A.O.T.: Wings of Freedom

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A.O.T.: Wings of Freedom
videogioco
Titolo originaleShingeki no kyojin
PiattaformaPlayStation 3, PlayStation 4, PlayStation Vita, Xbox One, Microsoft Windows
Data di pubblicazioneGiappone 18 febbraio 2016
30 agosto 2016
Zona PAL 26 agosto 2016
GenereAzione, Hack and slash
TemaManga
OrigineGiappone
SviluppoOmega Force
PubblicazioneKoei Tecmo
DirezioneTomoyuki Kitamura
ProduzioneHisashi Koinuma
DesignKotaro Hirata
ProgrammazioneEita Karasawa
SceneggiaturaRyohei Hayashi
MusicheShinichiro Nakamura, Yugen Umemura, Junya Ishiguro
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputDualShock 3, DualShock 4, gamepad, tastiera
SupportoBlu-ray Disc, PS Vita card, download
Distribuzione digitalePlayStation Network, Xbox Live, Steam
Fascia di etàCEROD · ESRBM · OFLC (AU): MA · PEGI: 18 · USK: 16
Seguito daA.O.T. 2

A.O.T.: Wings of Freedom (進撃の巨人?, Shingeki no kyojin) è un videogioco d'azione basato sulla serie manga e anime L'attacco dei giganti. Sviluppato e pubblicato da Koei Tecmo in collaborazione con Kōdansha, casa editrice del manga, il videogioco è uscito nel 2016 per PlayStation 3, PlayStation 4, PlayStation Vita,[1] Xbox One e Microsoft Windows.[2]

Modalità di gioco

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Il dispositivo di movimento tridimensionale 3D Maneuver Gear permette ai personaggi di muoversi liberamente nei livelli del gioco.[3] Per evitare di renderlo un gioco incentrato sulla mera caccia dei Giganti è stato aggiunto un sistema cooperativo multiplayer, in cui è possibile sacrificare alleati per completare le missioni.[4] I Giganti invece possono essere attaccati su diverse parti del corpo ed è possibile recidere i loro arti per renderli più vulnerabili agli attacchi letali verso il collo.[1]

Lo stesso argomento in dettaglio: Episodi de L'attacco dei giganti.

La trama percorre gli eventi della prima stagione dell'anime.[5]

Il progetto è iniziato verso la fine del 2013 con la console PlayStation 4 in mente, anche se in seguito saranno adattate due versioni per PlayStation 3 e PlayStation Vita.[4] Lo sviluppo del videogioco è stato affidato all'Omega Force, famoso per la serie Warriors, anche se in questo caso non è stata implementata la formula "uno contro molti" tipica dei videogiochi Warriors, ma "molti contro uno".[3] Il sistema 3D Maneuver Gear è stato ricreato varie volte con l'obiettivo di renderlo più semplice e fluido possibile[3].

La storia presentata nell'anime è riproposta interamente, con l'aggiunta di nuove parti per dare risalto a tutti i personaggi della serie.[1] Inoltre la grafica è stata resa simile allo stile dell'anime,[1] e Hajime Isayama, creatore della serie, è stato consultato per adattare la storia al meglio.[4]

Il primo trailer e video di gameplay è stato presentato al Tokyo Game Show 2015.[6]

Lo stesso argomento in dettaglio: Personaggi de L'attacco dei giganti.

I personaggi del videogioco sono gli stessi della serie manga e sono doppiati dalle loro controparti dell'anime. Sono presenti diversi personaggi.[7]

Non giocabili

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  1. ^ a b c d (EN) Sato, Koei Tecmo’s Attack On Titan Game Includes The Entire Story From The Anime, su Siliconera.com, 21 agosto 2015. URL consultato il 30 settembre 2015.
  2. ^ Giorgio Melani, Attack on Titan arriva in europa, su multiplayer.it, 7 aprile 2016. URL consultato il 17 settembre 2016.
  3. ^ a b c (EN) Sato, New Attack On Titan Game Will Let You Fight Like Levi If You Got The Skills, su Siliconera.com, 18 agosto 2015. URL consultato il 30 settembre 2015.
  4. ^ a b c (EN) Sato, Koei Tecmo’s Attack On Titan Project Is In Development With The PS4 As The Base, su Siliconera.com, 13 agosto 2015. URL consultato il 30 settembre 2015.
  5. ^ Redazione, Attack on Titan Wings of Freedom: annunciata la data di uscita, su PC Professionale, 9 aprile 2016. URL consultato il 23 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2019).
  6. ^ (EN) Sato, Attack on Titan Gameplay Footage Shows How You’ll Fly Around Town And Titans, su Siliconera.com, 17 settembre 2015. URL consultato il 30 settembre 2015.
  7. ^ (EN) 進撃の巨人, su gamecity.ne.jp. URL consultato il 30 settembre 2015.

Collegamenti esterni

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