Phellia

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Phellia
Phellia murocincta
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoRadiata
PhylumCnidaria
ClasseAnthozoa
SottoclasseHexacorallia
OrdineActiniaria
SottordineEnthemonae
SuperfamigliaMetridioidea
FamigliaPhelliidae Verrill, 1868
GenerePhellia Gosse, 1858
Specie

Phellia (Gosse, 1858) è un genere di celenterati antozoi nella superfamiglia Metridioidea dell'ordine Actiniaria. È l'unico genere della famiglia Phelliidae.[1]

La specie ha muscoli basilari e sfintere marginale mesogleale, colonna robusta, divisibile in scapus e scapulus; scapus con cuticola che forma tentacoli. Nessun cinclide. Tentacoli sistemati regolarmente. Mesenteri non divisibili in macro e microcnemi. Sei coppie di mesenteri perfetti e fertili ma spesso disposti in modo irregolare. Muscoli del divaricatore forti, limitati. Aconzio con nematocisti basitrici e p-amastigofori microbasici. Cnidoma: spirocisti, basitrici e p-mastigofori e p-amastigofori microbasici.[2]

Il genere Phellia ha avuto una storia tassonomica piuttosto travagliata. Descritta la prima volta dal naturalista britannico Henry Gosse nel 1858, venne assegnata da Verril alla sottofamiglia Phellinae.[3] Successivamente venne assegnato alla famiglia incertae sedis e quindi alle Sagartiidae. Uno studio filogenetico pubblicato nel 2012 ha evidenziato che il posizionamento del genere all'interno delle Sagartiidae non era supportato dalle prove molecolari e pertanto è stato riproposto il posizionamento nella famiglia monogenerica Phelliidae assegnata alla superfamiglia Metridioidea.[4]

Secondo il World Register of Marine Species (WORMS), il genere risulta composto dalle seguenti specie:[1]

  1. ^ a b (EN) Phellia, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 16 aprile 2020.
  2. ^ Rodríguez et al.Op. citata, pag. 391.
  3. ^ Addison Emery Verrill, Notes on Radiata in the Museum of Yale College, with descriptions of new genera and species. No. 6. Review of the Corals and Polyps of the west coast of America., in Transactions of the Connecticut Academy of Arts and Sciences., Biodiversity Heritage Library, 1869, p. 489.
  4. ^ Rodríguez et al.Op. citata, pag. 384, 389, 391.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Phellia, su gbif.org, GBIF - Global Biodiversity Information Facility. URL consultato il 18 marzo 2020.