La Vie des morts
La Vie des morts | |
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Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia |
Anno | 1991 |
Durata | 50 min |
Rapporto | 1,66:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Arnaud Desplechin |
Sceneggiatura | Arnaud Desplechin |
Casa di produzione | Odessa Films, RGP Production, La Sept |
Fotografia | Éric Gautier |
Montaggio | François Gédigier |
Musiche | Marc Oliver Sommer, Fritz Sommer, Marjolaine Ott |
Scenografia | Antoine Platteau |
Costumi | Ghislaine Tortereau, Marie Baudrillonet, Bénédicte Platteau, Virginie Callot |
Trucco | Ghislaine Tortereau, Marie Baudrillonet, Bénédicte Platteau, Virginie Callot |
Interpreti e personaggi | |
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La Vie des morts è un mediometraggio del 1991 scritto e diretto da Arnaud Desplechin, al suo primo film professionista, che ne ha lanciato la carriera come autore.[1]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]In una cittadina del nord della Francia, Patrick, un giovane di vent'anni, cerca di uccidersi sparandosi in testa. Mentre è ricoverato in ospedale tra la vita e la morte, in attesa di un'operazione, la sua famiglia allargata si riunisce nella casa di famiglia e s'interroga sulle ragioni del suo gesto.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]A causa della sua durata, il film è stato rifiutato da vari festival sia di cortometraggi che di lungometraggi prima di venire selezionato al 3º Festival Premiers Plans di Angers, dedicato alle opere prime, dove avrebbe dovuto essere presentato fuori concorso poiché troppo corto: tuttavia, la defezione all'ultimo minuto del film Fortune Express di Olivier Schatzky in favore del 44º Festival di Berlino gli ha permesso di sostituirlo in concorso ed esservi presentato nel gennaio del 1991.[2] In seguito all'accoglienza entusiastica da parte della critica lì presente,[2][3] è stato selezionato al 44º Festival di Cannes (in via del tutto eccezionale, dato il requisito di esclusività richiesto dal festival).[1] Vi è stato presentato l'11 maggio 1991 all'interno della Settimana internazionale della critica.[4][5][6]
Il film è stato quindi distribuito nelle sale cinematografiche francesi a partire dal 12 giugno 1991.[7]
In Italia, è stato presentato al Bergamo Film Meeting e al Festival France Cinéma di Firenze lo stesso anno.[8][9]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante fosse un mediometraggio e lui avesse diretto solamente due cortometraggi scolastici prima, La Vie des morts è stato istantaneamente la rivelazione di Arnaud Desplechin,[2] venendo accolto «tra gli osanna della critica» sin dalla sua anteprima al Festival Premiers Plans.[3]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1991 - Premio Jean Vigo
- Miglior cortometraggio
- 1991 - Bergamo Film Meeting[8]
- 1991 - Festival France Cinéma[9]
- Premio speciale della giuria (ex aequo con Delicatessen)
- 1991 - Festival Premiers Plans d'Angers[2]
- Premio PROCIREP
- SACD Grand Prize
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) Jérémie Couston, Festival Premier Plans: l'Eldorado du premier film, su Télérama, 21 gennaio 2012. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ a b c d (FR) Jean-Michel Frodon, Un inconnu de premier plan. Le Festival d'Angers a révélé un jeune cinéaste français, Arnaud Desplechin, in Le Monde, 29 gennaio 1991. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ a b Irene Bignardi, Troppi misteri nella valigia del dottor Mathias, in La Repubblica, 16 maggio 1992, p. 33. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ Irene Bignardi, L'ombra di Bukowski su quei due vitelloni, in La Repubblica, 11 maggio 1991, p. 26. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ Alessandra Levantesi, Dennis Hopper razzista paranoico, in La Stampa, 9 maggio 1991, p. 20. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ Alessandra Levantesi, Il Cairo con gli occhi di un poeta, in La Stampa, 11 maggio 1991, p. 22. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ (FR) Jean-Michel Frodon, Minimum vital. Un premier film d'un jeune réalisateur qui révèle une étonnante sûreté de regard, in Le Monde, 12 giugno 1991. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ a b Alberto Farassino, La Rosa d'oro a Der Tango Spieler, in La Repubblica, 16 luglio 1991, p. 26. URL consultato il 29 aprile 2022.
- ^ a b Irene Bignardi, Sulle tracce del cinema francese, in La Repubblica, 8 novembre 1991, p. 23. URL consultato il 29 aprile 2022.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La Vie des morts, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La Vie des morts, su AllMovie, All Media Network.
- (EN, ES) La Vie des morts, su FilmAffinity.
- (EN) La Vie des morts, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La Vie des morts, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) La Vie des morts, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).