Stadler GTW 2/8
Il GTW 2/8 è un modello di automotrice articolata (in tedesco, Gelenktriebwagen) ferroviaria leggera prodotta dalla svizzera Stadler Rail e che è stata studiata per essere impiegata nel trasporto locale. Appartiene alla famiglia delle automotrici articolate GTW ed è prodotto in due versioni: quella a trazione elettrica (EMU) e quella diesel (DMU).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il modello GTW 2/8 è stato concepito agli inizi del XXI secolo riprendendo il progetto dell'automotrice articolata GTW 2/6.
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]Gruppo | Immagine | Società | Anno | Quantità | Scartamento | Trazione |
---|---|---|---|---|---|---|
RABe 520[1] | Ferrovie Federali Svizzere | 2002 | 17 | 1435 mm | elettrica | |
RABe 526 280–286[2] | Regionalverkehr Mittelland | 2004 | 7 | 1435 mm | elettrica | |
RABe 526 752–790[3] | THURBO | 2005 | 39 | 1435 mm | elettrica | |
10301–10327[4] | Arriva | 2006–2007 | 27 | 1435 mm | diesel | |
7351-7360 (DMU)
7651-7653 (EMU)[5] |
Veolia | 2007–2008 | 13 | 1435 mm | diesel | |
5063 001-013[6] | Graz-Köflacher-Bahn | 2010–2011 | 13 | 1435 mm | diesel |
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il convoglio del GTW 2/8 è composto da quattro moduli: tre semicasse, destinate al trasporto viaggiatori, e un modulo posto tra due semicasse, denominato powerpack o drive container, contenente l'equipaggio motore. Quest'ultimo modulo funziona anche come appoggio per le altre tre semicasse ed è munito di un corridoio al centro, largo 80 cm, che permette ai viaggiatori di transitare tra le stesse.
Il GTW 2/8 è così denominato perché ha due assi motore su otto complessivi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Copia archiviata (PDF), su stadlerrail.com. URL consultato il 29 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2012).
- ^ Copia archiviata (PDF), su stadlerrail.com. URL consultato il 18 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2013).
- ^ http://www.stadlerrail.com/media/uploads/factsheets/GTW_THURBO_0808_d.pdf
- ^ Copia archiviata (PDF), su stadlerrail.com. URL consultato il 17 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2010).
- ^ Copia archiviata (PDF), su stadlerrail.com. URL consultato il 17 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2010).
- ^ Copia archiviata (PDF), su stadlerrail.com. URL consultato il 5 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su stadlerrail.com.