Pietro Araldi Erizzo
Pietro Araldi Erizzo | |
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Senatore del Regno di Sardegna e del regno d'Italia | |
Durata mandato | 14 aprile 1860 – 16 gennaio 1881 |
Legislatura | dalla VII (nomina 29 febbraio 1860) alla XIV |
Tipo nomina | Categoria: 21 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Professione | Possidente Uomo di corte |
Pietro Araldi Erizzo (Cremona, 16 febbraio 1821 – Cremona, 16 gennaio 1881) è stato un politico e nobile italiano, considerato uno dei protagonisti del risorgimento italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Cremona il 16 febbraio 1821, figlio di Alfonso Gaetano Araldi (detto Carlo) e Matilde Erizzo, membro di una nobile famiglia cremonese. Ultimo discendente delle nobili famiglie Araldi e Erizzo fu fervente e munifico sostenitore della causa dell'unità d'Italia.[1] Mise infatti a disposizione le proprie sostanze per aiutare i rifugiati politici. Il 17 aprile 1848 fu nominato podestà, ma dopo la sconfitta di Re Carlo Alberto, e il ritorno degli austriaci dovette abbandonare la città insieme alla moglie Teresa Trecchi per riparare a Torino, sotto la protezione del nuovo Re Vittorio Emanuele II,[1] vivendo a Palazzo Barolo. Rientrato a Cremona nel corso del 1850 fu sempre tenuto sotto controllo dalla polizia austriaca.[1] Nel 1859 venne eletto dapprima podestà e poi sindaco di Cremona, e in occasione della seconda guerra d'indipendenza offrì la sua villa di Torre de' Picenardi per installarvi il Quartier generale dell’esercito.[1] Il fu una delle 15 persone[N 1] scelte come membri del comitato cremonese che aderì all’Associazione italiana di soccorso ai soldati feriti e malati in guerra.[2]
Il 12 febbraio 1860 fu nominato Governatore del regio palazzo di Cremona, e il 29 dello stesso mese divenne senatore del Regno di Sardegna, prestando giuramento il successivo 2 aprile. Consigliere provinciale di Cremona[N 2]. A causa delle ingenti spese sostenute fu costretto a vendere le poche proprietà rimaste, e si spense a Cremona il 16 gennaio 1881.[N 3]
Una via di Cremona porta il suo nome.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tra le altre il sindaco ingegnere Camillo Vacchelli, l’avvocato Angelo Bangoni, l'avvocato Gaetano Tibaldi, l'avvocato Gaetano Ferragni, l’ingegnere Giovanni Cadolini, il medico Cesare Stradivari, il professor Stefano Bissolati, e il sacerdote Giovanni Bonaldi.
- ^ Nel proprio palazzo in Cremona ricevette, ed ospitò, i più importanti personaggi dell'epoca, e famose furono le visite compiute dal generale Giuseppe Garibaldi.
- ^ Il palazzo di Cremona venne acquistato dal Comune all’asta nel 1883 e successivamente adibito a scuola.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angela Bellardi, Maria Luisa Betri, Andrea Foglia, Matteo Morandi e Emanuela Zanesi, Dizionario biografico del Risorgimento cremonese, Cremona, Società Storica Cremonese, 2013.
- Costantino Cipolla, Alessandro Fabbri e Filippo Lombardi, Storia della Croce Rossa in Lombardia (1859-1914). I. Studi, Milano, Franco Angeli Editore, 2014, ISBN 8-82044-598-0.
- Fiorino Soldi, Risorgimento cremonese (1796-1870), Cremona, Pizzorni, 1963.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- ARALDI ERIZZO Pietro, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
- Senatori della VII legislatura del Regno di Sardegna
- Senatori del Regno di Sardegna nella categoria 21
- Politici italiani del XIX secolo
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