Giuseppe Peano

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Giuseppe Peano

Giuseppe Peano (Spinetta di Cuneo, 27 agosto 1858Cavoretto, 20 aprile 1932) è stato un matematico, logico e glottoteta italiano. Fra i maggiori matematici del periodo a cavallo fra XIX e XX secolo, fu anche l'ideatore del latino sine flexione, una lingua ausiliaria internazionale derivata dalla semplificazione del latino classico.

Giuseppe Peano e la moglie Carola Crosio nel 1887.

Giuseppe Peano nacque il 27 agosto 1858 in una modesta fattoria chiamata "Tetto Galant" presso la frazione di Spinetta di Cuneo. Fu il secondogenito di Bartolomeo Peano e Rosa Cavallo; sette anni prima era nato il fratello maggiore Michele e successivamente nacquero Francesco, Bartolomeo e la sorella Rosa. Dopo un inizio estremamente difficile (doveva ogni mattina fare svariati chilometri per raggiungere la scuola), la famiglia si trasferì a Cuneo. Il fratello della madre, Giuseppe Michele Cavallo, accortosi delle sue notevoli capacità intellettive, lo invitò a raggiungerlo a Torino, dove continuò i suoi studi presso il Liceo classico Cavour. Nel 1876 si iscrisse all'Università di Torino, dove si laureò in matematica nel 1880. Subito dopo fu prima assistente di Enrico D'Ovidio poi di Angelo Genocchi, sempre all'Università di Torino, quindi divenne professore di calcolo infinitesimale presso lo stesso ateneo a partire dal 1890.[1]

Vittima della sua stessa eccentricità, che lo portava a insegnare logica in un corso di calcolo infinitesimale, fu più volte allontanato dall'insegnamento a dispetto della sua fama internazionale, perché «più di una volta, perduto dietro ai suoi calcoli, […] dimenticò di presentarsi alle sessioni di esame».[2]

Ricordi del grande matematico (e non solo della vita familiare) sono raccontati con grazia e ammirazione nel romanzo biografico Una giovinezza inventata della pronipote Lalla Romano, scrittrice e poetessa.

Morì nel 1932 nella sua casa di campagna a Cavoretto, presso Torino, per un attacco di cuore che lo colse nella notte.

Il matematico piemontese fu capostipite di una scuola di matematici italiani, tra i quali possiamo annoverare Giovanni Vailati, Filiberto Castellano, Cesare Burali-Forti, Alessandro Padoa, Giovanni Vacca, Mario Pieri e Tommaso Boggio.[3]

Attività scientifica

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Aritmetica generale e algebra elementare, 1902.

Peano precisò la definizione del limite superiore e fornì il primo esempio di una curva che riempie una superficie (la cosiddetta "curva di Peano", uno dei primi esempi di frattale), mettendo così in evidenza come la definizione di curva allora vigente non fosse conforme a quanto intuitivamente si intende per curva.

Da questo lavoro partì la revisione del concetto di curva, che fu ridefinito da Camille Jordan (1838 – 1922) (curva secondo Jordan).

Fu anche uno dei padri del calcolo vettoriale insieme a Tullio Levi-Civita. Dimostrò importanti proprietà dell'equazioni differenziali ordinarie e ideò un metodo di integrazione per successive approssimazioni.

Sviluppò il Formulario mathematico, scritto dapprima in francese e nelle ultime versioni in interlingua, come chiamava il suo latino sine flexione, contenente oltre 4 000 tra teoremi e formule, per la maggior parte dimostrate.

Come logico dette un eccezionale contributo alla logica delle classi, elaborando un simbolismo di grande chiarezza e semplicità. Diede una definizione assiomatica dei numeri naturali, i famosi "assiomi di Peano" che vennero poi ripresi da Russell e Whitehead nei loro Principia Mathematica per sviluppare la teoria dei tipi.

Ebbe ampi riconoscimenti negli ambienti filosofici più aperti alle esigenze e alle implicazioni critiche della nuova logica formale.

L'interlingua

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Era affascinato dall'ideale leibniziano della lingua universale e sviluppò il "latino sine flexione", lingua con la quale cercò di tenere i suoi interventi ai congressi internazionali di Londra e Toronto.[3]

Tale lingua fu concepita per semplificazione della grammatica ed eliminazione delle forme irregolari, applicandola a un numero di vocaboli presi tra quelli principalmente di origine latina e greca rimasti in uso nelle lingue moderne.

Lo sforzo verso la semplificazione

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Uno dei grandi meriti dell'opera di Peano sta nella ricerca della chiarezza e della semplicità. Contributo fondamentale che gli si riconosce è la definizione di notazioni matematiche entrate nell'uso corrente, come, per esempio, il simbolo di appartenenza (es: x ∈ A) o il quantificatore esistenziale "∃".

L'opera di Peano verte sulla ricerca della semplificazione, dello sviluppo di una notazione sintetica, base del progetto del già citato Formulario, fino alla definizione del latino sine flexione. La ricerca del rigore e della semplicità portarono Peano ad acquistare una macchina per la stampa per comporre e verificare di persona i tipi per la Rivista di Matematica da lui diretta e per altre pubblicazioni. Peano raccolse una serie di note per le tipografie relative alla stampa di testi di matematica, uno per tutti il suo consiglio di stampare le formule su righe isolate, cosa che ora viene data per scontata, ma che non lo era ai suoi tempi.[4]

L'asteroide 9987 Peano è stato battezzato così in suo onore.

Il dipartimento di Matematica della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Torino è a lui dedicato.[5]

Molti licei scientifici in Italia portano il suo nome, come ad esempio a Roma, Cuneo, Tortona, Monterotondo, Cinisello Balsamo (fino al 2013),[6] Nereto o Marsico Nuovo, così come la scuola elementare di Tetto Canale, vicina alla sua città natale.


L'istituto d'istruzione superiore "Giuseppe Peano" (o IIS PEANO TO) di Corso Venezia a Torino è dedicato a lui.[7]

Calcolo geometrico secondo l'Ausdehnungslehre di H. Grassmann, 1888.

Dissero di lui

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«Provai una grande ammirazione per lui [Peano] quando lo incontrai per la prima volta al Congresso di Filosofia del 1900, che fu dominato dall'esattezza della sua mente.»

  1. ^ (EN) Hubert C. Kennedy (a cura di), Chapter 1, in Peano: Life and Works of Giuseppe Peano, "Studies in the History of Modern Science", n. 4, Springer Science & Business Media, 2012, pp. 1-2. URL consultato il 28 agosto 2024. Ospitato su Google Libri.
  2. ^ Nicola D'Amico, Storia e storie della scuola italiana. Dalle origini ai giorni nostri, Bologna, Zanichelli, 2009, p. 43.
  3. ^ a b Hubert C. Kennedy, Peano. Storia di un matematico, Torino, Boringhieri, 1983.
  4. ^ Hubert C. Kennedy, Peano. Storia di un matematico, Torino, Boringhieri, 1983, p. 200.
  5. ^ Dipartimento di Matematica "Giuseppe Peano", su dipmatematica.unito.it, Università degli Studi di Torino. URL consultato il 28 agosto 2024.
  6. ^ Festa e lacrime: "Addio Peano" Il Liceo chiude i battenti, su Il Giorno, Sesto San Giovanni, 8 giugno 2013. URL consultato il 27 agosto 2019.
  7. ^ La Storia, su www.iispeano.edu.it. URL consultato il 21 settembre 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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