isola meravigliosa, certo, ma il primo ospedale dista un’ora di elicottero.
Soffriamo l’estate, le stagioni di mezzo contribuiscono a risvegliare fastidiosi sintomi, resta l’inverno, come dicevo, il lungo inverno fatto di giornate buie e corte, di pioggia e serate in casa. Se sei meteoropatico, problemi tuoi, per un ipocondriaco fobico l’inverno rappresenta forse il giusto compromesso. A meno che non soffri anche di quionofobia, la paura dell’inverno e della neve, o di frigofobia, il terrore irrazionale di avere freddo.
Ognuno ha le sue paure, ci scherzo su, ma in verità rispetto tutti. E come potrei proprio io non farlo? È che il mondo è come te lo metti in testa. Sapete vero che le immagini della realtà ci arrivano dritte sulla retina, ma questa le capovolge? È il cervello ogni volta a dover intervenire per mettere a posto le cose, a ribaltare la visuale per mostrarci il mondo per ciò che in effetti è. È la ragione a instradarci, l’istinto (il corpo) invece sa benissimo che non c’è niente di dritto e niente di vero, non c’è un solo modo di vedere le cose, e ciò che ad alcuni sembra in equilibrio, altri lo ritengono storto, ciò che a molti appare normale, tanto normale per altri non è. Ci illudiamo di controllare la vita, di conoscere la strada, spesso siamo convinti di avere la verità in tasca, e che la nostra visione, la nostra esperienza, sia la verità assoluta, quando invece si tratta solamente di un’opinione. Siamo tutti prigionieri dentro una caverna, come ci ricorda Platone, e quello che ci è permesso vedere il piú delle volte è solo la proiezione della realtà, l’ombra della verità. Pochi riescono a uscire da questa visione limitata che rende schiavi, e questi pochi non sono poi creduti da tutti gli altri, che continuano beati a pensare di star guardando il reale. Siamo limitati, e poco inclini a un livello superiore di conoscenza, convinti che ciò che ci dice la testa sia la strada.
Ogni capa è nu’ tribunale, diceva un altro grande filosofo, mio nonno.”
― Inventario di un cuore in allarme
Soffriamo l’estate, le stagioni di mezzo contribuiscono a risvegliare fastidiosi sintomi, resta l’inverno, come dicevo, il lungo inverno fatto di giornate buie e corte, di pioggia e serate in casa. Se sei meteoropatico, problemi tuoi, per un ipocondriaco fobico l’inverno rappresenta forse il giusto compromesso. A meno che non soffri anche di quionofobia, la paura dell’inverno e della neve, o di frigofobia, il terrore irrazionale di avere freddo.
Ognuno ha le sue paure, ci scherzo su, ma in verità rispetto tutti. E come potrei proprio io non farlo? È che il mondo è come te lo metti in testa. Sapete vero che le immagini della realtà ci arrivano dritte sulla retina, ma questa le capovolge? È il cervello ogni volta a dover intervenire per mettere a posto le cose, a ribaltare la visuale per mostrarci il mondo per ciò che in effetti è. È la ragione a instradarci, l’istinto (il corpo) invece sa benissimo che non c’è niente di dritto e niente di vero, non c’è un solo modo di vedere le cose, e ciò che ad alcuni sembra in equilibrio, altri lo ritengono storto, ciò che a molti appare normale, tanto normale per altri non è. Ci illudiamo di controllare la vita, di conoscere la strada, spesso siamo convinti di avere la verità in tasca, e che la nostra visione, la nostra esperienza, sia la verità assoluta, quando invece si tratta solamente di un’opinione. Siamo tutti prigionieri dentro una caverna, come ci ricorda Platone, e quello che ci è permesso vedere il piú delle volte è solo la proiezione della realtà, l’ombra della verità. Pochi riescono a uscire da questa visione limitata che rende schiavi, e questi pochi non sono poi creduti da tutti gli altri, che continuano beati a pensare di star guardando il reale. Siamo limitati, e poco inclini a un livello superiore di conoscenza, convinti che ciò che ci dice la testa sia la strada.
Ogni capa è nu’ tribunale, diceva un altro grande filosofo, mio nonno.”
― Inventario di un cuore in allarme
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