Dama bianca (spirito)
La dama bianca è uno spirito presente prevalentemente nel folclore germanico, caratterizzato da sembianze femminili e da abiti di colore bianco[1]; è stata descritta anche come senza occhi né bocca, con braccia e piedi nascosti e avvolta da una pallida luminosità che lascia tracce scure al passaggio[1]. La prima testimonianza dell'uso del termine "dama bianca", per spiriti di questo tipo, risale al XV secolo[1].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È lo spirito di una donna morta per eventi tragici o dolorosi e la sua apparizione sarebbe tradizionalmente presagio di eventi nefasti[1], tipicamente la morte di un nobile, in maniera analoga alla banshee. Secondo alcuni racconti, le dame bianche si aggirerebbero portando candele accese da cui lascerebbero cadere gocce di cera sulla criniera dei cavalli, per poi intrecciarla e pettinarla. Secondo altri, laverebbero la propria biancheria in luoghi appartati, chiedendo ai passanti di aiutarle e rompendo loro le braccia se non soddisfatte. Avrebbero per altri un portamento estremamente dignitoso e verecondo, non parlando se non in rare occasioni.
Apparizioni
[modifica | modifica wikitesto]Numerose famiglie nobili europee sono legate a questa leggenda. La manifestazione di dame bianche sarebbe documentata negli annali della casata degli Hohenzollern, visioni confermate anche dal principe Giorgio d'Assia-Darmstadt[1]. In quell'occasione, la dama bianca venne identificata con la contessa Agnese di Orlamünde[1], vedova di Ottone III di Orlamunde che aveva ucciso i propri figli per potere seguire Alberto di Norimberga, di cui era innamorata (salvo poi pentirsene e fondare il monastero cistercense di Himmelkron, di cui divenne badessa)[2]. La sua prima apparizione documentata è nel 1486 nel castello di Bayreuth, continuando poi negli anni in altre dimore degli Hohenzollern, in occasione per esempio delle morti del principe Giovanni Giorgio di Brandeburgo (Berlino, 1598) e di Federico Guglielmo IV di Prussia (1861)[3].
Un'altra dama bianca, identificata con Perchta von Rosenberg, appariva al castello di Český Krumlov per cullare i bambini quando le balie si addormentavano[4]; sempre Perchta von Rosenberg (o con una contessa di nome Johanka[5]), era solita apparire anche al castello di Červená Lhota presso Jindřichův Hradec, in Boemia[6]. Tale dama bianca è citata nel Prodigi di Erasmo Francesco, con il nome di "femmina bianca" o "donna bianca", che richiama anche alla sua caratteristica di apparire prima della morte di qualche nobile[6]. Guglielmo Slavata avrebbe dichiarato che la dama bianca è costretta a rimanere in Purgatorio finché il castello rimarrà in piedi[6]. Apparirebbe, secondo questa versione, non solo per eventi tragici, ma anche per eventi lieti come matrimoni e nascite, vestita rispettivamente di nero o di bianco[6]. Avrebbe anche l'abitudine di passare attraverso le camere con un mazzo di chiavi appeso alla cintura, aprendo e chiudendo le porte a qualsiasi ora della giornata. Finché lasciata libera di agire si sarebbe comportata con gentilezza e pudore, rispondendo ai saluti con un inchino, mentre prenderebbe a sassate chi sente parlare in modo non rispettoso di Dio[6]. Durante l'occupazione del castello da parte degli svedesi si manifestò molto rumorosamente per fare riprendere la tradizione dimenticata di dare un piatto di minestra ai poveri[3], da lei stessa voluta[6].
Numerosi avvistamenti sono stati riportati anche dai membri della famiglia reale Asburgo d'Austria al castello di Schönbrunn, come nel 1867 per la fucilazione di Massimiliano d'Asburgo in Messico[3], o per il suicidio del principe Rodolfo e della baronessa Maria Vetsera a Mayerling[3].
Nel castello di Bernstein, in Austria, apparirebbe, dal 1859 a oggi, una dama bianca che sarebbe il fantasma di Giovanna de' Frescobaldi, appartenente alla nobile famiglia fiorentina dei Frescobaldi, coniugata nel 1485 con il feudatario Lorenzo von Ujlaky. La signora visse un episodio tragico: il marito uccise il suo amante italiano, con il quale l'aveva sorpresa, e di lei si persero le tracce[7].
