Effetto notte (film)
Effetto notte | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | La Nuit américaine |
Lingua originale | francese, inglese, italiano |
Paese di produzione | Francia, Italia |
Anno | 1973 |
Durata | 115 min |
Genere | commedia |
Regia | François Truffaut |
Soggetto | François Truffaut |
Sceneggiatura | François Truffaut, Jean-Louis Richard, Suzanne Schiffman |
Produttore | Les Films du Carrosse, Productions et éditions cinématographiques françaises (PECF), Produzioni internazionali cinematografiche (PIC) |
Fotografia | Pierre-William Glenn |
Montaggio | Yann Dedet |
Musiche | Georges Delerue |
Scenografia | Damien Lanfranchi |
Costumi | Monique Dury |
Trucco | Fernande Hugi e Thi-Loan Nguyen |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Effetto notte (La nuit américaine) è un film francese del 1973, diretto da François Truffaut.
Tredicesima regia del geniale autore, Effetto notte è considerata una delle opere meta-cinematografiche più riuscite di sempre,[1] nonché un capolavoro della cinematografia mondiale.[2]
La rivista Time nel 2005 l'ha inserito nella lista dei 100 migliori film di tutti i tempi.[3]
Il titolo
[modifica | modifica wikitesto]Il titolo si riferisce alla tecnica di ripresa che veniva usata per far sembrare serali o notturne delle scene esterne girate di giorno: l'effetto notte appunto, ottenuto soprattutto con la sottoesposizione della pellicola, ed eventualmente con il soggetto controluce[4] e l'applicazione di filtri polarizzatori e colorati davanti all'obiettivo (rosso e verde per i negativi in bianco e nero, invece blu per quelli a colori).[5]
L'espressione gergale francese “notte americana”, titolo originale del film, è dovuta al fatto che si cominciò a usare questo metodo in particolare nei western – mentre a Hollywood il metodo è chiamato Day for night («il giorno per la notte»), che infatti è anche il titolo dato al film nei Paesi di lingua inglese.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]A Nizza si sta girando il film Vi presento Pamela, coproduzione internazionale in cui la protagonista lascia il novello sposo per scappare con il suocero. Regista di questo melodramma è Ferrand, quarantenne francese sordo dall'orecchio sinistro, per cui porta un vistoso apparecchio acustico. Attorno a lui, oltre agli attori e al produttore Bertrand, le maestranze senza le quali il cinema non esisterebbe: l'assistente alla regia Jean-Francois, la segretaria d'edizione Joëlle, il direttore della fotografia Walter, la truccatrice Odile, l'attrezzista e trovarobe Bernard, la controfigura, il microfonista, poi sarte, macchinisti, tecnici audio, assicuratori e altri ancora.
La lavorazione procede fra non pochi contrattempi: difficoltà finanziarie, questioni tecniche e problemi relazionali, con storie che nascono e muoiono fra componenti della troupe, nell'albergo dove alloggia il gruppo e negli studi "La Victorine" dov'è allestito il set. Ferrand deve così destreggiarsi fra piccoli e grandi drammi: la salute psichica della bellissima primattrice, Julie Baker, inglese che lavora e vive a Hollywood, arrivata a Nizza con l'attempato medico che l'ha appena curata da un esaurimento nervoso e che si rivela essere il suo comprensivo marito; l'instabilità umorale e sentimentale del protagonista, Alphonse, che aveva portato la fidanzata Liliane sul set come stagista[6] ma lei ora gli preferisce il cascatore britannico; le amnesie della matura attrice italiana Séverine (Valentina Cortese), che ritrova nel cast l'antico amore Alexandre; la gravidanza nascosta di un'altra interprete, Stacey, che complicherà il montaggio di scene girate a settimane di distanza; perfino l'improvvisa morte di Alexandre, prima dell'ultimo ciak, che imporrà di modificare la trama.
