Lucio Mayer
Lucio Mayer (Napoli, 22 maggio 1911 – Viareggio, 27 settembre 1993) è stato un ingegnere e dirigente pubblico italiano. Progettista e dirigente delle Ferrovie dello Stato italiane (FS), ha anche ricoperto incarichi di rilievo nell'industria e nelle associazioni legate alla ricerca scientifica.
Studi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1932 conseguì la laurea in Ingegneria elettrotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Napoli[1].
Attività nelle Ferrovie dello Stato
[modifica | modifica wikitesto]Vincitore di concorso pubblico per allievi ispettori, prese servizio il 1º luglio 1934 e fu assegnato al Servizio Impianti elettrici, lavorando dapprima nei suoi uffici delle direzioni dei Compartimenti di Genova, Trieste, Udine, Napoli e Palermo e poi presso la direzione generale a Roma[1].
In quel periodo progettò e diresse lavori di costruzione e manutenzione, anche straordinaria durante la seconda guerra mondiale, di apparati e impianti di trazione elettrica, segnalamento e telecomunicazioni[1].
Inoltre diresse la realizzazione di opere molto impegnative tra cui[1]:
- l'adeguamento, senza interruzione dell'esercizio, degli impianti elettrici della tratta Battipaglia-Vallo della Lucania nell'ambito del raddoppio della linea Battipaglia-Reggio Calabria;
- l'elettrificazione della linea Messina-Catania e il progetto dell'elettrificazione della Catania-Siracusa;
- il potenziamento degli impianti elettrici del Compartimento di Napoli.
Dopo avere tenuto dal 1967 al 1969 la direzione del Servizio Approvvigionamenti, nel 1969 fu nominato direttore del Servizio Impianti Elettrici[1].
In tal veste seguì il progetto e la costruzione della Direttissima Roma-Firenze[1].
In collaborazione con altri Servizi e organi centrali dell'azienda curò l'introduzione dell'elaborazione elettronica nelle procedure di gestione dell'esercizio ferroviario[1].
Negli anni settanta sostenne gli studi sui sistemi di trazione elettrica a 6 kV c.c., e poi a 12 kV c.c., quali alternative ai sistemi a c.a. monofase[2].
Vice direttore generale delle FS dal 1972 al 1975, fu nominato direttore generale nel 1975 e mantenne tale incarico fino al pensionamento, avvenuto nel 1977[1].
In rappresentanza delle FS fu componente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici[3].
Attività industriale
[modifica | modifica wikitesto]Per designazione delle FS fu vice presidente delle società Interfrigo ed Eurofima e presidente del Pool europeo delle carrozze-letto[3][4].
Dopo il pensionamento dalle FS, dal 1980 al 1985 fu componente del consiglio d'amministrazione dell'Ansaldo Trasporti e consulente tecnico della stessa società per vari lavori svolti in Italia e all'estero. Inoltre, dal 1980 al 1983 fu presidente del Centro Studi e Ricerche sui Sistemi di Trasporto collettivi (CESIT)[3].
Per conto del Consorzio MARTA (costituito dalle società Ansaldo, Breda, Condotte d'Acqua, OMF e Consultel) diresse gli studi di fattibilità per l'ammodernamento delle linee ferroviarie afferenti a Buenos Aires e della linea Rosario-Bahia Blanca[3].
Quale consulente tecnico della Transystem curò diversi studi di fattibilità per il progetto e l'ammodernamento di diverse linee ferroviarie del Messico e del Venezuela[3].
Docenza universitaria e attività scientifica
[modifica | modifica wikitesto]Per incarico delle FS dal 1962 al 1972 presiedette la Scuola di formazione post-universitaria per ingegneri ferroviari, i cui corsi si svolsero in varie sedi universitarie. Nelle Facoltà di Ingegneria di Napoli e di Roma tenne personalmente, dal 1962 al 1967, i relativi corsi di Impianti ferroviari[1].
Le dispense, rielaborate, costituirono poi il libro Impianti ferroviari. Tecnica ed esercizio, edito dal Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani in tre edizioni nel 1968, nel 1986 e nel 2003[5], che per le sue caratteristiche di rigore scientifico e di efficacia didattica è stato il testo di base più adottato in Italia non solo nei corsi di formazione aziendali ma anche nella didattica universitaria[1].
Dal 1974 al 1976 fu vice presidente nazionale dell'Associazione elettrotecnica ed elettronica italiana[3].
Fu presidente del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani dal 1967 al 1976[3].
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Discendente da un'antica famiglia svizzero-tedesca originaria della zona di Basilea, contemperava i tratti mitteleuropei del proprio carattere con la generosa cordialità del napoletano fiero della propria meridionalità[6].
Persona di grande integrità morale privata e pubblica, profondamente religioso, fu sposato ed ebbe tre figlie [7].
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Impianti ferroviari. Tecnica ed esercizio, Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 1970.
- Insieme a Stefano Savio e Pietro Oscar Ventura, Alimentazione della trazione elettrica in corrente continua in alta tensione. Opportunità e confronto con il sistema monofase a 25 kV 50 Hz, in AEI Automazione Energia Informazione, vol. 80 (1993), n. 12, pp. 51/1135-55/1139.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Ricordo, p. 687.
- ^ Lucio Mayer, Stefano Savio, Pietro Oscar Ventura, Alimentazione della trazione elettrica in corrente continua in alta tensione. Opportunità e confronto con il sistema monofase a 25 kV 50 Hz, in AEI Automazione Energia Informazione 80 (1993), n. 12, pp. 51/1135-55/1139.
- ^ a b c d e f g Ricordo, p. 688.
- ^ Nel 1971 la Compagnie Internationale des Wagons-Lits cedette la proprietà del proprio parco carrozze alle aziende ferroviarie europee sulle cui reti esse circolavano.
- ^ La terza edizione, aggiornata sotto la direzione degli ingegneri Pier Luigi Guida ed Eugenio Milizia, mantiene l'impianto didattico di base delle due precedenti.
- ^ Ricordo, pp. 688-689.
- ^ Ricordo, p. 689.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ricordo di Lucio Mayer, in Ingegneria Ferroviaria, vol. 48, n. 11, 1993, pp. 687-690.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 153144782707907429006 · LCCN (EN) no2021011796 · GND (DE) 1089622988 · J9U (EN, HE) 987012501728705171 |
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