Fegato bioartificiale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Il fegato bioartificiale è un mezzo di supporto artificiale per gli individui che soffrono ai insufficienza epatica fulminante

Tale tecnica venne sperimentata alla fine del XX secolo per ovviare in qualche modo alla velocità con cui l'insufficienza epatica fulminante distrugge il fegato nel giro di poche ore; se non si dovesse intervenire in tempo la persona andrà incontro a coma e morte.

Funzionamento

[modifica | modifica wikitesto]

Costruito in maniera semi-impermeabile, costituiti con epatociti da epatoma o da suini[1] purifica il sangue.

I costi e la grandezza dell'impianto (simile ad un armadio) non permette la diffusione che potrebbe avere come terapia sostitutiva al trapianto di fegato.

  1. ^ Licia Ravarotto, Renzo Pegoraro, Transgenesi, clonazione, xenotrapianto. Analisi scientifica, giuridica ed etica sull'impiego degli animali. p. 71, 2003ª ed., Piccin, 1976, ISBN 978-88-299-1674-0.
  • Idee per diventare chirurgo dei trapianti. Una corsa tra la vita e la morte. Ignazio Marino. Editore Zanichelli. 2007. ISBN 9788808166982
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina