Controllo procedurale
Controllo procedurale, in lingua inglese procedural control, è un termine usato nel controllo del traffico aereo che identifica l'assistenza fornita al traffico aereo senza l'impiego di sistemi di sorveglianza quali radar, automatic dependent surveillance (ADS-B o ADS-C) oppure multilaterazione.[1] Il termine non-radar è spesso usato come sinonimo di procedurale.[2]
Il controllo procedurale è un metodo di gestione del traffico aereo utilizzato negli spazi aerei non eccessivamente affollati o complessi nei quali l'adozione di sistemi di controllo più avanzati non sarebbe economicamente giustificabile[3] oppure come misura contingente in caso di avaria ai sistemi di sorveglianza.[1]
Separazione
[modifica | modifica wikitesto]In mancanza di sistemi che permettano la visualizzazione degli aeromobili in volo, tutte le attività di gestione del traffico da parte del personale controllore si basa sui riporti di posizione via radio effettuati dai piloti. Le informazioni sulla posizione del volo e la sua quota, consentono l'applicazione di procedure di separazioni laterali, longitudinali o verticali. In particolare è previsto che vengano effettuati dei riporti di posizione ad intervalli di tempo regolari e su specifici punti (cd. punti di riporto).
Navigazione
[modifica | modifica wikitesto]Negli spazi aerei serviti da controllo procedurale, non essendo disponibile l'ausilio da terra per il vettoramento, i piloti navigano preferibilmente lungo rotte standard seguendo le indicazioni delle radioassistenze, mantenendo il volo separato dagli ostacoli la cui ubicazione è riportata sulle carte di navigazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Doc 4444 ATM/501 Air Traffic Management, XV, emendamento n.4, ICAO, 2007.
- ^ (EN) Non-radar separation, su EUROCONTROL, 16 ottobre 2013. URL consultato il 12 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2017).
- ^ (EN) Doc. 9426 AN/924 - Air Traffic Services planning manual, I, ICAO, 1984.