San Martino della Battaglia (vino)

vino DOC lombardo

Il San Martino della Battaglia è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Brescia e Verona.

San Martino della Battaglia
Dettagli
StatoItalia (bandiera) Italia
Resa (uva/ettaro)115 q
Resa massima dell'uva70,0%
Titolo alcolometrico
naturale dell'uva
11,0%
Titolo alcolometrico
minimo del vino
11,5%
Estratto secco
netto minimo
15,0‰
Riconoscimento
TipoDOC
Istituito con
decreto del
26/03/1970  
Gazzetta Ufficiale del27/05/1970,
n 131
Vitigni con cui è consentito produrlo
[senza fonte]

Caratteristiche organolettiche

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  • colore: giallo citrino tendente al dorato con l'affinamento
  • odore: evoluto, intenso, caratteristico.
  • sapore: fresco, secco o rotondo, con retrogusto leggero di mandorla

La zona del Garda ove si coltiva il friulano (ex tocai) è stata un'antica enclave della serenissima in terra lombarda a disposizione per esperimenti di viticoltura. Pertanto, storicamente si è imposto l'utilizzo di questo vitigno in una zona assai ristretta ma che ha conservato questa peculiarità nei secoli. La piccola zona è circondata infatti dalla coltivazione dell'autoctona turbiana, l'uva con la quale si produce il Lugana.

Dal 2013, a causa del divieto a utilizzare il precedente nome Tocai per designare il vitigno con cui è composto il vino, il San Martino della Battaglia ha ripreso l'antico nome dialettale Tuchì[1] per individuare il vitigno.

Oltre alla versione secca, si produce anche una rarissima versione fortificata ovvero il San Martino della Battaglia liquoroso DOC.

Abbinamenti consigliati

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Minestra in brodo, pesce fritto di lago, frittata, vitello tonnato.

Produzione

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Provincia, stagione, volume in ettolitri

  • Brescia (1990/91) 4390,0
  • Brescia (1991/92) 3198,0
  • Brescia (1992/93) 4462,0
  • Brescia (1993/94) 3180,0
  • Brescia (1994/95) 3150,51
  • Brescia (1995/96) 2432,82
  • Brescia (1996/97) 3069,5