Videogioco di ruolo alla giapponese
I videogiochi di ruolo alla giapponese, anche detti J-RPG (Japanese role-playing game), sono un tipo di videogiochi di ruolo prodotti in Giappone.
I primi esemplari appartenenti alla categoria risalgono agli inizi degli anni '80. Il genere però conoscerà gloria a metà degli anni '80, con l'uscita su console Famicom di Nintendo del primo episodio della popolare serie Dragon Quest, distribuito da Enix nel maggio 1986[1], che ne getterà ufficialmente le basi e influenzerà significativamente i titoli venuti dopo, come ad esempio la serie di Final Fantasy, il cui primo episodio risale al 1987, i cui numerosi capitoli che compongono la saga sono tra i più famosi e diffusi a livello mondiale.
Nonostante il successo della categoria, la maggior parte dei J-RPG prodotti non viene esportata al di fuori del Giappone e solo pochissimi raggiungono i paesi europei.
Oltre alle serie di Dragon Quest e Final Fantasy, altri titoli da segnalare sono le saghe di Shin Megami Tensei e Fire Emblem. Oltre a queste ci sono anche le serie Pokémon, Xenosaga[2], Suikoden, Phantasy Star, Wild Arms[2], Tales of, Grandia, Shadow Hearts e molte altre[2]. Molti titoli non hanno invece ricevuto un seguito, e fra questi ci sono Vagrant Story, Phantom Brave, The Legend of Dragoon e molti altri.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Una delle caratteristiche fondamentali dei giochi di ruolo alla giapponese è la tipologia dei combattimenti. Quando l'avatar, vagando nella mappa, incontra dei mostri, la scena di gioco cambia e si viene trasportati in un'arena temporanea dove il combattimento avviene a turni (secondo varie meccaniche che differiscono da gioco a gioco) fra i personaggi ed i mostri; durante il proprio turno ogni giocatore sceglie un'azione e, finito il turno, riceve un attacco dal mostro, e così via fino alla sconfitta di una delle due fazioni.
Altre caratteristiche sono la grafica allineata allo stile nipponico di disegno degli anime (spesso con spade e armature fuori dalle dimensioni normali e costumi molto scenografici) e la tipologia di narrativa tipica delle storie dei manga.
Le critiche maggiori rivolte verso questa particolare categoria di videogiochi riguardano la scarsa o nulla libertà nell'interpretazione del personaggio, caratteristica dei giochi di ruolo occidentali, e l'eccessiva linearità e meccanicità della narrazione. Invece, i punti di forza dei J-RPG sono trame ben costruite e ricche di colpi di scena, caratterizzazione psicologica dei personaggi, grande varietà di ambientazioni e situazioni, e tantissimi bonus nascosti, da scoprire prestando una particolare attenzione ai dettagli. Alcuni videogiochi di questa categoria vengono anche inseriti in classifiche riguardanti i migliori videogiochi di sempre, come i celebri Chrono Trigger e Final Fantasy VI, quest'ultimo considerato dal sito web IGN il massimo esponente di questo genere.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ A Guide to Japanese Role-Playing Games, pp. 6-8.
- ^ a b c A Guide to Japanese Role-Playing Games, p. 197.
- ^ (EN) Final Fantasy VI - #1 RPG, su IGN. URL consultato il 22 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) A Guide to Japanese Role-Playing Games, Bitmap Books Ltd., 2021, ISBN 978-1-8380191-4-3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) RPGFan, su rpgfan.com.
- (EN) Felipe Pepe, 1982-1987 - The Birth of Japanese RPGs, re-told in 15 Games, su Gamasutra, 10 ottobre 2016.
- (EN) Steven Messner, The forgotten origins of JRPGs on the PC, su PC Gamer, 15 aprile 2017.