Mastino II della Scala

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Mastino II Della Scala
Statua equestre di Mastino II (un tempo sulla sommità della sua arca, ora ricoverata in una delle torri di Castelvecchio)
Signore di Verona
Stemma
Stemma
In carica1329 –
1351
PredecessoreCangrande I della Scala
SuccessoreCangrande II della Scala
NascitaVerona, 1308
MorteVerona, 3 giugno 1351
Luogo di sepolturaArche Scaligere
Casa realeDella Scala
PadreAlboino della Scala
MadreBeatrice da Correggio
ConsorteTaddea da Carrara
FigliCangrande II
Cansignorio
Paolo Alboino
Regina
Altaluna
Verde
Giovanni
ReligioneCattolicesimo
Signori di Verona
Della Scala

Jacopino
Figli
Mastino I
Figli
Alberto I
Figli
Bartolomeo I
Figli
Alboino
Figli
Cangrande I
Figli
  • Gilberto, figlio naturale
  • Bartolomeo, figlio naturale
  • Francesco, figlio naturale
  • Margherita, figlia naturale
  • Franceschina, figlia naturale
  • Lucia Cagnola, figlia naturale
  • Giustina, figlia naturale
  • Alboino, figlio naturale
Alberto II
Figli
  • Alboina, figlia naturale
  • Margherita, figlia naturale
  • Gilenetto, figlio naturale
  • Rinaldo, figlio naturale
Mastino II
Figli
Cangrande II
Figli
  • Brunoro II, figlio naturale
  • Antonio II, figlio naturale
  • Nicodemo, figlio naturale
  • Guglielmo, figlio naturale
  • Paolo, figlio naturale
  • Fregnano, figlio naturale
  • Bartolomeo, figlio naturale
  • Oria, figlia naturale
  • Caterina, figlia naturale
Cansignorio
Figli
Paolo Alboino
Figli
  • Silvestra, figlia naturale
  • Pentesilea, figlia naturale
  • Orsolina, figlia naturale
Bartolomeo II
Antonio
Figli
Guglielmo
Figli
Mastino II della Scala
NascitaVerona, 1308
MorteVerona, 3 giugno 1351
Dati militari
Paese servito Scaligeri
Anni di servizio1332 - 1351
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Mastino II della Scala (Verona, 1308Verona, 3 giugno 1351) è stato un condottiero italiano.

Mastino II, figlio di Alboino della Scala e di Beatrice da Correggio, era membro della dinastia scaligera, famiglia dominante nel panorama veronese del Trecento.

Alla morte di Cangrande I della Scala, Mastino II e suo fratello Alberto II governarono Verona, anche se in realtà il potere era di fatto nelle mani del primo. Nella prima parte del suo periodo di governo, abbandonata la politica pacifica del padre, conquistò con la forza Brescia (1332), Parma (1335) e Lucca (1335).

Il contrasto alla politica di espansione di Mastino II condusse alla creazione di una coalizione, la Lega antiscaligera (cui aderirono le potenze italiane di (Firenze, Siena, Bologna, Perugia e Venezia) che mosse guerra aperta contro Verona. Se quest'ultima resistette bene nel primo anno, successivamente dovette cedere, avendo dal 1336 in poi la Lega coinvolto anche Azzone Visconti Signore di Milano, gli Este, Signori di Ferrara, i Gonzaga, Signori di Mantova e lo Stato della Chiesa.

L'inimicizia con la signoria viscontea, rimonta a al 1332, quando Lodrisio Visconti, zio di Azzone, ordì una congiura per usurpare a quest'ultimo il titolo di Signore di Milano. Il complotto fallì, portando all'arresto di Lodrisio; questi, evaso dalle prigioni del Castello di Monza, chiese e trovò accoglienza presso Mastino II, il quale già allora vide in lui un potenziale alleato, capace di scardinate dall'interno il casato visconteo, suo potente nemico. Al principio del 1339 infatti Lodrisio, sostenuto da Mastino, radunato un esercito di ventura sotto la bandiera della Compagnia di San Giorgio, mosse contro Azzone, scontrandosi con le truppe milanesi il 21 febbraio nella Parabiago. Lodrisio ne uscì definitivamente sconfitto, sfumando così per lo scaligero ogni velleità di indebolire dall'interno il dominio Visconteo.

Anche internamente a Verona Mastino II condusse una politica di violenza per garantirsi il controllo assoluto della Signoria: nel 1338 egli uccise, pugnalando in pubblico e di propria mano, il cugino Bartolomeo della Scala, vescovo di Verona, lasciando la carica vacante per ben cinque anni.

Mastino II, dopo altre sconfitte successive a Parabiago, circondato dalla Lega anti-veronese, non poté altro che chiedere trattative di pace, beneficiando della mediazione dell'imperatore Luigi IV di Baviera (1339). Il dominio scaligero fu ristretto a Verona e Vicenza, mentre i restanti territori furono spartiti tra i vincitori.

Mastino II morì a Verona nel 1351. La sua tomba si trova tuttora fra le arche scaligere.

Mastino sposò nel 1328 Taddea, figlia di Jacopo I da Carrara, signore di Padova, dalla quale ebbe sette figli:[1]

Ebbe anche cinque figli naturali:

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Jacopino della Scala  
 
 
Alberto I della Scala  
Elisa Superbi  
 
 
Alboino della Scala  
 
 
 
Verde di Salizzole  
 
 
 
Mastino II della Scala  
Guido II da Correggio Gherardo V da Correggio  
 
Adelasia Rossi  
Giberto III da Correggio  
Mabilia della Gente Giberto della Gente  
 
 
Beatrice da Correggio  
Malaspina Mulazzo  
 
 
Elena Malaspina  
 
 
 
 
  1. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Scaligeri di Verona, Torino, 1835.
  • M. Carrara, Gli Scaligeri, Varese, Dell'Oglio, 1966.
  • G. M. Varanini, Gli Scaligeri 1277-1387, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1988.
  • A. Castagnetti e G. M. Varanini, Il veneto nel medioevo: Dai Comuni cittadini al predominio scaligero nella Marca, Verona, Banca Popolare di Verona, 1991.
  • A. Castagnetti e G. M. Varanini, Il Veneto nel medioevo: Le signorie trecentesche, Verona, Banca Popolare di Verona, 1995.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Scaligeri di Verona, Torino, 1835. ISBN non esistente.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Signori di Verona Successore
Cangrande I della Scala 13291351 Cangrande II della Scala
Controllo di autoritàVIAF (EN37830726 · ISNI (EN0000 0000 1637 9933 · BAV 495/298824 · CERL cnp00576780 · GND (DE123633958