Ma alla fine, quasi miracolosamente, il film viene completato, e attori e tecnici si lasciano, con un po' di malinconia: ognuno per la propria strada, qualcuno dandosi appuntamento al prossimo set in cui sa già di ritrovarsi.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Cast
[modifica | modifica wikitesto]Truffaut tiene per sé il ruolo del regista Ferrand, e rinnova la collaborazione con il suo “attore feticcio” Jean-Pierre Léaud, che aveva scoperto e lanciato quindici anni prima: questa era la loro sesta pellicola insieme (ne condivideranno ancora una prima della prematura morte di Truffaut). Quanto alla Bisset, il regista pensava a lei fin da quando iniziò la sceneggiatura, scrivendole quindi il personaggio addosso, nonostante fosse all'epoca un'attrice assai costosa ("450 milioni a film, più della Loren e di Annie Girardot" scrisse il Corriere della sera in un'intervista a Truffaut quando Effetto notte uscì in Italia).[7]
Molto felice poi la scelta dei due attori per la parte dei genitori di Alphonse: la Cortese, diva che all'epoca vantava già una carriera trentennale e una settantina di film, non solo con i migliori registi italiani ma anche con autori statunitensi, francesi e di altri Paesi; e Aumont, che come lei era davvero un divo, avendo lavorato e vissuto anche a Hollywood.
Fra gli esordienti invece, molto azzeccata la Baye per la segretaria di edizione efficiente e pragmatica: la sua interpretazione infatti è stata molto apprezzata e Billy Wilder chiese al regista se lei fosse la sua vera segretaria,[8] visto che alcuni membri della troupe di Vi presento Pamela non erano attori ma effettivamente dei collaboratori di Truffaut.
Riprese
[modifica | modifica wikitesto]Le riprese del film si svolsero dal 25 settembre al 15 novembre 1972 e si svolsero a Nizza, negli Studios de la Victorine, e dintorni. Le scenografie usate erano state realizzate per il film La pazza di Chaillot, girato negli studi della Victorine tre anni prima.
Promozione
[modifica | modifica wikitesto]Sui manifesti in lingua inglese, il tagline dei distributori del film era un gioco di parole: «A movie for people who love movies!» («Un film per gente che ama il cinema!»).
Curioso anche il prossimamente italiano: iniziava infatti con le scritte «Per la prima volta al cinema... / il cinema» e «Per la prima volta in un film... / quelli che fanno un film...».
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]I film venne presentato fuori concorso in anteprima mondiale al Festival di Cannes del 1973,[9] dove venne proiettato il 14 maggio.
Successivamente il film arrivò in Italia nel settembre 1973.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Critica
[modifica | modifica wikitesto]Giovanni Grazzini, sul Corriere della sera, già commentandolo da Cannes in maggio si era espresso in termini entusiastici, ripresi poi nella recensione al momento dell'uscita italiana:
"L'opera è un delizioso omaggio alla magia del cinema. [...] Senza scivolare nel pirandellismo e strizzando appena l'occhio a Fellini, Truffaut ha firmato un film di grandissimo brio, dove una galleria di attori eccellenti (fra gli altri la splendida Jacqueline Bisset, una strepitosa Valentina Cortese e l'immancabile Jean-Pierre Leaud) si muove nel gusto di un humor che conferma la natura amabilmente avventurosa del mestiere di cineasta. [...] Tanta freschezza e così contagioso entusiasmo, uniti a un'ombra di autoironia, gli danno applausi e incanto."[7]
Nella monografia su Truffaut della collana Il Castoro Cinema, si legge che il film "trabocca dell'amore per il cinema. Ogni sua inquadratura è un atto d'amore, oltre che una questione di morale; un omaggio deferente e appassionato, una dichiarazione di riconoscenza e di affetto, ma al tempo stesso un canto funebre in memoria di Hollywood [...] coscienza metalinguistica di un trapasso irreversibile."[10]
Secondo Tullio Kezich il titolo originale La nuit américaine è usato dal regista anche come "una metafora del cinema, che per la sua e nostra generazione è stato davvero una “notte americana”. [...] Carnet di note di un acuto professionista, sintesi di ciò che l'autore può raccontare del cinema e di sé stesso, Effetto notte è un film delizioso, che scorre facile e quasi sempre lieto sfiorando i temi più allarmanti. […] Ogni particolare ha il sapore dell'esperienza vissuta e gli attori, più che recitare, giocano a essere veri. Ma Valentina Cortese […] batte tutti per la sua incantevole ironia."[11]
Per Morando Morandini il film, "traboccante di amore per il cinema – che nell'autore coincide con l'amore per la vita – è una sintesi felice dei temi dei modi che attraversano i suoi 12 film precedenti. Pur costruito su incastri e incroci, ricco di citazioni, autocitazioni, allusioni, è un film che viaggia come un treno nella notte"[12] - metafora usata da Ferrand quando spiega ad Alphonse la differenza fra cinema e vita vera.