Un'altra dama bianca risiederebbe nel castello di Levoča, in Slovacchia: in tal caso si tratterebbe dello spettro della nobildonna Juliana Korponaiová-Géciová, condannata a morte per avere indicato ai ribelli guidati da Francesco II Rákóczi una via d'accesso segreta al castello[8][9].
Anche Biancamaria Martinengo (1466-1480), che morì precipitando nel fossato del castello di Padernello, diede vita alla leggenda della Dama Bianca che ogni dieci anni, il 20 di luglio[10], la stessa notte della sua morte, ricompare nel castello come fantasma vestito di bianco, con in mano un libro aperto dorato contenente il suo segreto[11]. Anche nel Castello Sforzesco di MIlano, è ricordata la presenza di una Dama Bianca: fu avvistata aggirarsi tra il Duomo e il Castello Sforzesco per l'ultima volta negli anni '60[12].
Nel castello Pallavicino di Varano de' Melegari si aggirerebbe ancora il fantasma di Beatrice Pallavicino, morta misteriosamente all'età di ventuno anni[13][14][15][16].
Autostoppista fantasma
[modifica | modifica wikitesto]Più di recente la dama bianca è associata alla figura dell'autostoppista fantasma[3], presente in molte leggende metropolitane. Nella versione più comune un'autostoppista di sesso femminile, spesso in atteggiamenti angosciati, verrebbe fatta salire sulla vettura di un automobilista, per poi svanire nel nulla dopo avere avvertito il guidatore di un pericolo.
La dama bianca nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]La figura della dama bianca è stata occasionalmente ripresa in romanzi e serie televisive. Una dama bianca compare per esempio anche nel primo episodio della serie televisiva Supernatural, e in un episodio della quarta stagione di Ghost Whisperer - Presenze. Citazioni sono presenti anche nella serie televisiva Outlander.
La figura è ripresa anche in rievocazioni storiche ed eventi folcloristici, che si svolgono in diverse città che hanno leggende simili, come per esempio Gorizia - appartenuta agli Asburgo fino al 1918 - dove, il martedì grasso, una figurante interpreta la Dama Bianca dagli spalti del castello.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Di Leo, p. 115.
- ^ Agnèse di Orlamünde, su Treccani.it. URL consultato il 30 gennaio 2012.
- ^ a b c d e Di Leo, p. 116.
- ^ (EN) Tales of the White Lady (XML), su State Castle and Chateau Český Krumlov. URL consultato il 15 maggio 2013.
- ^ (EN) Haunted Castles (sezione Unfortunate countess at Cervena Lhota), su McGee's Ghost Tour of Prague. URL consultato il 25 novembre 2010.
- ^ a b c d e f Enciclopedia Italiana, p. 1506.
- ^ Moufang, p. 188.
- ^ PUNTATA DEL 29 MARZO, su EstOvest. URL consultato il 3 luglio 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
- ^ (EN) Levoča's ghosts, su Travel.SpektatoR.sk. URL consultato il 21 marzo 2011.
- ^ Gian Mario Andrico, La Dama Bianca torna dopo 10 anni, su Castello di Pardenello, 20 luglio 2010. URL consultato il 25 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
- ^ Gian Mario Andrico, Padernello - L'attimo fuggente della Dama Bianca, su Castello di Pardenello, 24 luglio 2010. URL consultato il 25 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2014).
- ^ Dario Spada, Gnomi, Fate Folletti in Italia, in Edizioni Sugarco.
- ^ Walter Esposito, La Dama Bianca e altre leggende sui castelli del Nordest, vol. II, Hoepli, 2018.
- ^ Lo spirito di Beatrice Pallavicino.
- ^ Beatrice il fantasma.
- ^ Fantasmi a castello, in Emilia partono i ghost tour.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enciclopedia italiana e dizionario della conversazione: opera originale, Volume 6, Tasso, 1843.
- Wilhelm Moufang, Il libro dei misteri e delle potenze ignote, Milano, Hoepli, 1957.
- Filippo Di Leo, Enciclopedia dei fantasmi e degli spiriti, La Spezia, Libritalia, 2002.
- Gian Mario Andrico, La vera storia della Dama Bianca, La Compagnia della Stampa, 2003, ISBN 978-88-8486-053-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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