SBX-1
SBX-1 | |
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La SBX-1 in movimento con i suoi mezzi | |
Descrizione generale | |
Tipo | SBX |
In servizio con | Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America |
Identificazione | IMO 8765412 |
Entrata in servizio | 2006 |
Caratteristiche generali | |
Lunghezza | 119 m |
Larghezza | 73 m |
Altezza | 85 m |
Pescaggio | in movimento 10 m , in stazione 30 m |
Propulsione | Motori elettrici, generatori di potenza 6 motori diesel Caterpillar a 12 cilindri da 3,6 megawatt ognuno a tutto il 2013 |
Velocità | 8 nodi (14,82 km/h) |
Equipaggio | 80 circa (da 75 ad 85) attualmente |
parte dei dati da [1] | |
voci di navi presenti su Wikipedia |
Il Sea-Based X-Band Radar -1 (SBX-1) è una stazione radar galleggiante e mobile in quanto autopropulsa, progettata per operare come piattaforma di monitoraggio di missili e in generale di oggetti volanti, e controllo di tiro di missili antimissile, nell'ambito del Ballistic Missile Defense System dello U.S. Defense Department.
Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]La stazione nacque come piattaforma di trivellazione /pompaggio off-shore dal progetto CS-50/Moss Sirius presso i cantieri navali di Vyborg, dal nome della compagnia petrolifera Moss Sirius ora assorbita dalla italiana Saipem, e altri tre esemplari erano in costruzione a tutto il 2007 presso i cantieri di Severodvinsk, destinati allo stesso scopo originario e non autopropulsi. Una volta acquisita dalla Boeing nel 2006, venne dotata di motori, generatori, sistemi di navigazione ed alloggi presso i cantieri AmFELS di Brownsville, Texas, e poi dotata del suo sistema radar presso i cantieri Kiewit di Ingleside, Texas. La stazione è semisommergibile e stabilizzata passivamente, con un pescaggio di 10 m quando in navigazione e di 30 m in operatività normale a scafo semisommerso.
Il sistema radar è stato strutturato, partendo dal sistema AEGIS montato sulle navi della US Navy, con l'obiettivo di tracciare missili avversari in arrivo nel teatro del Pacifico, e dirigere le difese antimissile lanciate dalla California e dall'Alaska. Il sistema è accreditato come capace di rilevare un oggetto delle dimensioni di una pallina da baseball a una distanza di 4.700 km, operando in banda X, quindi ad una frequenza più alta dei radar AEGIS da cui deriva per una risoluzione ancora maggiore.
Il colonnello dell'US Army che ha curato il progetto, ha dichiarato: "Siamo coscienti che il sistema costituisca un bersaglio primario per gli avversari. Il U.S.Pacific Command, responsabile per la sua sicurezza, è pronto ad inviare aerei e navi a protezione se necessario. Il mezzo ha anche personale di sicurezza a bordo. Questa è una risorsa nazionale, ed è protetta come tale"[1].
Propulsione
[modifica | modifica wikitesto]La piattaforma è propulsa da una serie di motori elettrici, spinti da generatori di potenza, in effetti sei motori diesel Caterpillar a 12 cilindri ognuno da 3,6 megawatt, che però alimentano anche le apparecchiature elettroniche dei sistemi di rilevamento della stazione. L'assorbimento complessivo nella configurazione fino al 2013 è di 12 MW, ed i generatori sono divisi in due gruppi posti in due compartimenti laterali paralleli al senso di marcia della piattaforma quando in movimento. Il progetto è di portarli ad 8 unità riempiendo totalmente i due compartimenti.
Elettronica di bordo
[modifica | modifica wikitesto]Radar
[modifica | modifica wikitesto]Il cuore della stazione è un gigantesco radar a scansione di fase ed elementi solidi che a tutto il 2013 conta 22.000 moduli; ognuno di essi è dotato di una antenna ricetrasmittente su una polarizzazione principale e di una antenna ricevente ausiliaria per una seconda polarizzazione. la base è sfruttata attualmente solo a 2/3 della sua capacità. L'antenna radar è contenuta in una cupola non rigida pressurizzata internamente ed attorno ad essa vi sono varie cupole rigide ausiliarie per comunicazioni ed altri apparati.
Contromisure elettroniche
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Servizio
[modifica | modifica wikitesto]Il sistema è stato rischierato durante la crisi scatenata dalla Corea del Nord nell'aprile 2013 con la minaccia di lanciare missili nucleari su Giappone, Corea del Sud, Guam e Stati Uniti continentali[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ http://www.fas.org/man/eprint/sbx.pdf Sea-based X-Band Radar (SBX) Sourcebook - pag. 4
- ^ http://www.corriere.it/esteri/13_aprile_03/corea-nord-usa-radar-pallina-golf_41036c48-9c4a-11e2-aac9-bc82fb60f3c7.shtml Corea del Nord, gli Usa inviano super-radar «Pallina da golf» gigante contro i missili di Kim
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sea-Based X-Band Radar (SBX) Sourcebook, July 2007 (24M PDF) via Federation of American Scientists
- Sea-Based X-Band Radar (SBX) Sourcebook Volume II, via Federation of American Scientists
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Strategic Defense Initiative
- Missile Defense Agency (MDA)
- Missile Patriot
- Laser aviotrasportato
- GEODSS
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su SBX-1
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sea-Based Ballistic Missile Defense -- Background and Issues for Congress, Congressional Research Service, June 2007, via Federation of American Scientists
- United States Missile Defense Agency, su mda.mil. URL consultato il 3 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2006).
- Boeing Multimedia Sea-Based X-band Radar Image Gallery, su boeing.com.
- Sea-Based X-Band Radar Arrives in Pearl Harbor Archiviato il 29 settembre 2006 in Internet Archive., 2006-01-10
- – MDA announces arrival of SBX at Pearl Harbor, Hawaii (PDF)
- About Raytheon IDS, su raytheon.com. URL consultato il 3 aprile 2013 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2007).