Chiesa di San Giorgio in Gogna
Chiesa di San Giorgio in Gogna | |
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Chiesa di San Giorgio, facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Vicenza |
Coordinate | 45°32′20.8″N 11°32′14.21″E |
Religione | cattolica |
Diocesi | Vicenza |
Stile architettonico | romanico |
Inizio costruzione | ant. anno 1000 |
La chiesa di San Giorgio in Gogna è una delle più antiche chiese di Vicenza, sicuramente anteriore all'anno mille. Si trova in viale Fusinato.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Varie leggende circondano le origini di questa chiesa, costruita sulle pendici di monte Berico: qualche autore ha ipotizzato che, ancora in età tardo-antica, un sacello cristiano abbia sostituito un tempietto dedicato a Diana, oppure che la chiesa sia stata eretta dai Longobardi, particolarmente devoti a San Giorgio, dopo la loro conversione al cattolicesimo[1].
Nessun reperto conferma però queste ipotesi, mentre un privilegio del 983[2] attesta che il vescovo Rodolfo in quell'anno restituì ai benedettini del monastero dei Santi Felice e Fortunato, insieme con il possesso e i diritti su altri territori, il vantium (cioè un terreno acquitrinoso) Sancti Georgi cum capella. Essi vi si insediarono con l'obiettivo – come in molte altre zone del vicentino - di bonificare la zona paludosa.
Accanto alla chiesa eressero un piccolo monastero e, trovandosi sulla strada che, uscendo dalle mura altomedievali della città dalla secondaria Porta San Giorgio - dove nel XIV secolo fu costruita la Porta Lupia[3] - si dirigeva verso sud-ovest rasente alle colline[4] - probabilmente costruirono anche un ospizio destinato ai viandanti che si dovevano fermare fuori città.
A partire dal 1259 e durante tutti i ricorrenti periodi di peste fino all'ultimo del 1630, fu destinata a lazzaretto[5]. Da ciò forse il nome di "Gesù di Nazaret" - probabile corruzione di Lazzaretto - in un testamento del 1456[3] e nella Pianta Angelica del 1580[6].
Nei secoli più recenti fu adibita a prigione, da cui l'apposizione "in Gogna", e ancora a magazzino comunale e poi canile[6]. Trovandosi vicina alla stazione ferroviaria, durante la seconda guerra mondiale fu colpita dai bombardamenti angloamericani, ma fu ben restaurata con materiale originale dapprima nel 1949 e più recentemente nel 2011[7]. Del convento e dell'ospizio restano solo alcuni ruderi. La chiesa, prima appartenente alla parrocchia di Santa Caterina, è stata eretta a parrocchia autonoma nel 1963.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Come tutte le chiese del tempo, la facciata è di stile romanico. I muri perimetrali, costituiti da agglomerati di materiali diversi (mattoni, pietra, marmi recuperati da altri edifici) sono una dimostrazione dell'origine chiaramente artigianale della costruzione, il che si può notare specialmente nell'abside poligonale.
Secondo Barbieri[1], l'interno a una sola navata e l'abside sfaccettata all'esterno e semicircolare all'interno richiamano modelli ravennati, per cui la struttura complessiva della chiesa potrebbe essere antecedente al citato 983. Altri elementi, tra cui le finestrelle a feritoia strombate (non quelle più alte sul lato sud aperte in epoca successiva) potrebbero invece risalire alla ristrutturazione operata dai monaci intorno al mille.
Interessante - uno dei pochi elementi decorativi presenti all'interno - la pala del 1617 di Giambattista Maganza il Giovane L'apparizione della Madonna a Vincenza Pasini, infierendo la peste a Vicenza tra il 1425 e il 1428 che compone, in un sol quadro, tre momenti dell'apparizione. Sullo sfondo sono raffigurati il vecchio lazzaretto - che quindi a quel tempo era ancora esistente - e Campo Marzo, dove venivano sepolti gli appestati, con scene della peste.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Barbieri e Cevese, 2004, p. 46.
- ^ Mantese, 1952, p. 149.
- ^ a b Mantese, 1958, p. 521.
- ^ Barbieri e Cevese, 2004, p. 43.
- ^ Questo secondo Francesco Barbarano de' Mironi, Historia ecclesiastica della città, territorio e diocesi di Vicenza, V, 1761, p.346 e S. Castellini, Storia della città di Vicenza ... sino all'anno 1630, VIII, 1822, p. 123. Però Mantese, 1958, p. 521 asserisce di non averne trovato conferma in alcun documento del Duecento e del Trecento. Forse esisteva solo un ricovero di fortuna durante le epidemie
- ^ a b www.vicenza.com: S.Giorgio, su vicenza.com. URL consultato il 19 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
- ^ Video sulla chiesa restaurata: S.Giorgio in Gogna, uno scrigno millenario, su 6x1blog.wordpress.com. URL consultato il 20 settembre 2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Vicenza, Angelo Colla editore, 2004, ISBN 88-900990-7-0.
- Marco Ferrero e Alessandro Padoan, Imago ecclesiæ. Medioevo di pietre e colori: Vicenza tra 8. e 14. secolo, arte e storia di un territorio medievale, Saonara (PD), Il prato, 2018, pp. 71-76.
- Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, I, Dalle origini al Mille, Vicenza, Accademia Olimpica, 1952.
- Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, III/I, Il Trecento, Vicenza, Accademia Olimpica, 1958.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa di San Giorgio in Gogna
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su sangiorgiovi.it.
- Video sul restauro della chiesa nel canale ufficiale di TeleChiara.