Kobus Wiese
Kobus Wiese | |||||||||||||
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Dati biografici | |||||||||||||
Paese | Sudafrica | ||||||||||||
Altezza | 198 cm | ||||||||||||
Peso | 120 kg | ||||||||||||
Rugby a 15 | |||||||||||||
Ruolo | Seconda linea | ||||||||||||
Ritirato | 2000 | ||||||||||||
Carriera | |||||||||||||
Attività di club[1] | |||||||||||||
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Attività da giocatore internazionale | |||||||||||||
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Palmarès internazionale | |||||||||||||
Vincitore | Coppa del Mondo 1995 | ||||||||||||
1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega Il simbolo → indica un trasferimento in prestito | |||||||||||||
Jakobus Johannes Wiese, detto Kobus (Paarl, 16 maggio 1964), è un ex rugbista a 15 e imprenditore sudafricano, già seconda linea campione del mondo 1995 con gli Springbok.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Seconda linea del Transvaal (oggi noto come Golden Lions), Kobus Wiese si aggiudicò la Currie Cup del 1993 e in quello stesso anno esordì con la maglia degli Springbok a Durban contro la Francia. Vinse anche la Currie Cup del 1994 e nella sua ultima stagione da dilettante militò nel Petrarca, in Italia[1].
Prese parte alla Coppa del Mondo di rugby 1995 in cui si laureò campione del mondo e, pochi mesi dopo, durante un incontro con il Galles, divenne il primo giocatore squalificato dell'epoca professionistica: il 2 settembre 1995, nel primo incontro dopo il termine del dilettantismo, Wiese colpì il gallese Derwyn Jones; deferito insieme a Garin Jenkins, un avversario che si era macchiato di un'altra scorrettezza, fu al pari di questi squalificato per 30 giorni[2].
Nel 1998 fondò una caffetteria, oggi divenuta un marchio di franchising, la Wiesenhof Franchise, da lui tuttora diretta.
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]- Coppe del mondo: 1
- Currie Cup: 3
- Golden Lions: 1993, 1994, 1999
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Fabrizio Zupo, Quando i neri tifarono gli odiati Springbok simbolo dell'apartheid, in Il Mattino di Padova, 24 febbraio 2010. URL consultato il 17 ottobre 2011.
- ^ (EN) Robert Cole, Wiese to pay the price of ill discipline, in The Independent, 4 settembre 1995. URL consultato il 17 ottobre 2011.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale della Wiesenhof Franchise Archiviato il 13 agosto 2011 in Internet Archive.
- (EN) Statistiche di Kobus Wiese, su sarugby.co.za, SARU.
- (FR) Statistiche di club di Kobus Wiese, su itsrugby.fr, It’s Rugby S.A.R.L..
- (EN) Statistiche internazionali di Kobus Wiese, su espn.co.uk, ESPN Sports Media Ltd.