Per pochi dollari ancora

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Per pochi dollari ancora
Titolo originalePer pochi dollari ancora
Paese di produzioneItalia, Francia, Spagna
Anno1966
Durata105 min
Rapporto2,35:1
Generewestern
RegiaCalvin J. Padget
SoggettoAugusto Finocchi, Massimiliano Capriccioli, Sandro Continenza, Remigio Del Grosso, Leonardo Martin, Gilles Demoulin
SceneggiaturaAugusto Finocchi, Massimiliano Capriccioli, Sandro Continenza, Remigio Del Grosso, Leonardo Martin, Gilles Demoulin
ProduttoreEdmondo Amati
Casa di produzioneFida Cinematografica, Les Productions Jacques Roitfeld, Epoca Films
Distribuzione in italianoFida Cinematografica
FotografiaRafael Pacheco De Usa
MontaggioAntonietta Zita
Effetti specialiAscani Eugenio, Pablo Perez
MusicheEnnio Morricone, Gianni Ferrio
ScenografiaNedo Azzini, Ramiro Gomez
CostumiWalter Patriarca
TruccoFranco Di Girolamo
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Per pochi dollari ancora è un film western del 1966 diretto da Giorgio Ferroni.

Dopo la fine della guerra di secessione americana, mentre i soldati confederati catturati durante la guerra sono ancora prigionieri degli unionisti, i sudisti irriducibili non hanno accettato la resa del generale Robert Edward Lee e si sono organizzati in bande di fuorilegge, pur di continuare la loro lotta. Uno di loro, catturato e condannato a morte, viene graziato perché si rivela essere a conoscenza di informazioni della massima segretezza: informazioni che solo alcuni alti ufficiali nordisti erano autorizzati a conoscere. L'uomo non sa in che modo il suo capo abbia avuto tali informazioni, ma dal suo racconto l'ufficiale responsabile del campo apprende che i circa 800 uomini della banda sono stati ingannati: Fort Yuma ed il suo tesoro sono prede tutt'altro che facili, ed un tentativo di assaltare quel forte significherebbe mandarli tutti al macello. Al fine di evitare un'inutile carneficina, l'ufficiale incarica due sottufficiali di consegnare al comandante di Fort Yuma un dispaccio per informarlo del caso, mentre un altro ex-sudista, lo scaltro Gary Hammond, viene liberato col compito di indagare e scoprire chi è la talpa.

Galleria d'immagini

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  • Nella versione italiana Giuliano Gemma usa il suo vero nome, sottotitolandolo "Montgomery Wood", lo pseudonimo che aveva usato nei suoi film precedenti.
  • Nel film fu incluso un brano musicale di Ennio Morricone (da I malamondo) per giustificare il nome di tale autore sui manifesti e nei titoli di testa. L'arbitrio commesso dal produttore in combutta con la C.A.M. (editrice musicale), venne denunciato da Morricone e la causa si risolse soltanto nel 1973.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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