Herman Miller (azienda)

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Herman Miller
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StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Borse valoriNASDAQ: MLHR
S&P 400 Component
ISINUS6005441000
Fondazione1905 a Zeeland
Fondata daD. J. De Pree
Sede principaleZeeland
SettoreMobili per ufficio, arredamento
Fatturato2,1 miliardi di USD (2015)
Utile netto98,1 milioni di USD (2015)
Sito webwww.hermanmiller.com/

Herman Miller, Inc. con sede a Zeeland (Michigan), è una società statunitense di arredamenti e mobili per ufficio. Alcuni prodotti entrati nella storia del design industriale sono la sedia Equa, la sedia Aeron, il tavolo Noguchi, il sofa Marshmallow, e la Eames Lounge Chair. Herman Miller è l'inventore del cubicle (noto come "Action Office II") nel 1968 progettato da Robert Propst.[1][2] Herman Miller in Europa è presente in ogni stato con una fitta rete di distributori ma troviamo una sua presenza diretta con un showroom dedicato a Milano, Parigi e Londra. Herman Miller comprende diversi brand che fanno tutti parte del suo gruppo: Naughtone, Hay, Design Within Reach, Geiger, Maharan, CBS, Nemschoff, Mars Living Walls. Dal 2018 la CEO in carica è Andi Owen.

Un magazzino a Chippenham, Wiltshire.

Herman Miller fu fondata nel 1905 come Star Furniture Co. a Zeeland.[2] Originariamente produceva arredamenti per camere da letto in stile classico.[2] Nel 1909, Dirk Jan De Pree iniziò a lavorare come impiegato e ne divenne presidente nel 1919, quando l'azienda cambiò il nome in Michigan Star Furniture Co.[2] De Pree e il padre adottivo, Herman Miller, comprarono la società al 51% nel 1923 denominandola Herman Miller Furniture Company,[3] che poi divenne Herman Miller, Inc. nel 1960.[2]

Fino al 1930, la società produceva arredamenti in legno classici[2] ma con l'avvento della Grande depressione l'azienda esplorò nuovi mercati[2]. L'assunzione di Gilbert Rohde, designer specializzato in modernismo,[2][3] costituì un punto di svolta e nel 1933 Herman Miller debuttò all'esposizione Century of Progress di Chicago.[2][3] Nel 1941 vennero aperti showroom a Merchandise Mart a Chicago e a New York. Sotto la guida di Rohde la Herman Miller entrò nel mercato dei mobili per ufficio nel 1942, con la serie "Modular Executive Office" Group (EOG).[2]

Rohde morì nel 1944[3] e fu sostituito da George Nelson nel 1945.[2] Per oltre quattro decenni Nelson influenzò Herman Miller, compresi i colleghi che lavorarono con lui come Isamu Noguchi, Charles Eames e Ray Eames, Robert Propst, Alexander Girard.[2] Dalla fine degli anni quaranta Nelson ideò con i colleghi prodotti come il tavolo Noguchi, la Eames Lounge Chair, il sofa Marshmallow, Ball clock (ora della Howard Miller Clock Company) e lo Sling sofa.[2]

Dirk Jan De Pree continuò a collaborare con la società come CEO fino al 1961, quando fu sostituito dai figli Hugh De Pree prima e Max De Pree poi.[2]

Anche Stephen Frykholm collaborò con la società Miller: dal 1970 al 1989 Frykholm produsse una serie di poster pubblicitari, esposti permanentemente al Museum of Modern Art.[2]

Nell'aprile 2021 l'azienda ha comprato la concorrente Knoll per 1,8 miliardi di dollari.[4]

Riconoscimenti

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  • AIA Committee on the Environment Top Ten Environmental Buildings, 1997
  • Business Week/Architectural Record Good Design Is Good Business Award, 1997
  • AIA Central Virginia Honor Award, 1998
  • International Development Research Council, Award for Distinguished Service in Environmental Planning, 1995[5]

Prodotti principali

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Tavoli/scrivanie

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  1. ^ (EN) Julie Schlosser, Cubicles: The great mistake, in Fortune Magazine, 22 marzo 2006.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Leslie Pina, Classic Herman Miller, Atglen, Pennsylvania, Schiffer Publishing, 1998, ISBN 0-7643-0471-2.
  3. ^ a b c d (EN) A model home for the modern era: How industrial designer Gilbert Rohde helped Herman Miller become America’s top producer of modern furniture, su Curbed: Longform, Curbed, 23 maggio 2019. URL consultato il 23 maggio 2019.
  4. ^ Herman Miller rileva la connazionale Knoll per 1,8 miliardi, su trend-online.com, 20 aprile 2021. URL consultato il 21 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).
  5. ^ “Greenhouse” Factory & Offices | William McDonough + Partners, su mcdonoughpartners.com. URL consultato il 5 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2012).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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