Maïwenn

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Maïwenn al Festival di Cannes 2011

Maïwenn Le Besco, detta Maïwenn (Les Lilas, 17 aprile 1976), è un'attrice, regista e sceneggiatrice francese.

Maïwenn al Festival di Deauville nel 2009

Proveniente da una famiglia di artisti, il padre, Patrick Le Besco, è bretone di origine vietnamita, mentre la madre è l'attrice franco algerina Catherine Belkhodja. Anche i suoi fratelli e sorelle Jowan Le Besco, Isild Le Besco, Léonor Graser e Kolia Litscher fanno gli attori. Inizia a comparire sul palcoscenico del Conservatorio sotto la direzione di Aurélien Recoing. È notata da Antoine Vitez che le offre un ruolo in Hippolyte de Garnier al Teatro nazionale di Chaillot. Recita poi al teatro Bobino sotto la direzione di Daniel Mesguich prima di partecipare a un dramma di Marivaux e a un altro di Kafka, Le terrier (La tana), tutti due diretti da Frédéric Keppler.

Il regista Jean-Loup Hubert le offre il suo primo ruolo cinematografico in L'Année prochaine si tout va bien (1981) con Isabelle Adjani, Thierry Lhermitte e Marie-Anne Chazel. Sotto la direzione di Jean Becker recita nel ruolo di Isabelle Adjani bambina in L'estate assassina (1983) con Michel Galabru. Francis Girod le affida il ruolo di protagonista femminile in Lacenaire (1990) con Daniel Auteuil, mentre Hervé Palud le offre il ruolo principale in La Gamine (1992) con Johnny Hallyday. Negli Stati Uniti interpreta la diva de Il quinto elemento (1997),[1] poi si cimenta in un ruolo nell'horror Alta tensione (2003) di Alexandre Aja con Cécile de France, e interpreta il ruolo della giovane cantante cinica nel film Le Courage d'aimer di Claude Lelouch.

In televisione recita in due film, Un Noël de Maigret e Double Face, poi nella serie televisiva La famille Ramdane. Scrive per il teatro Il cece, una commedia che interpreta da sola al teatro Café de la Gare, sotto la direzione del regista Orazio Massaro, che ne assume la riorganizzazione drammaturgica e la messa in scena. Proseguendo la sua attività di sceneggiatrice, scrive il suo primo cortometraggio I'm an actrice (2004), interpretato dalla figlia Shanna. Nel 2005 Maïwenn crea la società di produzione MAI.

Maïwenn scrive, produce e realizza il suo primo lungometraggio, Pardonnez-moi, uscito in Francia nel novembre 2006, in cui ha il ruolo principale: è il racconto autobiografico di una ragazza che si ribella contro il padre che la picchiava quando era piccola. Per questo film ottiene due candidature ai Premi César, per la migliore opera prima e per la miglior promessa femminile. Nel 2011 vince il premio della giuria al Festival di Cannes con la sua terza opera da regista, Polisse.[2] Nell'estate del 2022 gira il film biografico storico su Marie-Jeanne Bécu du Barry con lei stessa protagonista, Johnny Depp nei panni di Luigi XV di Francia, Pierre Richard e Noemie Lvovsky. Il film, intitolato Jeanne du Barry - La favorita del re, è stato selezionato come film d'apertura della 76ª edizione del Festival di Cannes ed è uscito nei cinema francesi il 16 maggio 2023, mentre nelle sale italiane è arrivato il 30 agosto dello stesso anno.

A causa del suo pessimo rapporto con i suoi genitori, ha deciso di non usare il suo cognome nelle sue attività professionali[3] e di essere accreditata solo con il suo nome nei titoli di coda dei film.[4]

Maïwenn ha incontrato il regista Luc Besson quando lei aveva 12 anni e lui 29, e hanno iniziato a frequentarsi quando lei aveva 15 anni. Nel gennaio 1993, all'età di 16 anni, ha dato alla luce la loro figlia Shanna.[5] Sugli extra del DVD per il film del 1994 Léon, Maïwenn ha detto che il film è basato sulla sua relazione con Besson. Aveva 20 anni all'inizio delle riprese de Il quinto elemento, durante le quali Besson l'ha lasciata per la star del film, Milla Jovovich.[5]

Nel 2004 Maïwenn ha avuto un figlio, Diego, con Jean-Yves Le Fur, il suo secondo ex marito, uno sviluppatore immobiliare morto il 2 aprile 2024.[6][7]

Lungometraggi

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Cortometraggi

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  • Keskidi?, regia di Manuel Pouet (1998)
  • Coquillettes, regia di Joséphine Flasseur (1998)
  • Le Marquis, regia di Gilles Paquet-Brenner (2000)
  • 8, rue Charlot, regia di Bruno Garcia (2001)
  • I'm an actrice, regia di Maïwenn (2004)
  • Star Stuff, regia di Grégory Hervelin (2005)

Sceneggiatrice

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  • Le Pois chiche, regia di Orazio Massaro. Café de la Gare di Parigi (2003)

Riconoscimenti

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Cavaliera dell'Ordine delle arti e delle lettere - nastrino per uniforme ordinaria

Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Maïwenn è stata doppiata da:

  1. ^ (FR) Eric Serra tells the secrets of the diva song in The Fifth Element, su Trax Magazine, 5 agosto 2016. URL consultato il 23 aprile 2023.
  2. ^ (EN) Awards 2011, su Festival de Cannes. URL consultato il 13 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2011).
  3. ^ (FR) Les confidences de Maïwenn Le Besco, su Marie Claire. URL consultato il 23 aprile 2023.
  4. ^ (FR) Maïwenn tout court, su M, le magazine, 7 ottobre 2011.
  5. ^ a b (FR) Interview biographie de Maïwenn Le Besco, su ina.fr, 29 settembre 2001.
  6. ^ (FR) Mort de Jean-Yves Le Fur, l'amour de Maïwenn : "Nous sommes tous dévastés", su actu.fr, 3 aprile 2024. URL consultato il 3 aprile 2024.
  7. ^ (FR) L'homme d'affaires Jean-Yves Le Fur, ex-mari de Maïwenn, est mort à 59 ans, in Le Matin, 3 aprile 2024. URL consultato il 3 aprile 2024.
  8. ^ (FR) Nomination dans l'ordre des Arts et des Lettres - janvier 2012, su culture.gouv.fr, Ministero della cultura e della comunicazione, 26 gennaio 2012. URL consultato il 25 aprile 2023.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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