Anche Paolo Mereghetti ritiene che i numerosi "rimandi non appesantiscono il film, anzi aiutano a trasmettere allo spettatore il senso più vero del cinema, la sua forza, la sua vitalità […] e a fargli condividere un po' dell'amore che Truffaut ha per il suo lavoro."[13]
Così invece Leonard Maltin, che nella sua Guida ai film gli dà 3,5 stellette su un massimo di 4: "Pellicola leggera e piacevole […] Ottima la recitazione, mentre lo sguardo si perde volentieri fra i virtuosismi registici."[14]
Nel 2005 la rivista Time inserito Effetto notte nella sua lista dei 100 migliori film di tutti i tempi.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1974 - Premio Oscar
- Miglior film straniero (Francia)
- 1975 - Premio Oscar
- Candidatura Migliore regia a François Truffaut
- Candidatura Miglior attrice non protagonista a Valentina Cortese
- Candidatura Migliore sceneggiatura originale a François Truffaut, Jean-Louis Richard e Suzanne Schiffman
- 1974 - Golden Globe
- Candidatura Miglior film straniero (Francia)
- Candidatura Miglior attrice non protagonista a Valentina Cortese
- 1974 - Premio BAFTA
- Miglior film
- Migliore regia a François Truffaut
- Miglior attrice non protagonista a Valentina Cortese
- 1973 - National Board of Review Award
- 1974 - New York Film Critics Circle Awards
- Miglior film
- Migliore regia a François Truffaut
- Miglior attrice non protagonista a Valentina Cortese
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]- Il film è dedicato alle sorelle Dorothy e Lillian Gish, dive del cinema muto.
- Lo scrittore Graham Greene compare, non accreditato, nella veste di Henri Graham, l'agente della compagnia di assicurazione. Sembra che il regista venne a conoscenza della cosa solo un anno dopo la lavorazione del film.
- Nella versione originale, Christian, l'uomo che Alexandre attende con ansia in aeroporto, non è il figlioccio, ma l'amante.[15]
- La settima puntata dell'anime Vlad Love è una specie di omaggio al film, venendo anche citato dalla presidentessa del club di cinema.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Maremosso, 12 maggio 2023[1]
- ^ 100 più grandi film secondo il Time
- ^ (EN) Richard Schickel, Is Day for Night one of the All-TIME 100 Best Movies?, in Time, 13 gennaio 2010. URL consultato il 19 ottobre 2024.
- ^ Giovanni Grazzini, Le mille parole del cinema. Dizionario portatile dello spettatore, collana Universale Laterza, Bari, Laterza, 1980.
- ^ Rodolfo Tritapepe, Le parole del cinema, Roma, Gremese Editore, 1991.
- ^ (FR) La nuit americaine, su Bernardmenez.fr. URL consultato il 17 agosto 2022. Sito di Bernard Menez, cioè Bernard nel film.
- ^ a b Corriere della Sera, 13 settembre 1973.
- ^ La Baye al settimanale L'Express, 21 settembre 2016.
- ^ (EN) Official Selection 1973, su festival-cannes.fr. URL consultato il 13 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
- ^ Barbera e Mosca, pp. 112-119.
- ^ Il MilleFilm, Milano, edizioni Il Formichiere, 1977.
- ^ Laura Morandini, Luisa Morandini e Morando Morandini, Dizionario dei film 1999, Bologna, Zanichelli, 1998.
- ^ Paolo Mereghetti, Dizionario dei film, Milano, Baldini&Castoldi, 1996.
- ^ Leonard Maltin, Guida ai film 2007, Milano, Zelig Editore, ottobre 2006.
- ^ Voce La nuit americaine nel dizionario on-line del quotidiano Le Parisien.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) La nuit américaine: scénario du film suivi de "Journal de tournage de Fahrenheit 451", Seghers, 1974.
- AA. VV., Effetto notte, Scheda filmografica spf, Edizioni Paoline, 1984
- Anne Gillain (a cura di), Tutte le interviste di François Truffaut sul cinema, Roma, Gremese Editore, 1990 [1988], pp. 191-198.
- Paola Malanga, Tutto il cinema di Truffaut, Milano, Baldini & Castoldi, 1996, pp. 372-389.
- Alberto Barbera e Umberto Mosca, François Truffaut, Milano, l'Unità / Il Castoro.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Day for Night, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Effetto notte, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Effetto notte, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Effetto notte, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Effetto notte, su FilmAffinity.
- (EN) Effetto notte, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Effetto notte, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 207944248 · LCCN (EN) n98104903 · GND (DE) 4523278-7 · J9U (EN, HE) 987009050080905171 |
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