Trio dei ragionieri
Il Trio dei ragionieri,[1] noto anche come Trio Combi-Rosetta-Caligaris,[2] fu il celebre trio di difensori nazionali italiani che giocò nella squadra di calcio torinese del Foot-Ball Club Juventus durante sei stagioni a cavallo tra gli anni 1920 e anni 1930. Era composto, in ordine posizionale, dal portiere Gianpiero Combi e dai terzini Virginio Rosetta e Umberto Caligaris.
Il soprannome fu coniato dai mezzi di comunicazione di massa in Italia per via del diploma di ragioneria condiviso dai tre componenti.[3]
Dopo essersi aggiudicato la medaglia di bronzo al torneo olimpico di Amsterdam 1928, il trio ebbe un ruolo decisivo sia nelle vittorie di quattro campionati nazionali consecutivi tra 1931 e 1934 – mai riuscito prima nella storia della competizione – da parte della squadra bianconera,[4] sia nei successi della rappresentativa azzurra dapprima nella Coppa Internazionale, riuscendo a ottenere il titolo nella prima edizione del torneo, e poi nel campionato mondiale disputato nel 1934. Costituì quella che la stampa specializzata riterrà la miglior linea difensiva di tutti i tempi espressa nel calcio italiano nonché una delle migliori nella storia della disciplina.[5][6]
Retaggio storico
[modifica | modifica wikitesto]Ritenuto il primo blocco difensivo italiano di levatura mondiale nella storia del calcio, il trio fu l'antesignano della futura tradizione di retroguardie coriacee che faranno parte, con successo, di squadre di club italiane e della nazionale azzurra quali la terna composta, in ordine posizionale, dal portiere Aldo Olivieri e dai terzini Alfredo Foni e Pietro Rava, decisiva per il trionfo azzurro nel campionato del mondo 1938,[7] il quartetto formato, in ordine numerico, da Dino Zoff, Claudio Gentile, Antonio Cabrini e Gaetano Scirea durante gli anni 1970 e 1980, che si affermerà tra i meglio assortiti nella storia della disciplina,[8] e il blocco difensivo composto, in ordine posizionale, da Gianluigi Buffon, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini,[9] tutti insieme esacampioni d'Italia negli anni 2010.[10]
Nel corso degli anni la denominazione Combi-Rosetta-Caligaris ha acquisito un posto di rilievo nella cultura italiana divenendo anche una sorta di filastrocca,[11] essendo usata, per metonimia, anche nel linguaggio comune per indicare formazioni di rilievo nello sport in Italia:[12]
«[...] Vidi però – e in tanti casi, prima e dopo – come fosse diffusa ovunque la popolarità del club torinese. Tanto che il sapere a memoria la formazione degli anni Trenta (Combi, Rosetta, Caligaris, eccetera) mi conferì talvolta autorevolezza.»
Combi e Rosetta, nell'occasione coaudivati da Luigi Allemandi, stabilirono inoltre nella stagione 1925-26 il record d'imbattibilità del calcio italiano (934'),[14] poi superato solo nel campionato 2015-16 da un'altra retroguardia juventina, quella Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellini (974').[15]
Elenco di rose
[modifica | modifica wikitesto]Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Col fazzoletto bianco in fronte fu il pilastro del Quinquennio, in La Stampa, 15 dicembre 2003, p. 39. URL consultato il 10 settembre 2014 (archiviato l'11 settembre 2014).
- ^ Giampiero Paviolo, La Juve si fidanza con l'Italia, in La Stampa, 13 giugno 1999, p. 37. URL consultato il 10 settembre 2014 (archiviato l'11 settembre 2014).
- ^ «Combi, Rosetta, Caligaris. Un blocco così amalgamato da trovarsi compatto, nelle nostre memorie, persino nella recitazione dei nomi, quasi intesi, perduta ogni singolarità, come uno solo»; cfr. Tavella, Ossola, p. 173
- ^ La Juventus vinse anche il successivo campionato, 1934-1935, raggiungendo il record di cinque scudetti consecutivi, ma Combi aveva già smesso di giocare dopo la vittoria del campionato del mondo 1934, sostituito da Cesare Valinasso.
- ^ Lo Presti, p. 658.
- ^ Wilson.
- ^ Monti, p. 690.
- ^ Carlo F. Chiesa, Vita da allenatore (5º puntata), in Calcio 2000, 4 [40], aprile 2001, p. 82, ISSN 1122-1712 .
- ^ Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini: i colossi bianconeri che si fanno spazio tra la leggenda, su it.sports.yahoo.com, 29 febbraio 2016. URL consultato il 21 marzo 2016 (archiviato il 2 aprile 2016).
- ^ Juve: i numeri di un dominio, su it.uefa.com, 21 maggio 2017. URL consultato il 23 maggio 2017 (archiviato il 4 giugno 2017).
- ^ Angelo Carotenuto, Gianpiero Combi, il Lord che portava i maglioni, su carotenuto.blogautore.repubblica.it, 31 dicembre 2013. URL consultato il 3 maggio 2016 (archiviato il 9 giugno 2016).
- ^ La Juve chiede a Cagliari la vittoria numero 100, in Stampa Sera, 15 dicembre 1990, p. 1. URL consultato l'11 settembre 2014 (archiviato il 12 settembre 2014).
- ^ Andreotti, p. 81.
- ^ Ivan Palumbo, Juve, 10 gare consecutive senza subire gol: è record nella storia della Serie A, su gazzetta.it, 12 marzo 2016. URL consultato il 21 marzo 2016 (archiviato il 19 marzo 2016).
- ^ Record di imbattibilità per Buffon: 974', su legaseriea.it, 20 marzo 2016. URL consultato il 21 marzo 2016 (archiviato il 2 agosto 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Libri
- Giulio Andreotti, Nonni e nipoti della Repubblica, Milano, Rizzoli, 2004, ISBN 88-1700-143-0.
- Renato Tavella e Franco Ossola, Cento anni di calcio italiano: il racconto appassionante di un secolo de storia italiana: i campioni, le sfide, i momenti memorabili che hanno reso grande lo sport nazionale, Roma, Newton & Compton, 1997, ISBN 97-88-88-183785-4.
- (EN) Jonathan Wilson, The Outsider: A History of the Goalkeeper, Hachette UK, 2012, ISBN 14-0912-320-0.
- Pubblicazioni varie
- Salvatore Lo Presti, COMBI, Giampiero, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
- Fabio Monti, FONI, Alfredo, in Enciclopedia dello sport, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Calciatori della nazionale italiana
- Calciatori plurivincitori del campionato italiano
- Juventus Football Club e Nazionali di calcio
- Quinquennio d'oro
- Storia della Serie A
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno Slawitz, Combi, Rosetta, Caligaris, in Galleria dei Campioni, n. 5, Edizione S.E.S.S., La Gazzetta dello Sport, 30 giugno 1953.